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domenica 11 ottobre 2020

Project Power


Titolo: Project Power
Regia: Henry Joost, Ariel Schulman
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Project Power, è ambientato a New Orleans. Vengono presentati quartieri messi in ginocchio da una nuova sostanza stupefacente, la pillola Power: essa è in grado di potenziare – esattamente per cinque minuti – il corpo di un soggetto con abilità prelevate da animali dotati di spiccate capacità di adattamento, difesa e mimetizzazione. Incaricati di scovare la fonte della produzione e distribuzione del “progetto Power” troviamo Art, un vigilante in cerca di risposte e di sua figlia scomparsa misteriosamente, e Frank, un poliziotto pronto a sacrificarsi per garantire la sicurezza della città in subbuglio.Robin è il filo rosso che li farà incontrare, una spacciatrice costretta a vendere le pillole per occuparsi della salute di sua madre.

Ci ha provato Project Power a cercare di dare enfasi e risalto ad un sotto genere quello dei "super eroi" e dei cinecomics dove mettiamo assieme anti eroi, droghe e cacciatori di "taglie", action, fantasy ludico strapieno di effetti speciali, poliziesco, adrenalina e tanti rapporti umani.
Una materia sempre più difficile da gestire, da rendere "originale" o anche solo interessante con qualche idea che non sia un surrogato di altri film come Project Power non lesina a fare.
Un film difficile da recensire dal momento nonostante la buona messa in scena, un cast funzionale, un buon ritmo e degli effetti speciali interessanti (in particolare la prima vittima che Art sconfigge), non bastano per tirare le somme di tanti elementi già visti in numerosi film con tanto di vendetta finale per un Jamie Fox che diventa una sorta di potenziato imbattibile per un discorso retorico e in fondo per alcuni aspetti addirittura gratuito.
Certo i dialoghi scanzonati, la caratterizzazione a zero di personaggi stereotipati, un mood variegato di tante etichette che fa sempre piacere vedere nel cinema, sono tutti contorni per un prodotto in cui rimane solo intrattenimento e null'altro come quasi tutti i film del catalogo Netflix che stanno diventando sempre più spesso prodotti fatti e pensati con lo stampino.
La riflessione poi sull'eugenetica moderna, i suoi impieghi, i suoi effetti collaterali, la scelta di chi ne fa uso e molto altro ancora vengono presi troppo alla leggera senza riuscire un minimo a dare quella critica che il film a suo modo e con i suoi limiti poteva e doveva rendere più incisiva.