Visualizzazione post con etichetta Veloce come il vento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Veloce come il vento. Mostra tutti i post

lunedì 18 aprile 2016

Veloce come il vento

Titolo: Veloce come il vento
Regia: Matteo Rovere
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Giulia De Martino vive in una cascina nella campagna dell'Emilia Romagna con il fratellino Nico. Sua madre se ne è andata (più volte) di casa, e suo fratello maggiore Loris, una leggenda dell'automobilismo da rally, è diventato un "tossico di merda" parcheggiato in una roulotte. Quando anche il padre di Giulia, che aveva scommesso su di lei come futura campionessa di Gran Turismo usando come collaterale la cascina, la lascia sola, Giulia si trova a gestire lo sfratto incipiente, il fratellino spaesato e il fratellone avido dell'eredità paterna. Ma la vera eredità dei De Martino è quella benzina che scorre loro nelle vene insieme al sangue e quel talento di famiglia, ostinato e rabbioso, per le quattro ruote.

Da un primo no, ad un nì, si passa infine ad un sì come si deve.
Rovere, classe '81, al terzo film fa centro con un film intenso, maturo, spettacolare e che come ha dimostrato Mainetti e altri registi di recente, l'Italia sta forse vivendo una ripartenza dopo una sosta nei box troppo lunga.
Veloce come il vento ha ritmo, classe, Accorsi nella sua recitazione più intensa e matura, una lodevole protagonista e una voglia di esplodere in modo incontrollato come ci si aspettava da tempo nel nostro paese che ormai a parte il "mafia-movie"per non dire gangster-movie visto che si parla di tessuto sociale, creava solo fiction imbarazzanti, commediole e film demenziali fatti con lo stampino per un pubblico che non ama scommettere e scostarsi dai soliti due generi.
Nel film di Rovere c'è la velocità, c'è la droga, c'è una protagonista cazzuta che sa quello che vuole e c'è la redenzione e la voglia di combattere, sopravvivere e riscattarsi.
Ed è proprio l'imperfezione che distingue di recente gli ottimi tentativi di queste nuove leve italiane.
Giovani promesse che combattono più con e per le produzioni che non per la reale messa in scena.
Gare clandestine, allenamento anticonvenzionale, adrenalina e coraggio.

Questi sono gli ingredienti per la riscossa e il bisogno forse di esprimere talenti e voglia di fare che non dobbiamo solo aspettare di vedere all'estero ma che come da tradizione, siamo stati tra i primi precursori di quasi tutti i generi e sotto generi cinematografici.