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venerdì 21 febbraio 2014

Frankenstein's Army

Titolo: Frankenstein's Army
Regia: Richard Raaphorst
Anno: 2013
Paese: Olanda
Giudizio: 4/5

Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia di Adolf Hitler che, ritrovati alcuni documenti relativi a degli studi ad opera dello scienziato Victor Frankenstein, vorrà metterli in pratica al fine di contrastare l'inarrestabile avanzata degli Alleati. Le truppe naziste saccheggeranno i cimiteri in cerca di cadaveri ancora freschi, che verranno sezionati e conservati in casse che saranno poi consegnate direttamente ai laboratori tedeschi: l'obiettivo è quello di usare questi corpi per dare vita ad un esercito di supersoldati non morti...e quindi invincibili.

Il supersoldato da sempre ha esercitato una sorta di fascino nella letteratura e infine nel cinema.
Chi prendendone la matrice fantastica, chi orrorifica, alla fine il messaggio e l'obbiettivo sembra essere lo stesso. Ora, che durante il nazismo ci fossero degli studi specifici sull'argomento non dovrebbe neanche stupire, dal momento che mi è bastato leggere il libro di Ledenda-Satana e svastica e altre storie sulle rune, per capire come i nazisti avessero una fantasia contorta e malata.
Questo horror è decisamente prelibato poichè attinge dalla old school, consolidandola con elementi nuovi e originali. Ha un buon cast dove già solo il nome di un caratterista come Karel Rodel basta per tranquillizzare gli scettici. Poi prima di tutto chi è questo olandese di nome Raaphorst?boh non ci è dato saperlo, ma comunque entra di fatto nella lista delle cose che ci piace.
E'lo stile tale da accomunarlo con altri esempi di ottimo cinema europeo e legato da una grande voglia di rivisitare miti, leggende,folklore e fatti storici.
Già il fatto che siano i russi e non gli americani a scoprire le barbarie naziste e gli scienziati che mischiano tessuto umano preso dai cimiteri unendolo a parti meccaniche, è una verità che mi è piaciuta dal momenti che non tutti sembrano essere fedeli ai fatti storici.
Questi zombie bio-meccanici, montati e assemblati come quando costruisco un mobile Ikea, hanno tutti i limiti e i difetti possibili, ma allo stesso tempo risultano figherrissimi, reali, dotati di difetti come dovrebbe sempre accadere e il film gli sottolinea proprio per connotarne questo fattore.
Possiamo dunque dire che tutto è sporco e rozzo e alle volte la telecamera a spalla sembra essere presa d'assalto, eppure il film non solo non vacilla, ma ti porta proprio quasi come un found footage ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale, dentro questo laboratorio umano degenerante.
Sospendete l'incredulità e buona visione....