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mercoledì 2 aprile 2014

Captain America-The Winter Soldier

Titolo: Captain America-The Winter Soldier
Regia: Russo Brothers
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Ambientato nei nostri giorni Steve Rogers continua a servire gli Stati Uniti attraverso lo S.H.I.E.L.D., nonostante non sia contento della poca trasparenza e delle scarse informazioni che riceve su quel che fa. Quando anche Nick Fury comincia a scoprire che ci sono dati ed elementi che sono preclusi anche a lui è evidente che tutta la struttura serve un doppio fine. Se non bastassero le intuizioni arrivano diversi attacchi (a Fury in primis) a scoprire le carte e mostrare chi sia la talpa dentro l'organizzazione. Fuggito assieme a Vedova Nera e un reduce che forse può dare una mano, Capitan America comincia a scoprire che forse Hydra non è morto del tutto con la seconda guerra mondiale.

Steve Rose del The Guardian ha scritto una recensione sull'Internazionale in cui ha dato 4/5 all'ultimo Captain America, dicendo in poche parole che i custodi del megamarchio Marvel hanno fatto qualcosa di radicale buttandosi sulla politica.
The Winter Soldier è una cagata straordinaria.
Disegnata bene (sulla carta), in cui come nell'ultimo ROBOCOP (del grande Padilha), cerca di dare intenti diversi allo svolgimento, cercando di investire nella sua critica, tutto il male che c'è dietro alcuni uomini di potere (dal macro al nulla di fatto). Qui raggiungiamo un bel climax di incertezze, l'America del presente fa più paura di quella del passato, perchè come Rogers dice, non c'è scelta e i droni, piuttosto che i soldati d'inverno, sono altri vettori con cui condurre la propria campagna elettorale.
Qualcuno ha detto saggiamente che questi film sono un concentrato delle migliori regole dell'intrattenimento filmico, che a maggior ragione dovrebbe dare un monito su quali possano essere gli intenti di un film come questo.
La verità è che il film è davvero lunghissimo.
L'ultima parte è così incasinata, come nel secondo capitolo di THOR, che non si capisce più nulla, altro saggio monito che spiega come gli americani annientano il plot, con una voragine d'azione che si ferma solo quando precipitano le astronavi.
Poi il resto è marketing e propaganda.
Il punto centrale in cui risiede il fulcro della "storia" arriva , prima dell'azione finale, in modo tale da far sì che il pubblico possa svegliarsi di soprassalto; in uno dei filmati sui nemici dell'America, subito dopo Saddam c'è Chavez(?), e come in 300, anche qui la parola "Democrazia", viene citata più volte per dire un'altra cosa..
Fortuna che la Marvel si è impegnata.