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giovedì 18 luglio 2019

Still


Titolo: Still
Regia: Takashi Doscher
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando una giovane escursionista si imbatte in una fattoria isolata dopo aver perso la sua strada sull'Appalachian Trail, viene accolta da una strana ma bellissima coppia. I due ospiti nascondono però un terribile segreto.

Doscher arriva al suo secondo film dopo un esordio stranissimo ONLY su un'epidemia che uccide tutte le donne. Anche in questo piccolo indie sconosciuto e girato con pochi soldi, il regista ha le idee chiare su che tipo di storia raccontare. Un dramma visionario e spirituale, dove con una sola location e un terzetto di attori, a cavallo tra dramma e fantasy, la storia offre un mito già sdoganato nel cinema, ma centellinato con così tanta calma prendendosi il suo tempo e regalando una scena, il climax finale, che vale da solo la visione del film.
Ambientato tra le montagne della Giorgia rurale a cavallo di due epoche storiche (il paradosso spazio-tempo se da principio lascerà molte domande, alla fine trova la risposta che cerchiamo) riesce a dare prova di portare a casa un film dove di fatto gli incidenti scatenanti rimangono nebulosi, creando tutta quella suspance, atmosfera e domanda drammatica, di cosa nasconde la grotta e del perchè la coppia di protagonisti debba nascondere il segreto uccidendo chiunque cerchi di avvicinarsi.
Al suo secondo film Doscher rimane uno da tenere d'occhio, un piccolo illusionista capace di creare tensione e pathos, con un budget misero e senza di fatto creare mai momenti di tensione nel film, tranne in alcune scene, dove i silenzi vengono interrotti da spari di fucile, di un padre che vuole riprendersi una figlia con la forza e infine del bisogno della coppia di venire a contatto con il mondo esterno per rompere l'oblio in cui sono confinati