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lunedì 30 luglio 2012

Exit Humanity


Titolo: Exit Humanity
Regia: John Geddes
Anno: 2011
Paese: Canada
Giudizio: 3/5

Tennessee, USA, 1870. Nell'epoca buia dopo la Guerra Civile americana, dominata da cinismo, povertà, paura e violenza, Edward Young deve affrontare la perdita dell'amato figlio. Nella vita, dopo aver perso tutto quello che poteva perdere, gli resta un solo scopo: seppellire le ceneri del figlio là dove possano riposare in pace.
Peccato che per riuscirci dovrà affrontare l'invasione di zombie che minaccia di conquistare l'intero stato...

Exit Humanity è un film raffinato.
Trattando di zombie, la pellicola sa bene come ormai quasi tutto sia stato detto e mostrato. Mancava solo qualcosa circa la nascita e la storicità del fenomeno.
Come per il recente ABRAHAM LINCOLN CACCIATORE DI VAMPIRI si cercano quindi i primi casi di questo fenomeno, come un exploit in fase di sceneggiatura, cercando i primi casi da cui si è diramato il male assoluto.
Girato con 3oo mila dollari, il film di Geddes è abbastanza minimale, affronta l’argomento regalando quasi un’autopsia dello zombie (bellissima la scena in cui Young lega l’essere e cerca di esaminarlo per cercare dove stanno le differenze)
C’è un po’ di confusione circa le location che ogni tanto disorientano lo spettatore . Il film è strutturato a capitoli come il diario scritto dal protagonista e in quanto a gore sicuramente si poteva dare di più, ma il film sembra anche voler percorrere un’altra strada preferendo il viaggio di redenzione in una terra dilaniata e abbandonata e in cui il protagonista si accorgerà che ci sono pericoli peggiori dei non-morti.
Potremmo quasi definirlo psicoanalitico. Tormento e angoscia che viaggiano a pari passo con gli orrori che la storia propone.