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martedì 17 novembre 2020

Blood of Zeus


Titolo: Blood of Zeus
Regia: Shaunt Nigoghossian
Anno: 2020
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

Heron, il nostro protagonista, è infatti per metà umano e per metà dio, essendo frutto di una relazione clandestina del sovrano dell'Olimpo con una donna umana. Costretto a vivere come un plebeo in modo da celarlo agli occhi della furiosa dea Hera, il ragazzo durante la sua infanzia sperimenterà l'ingiustizia sociale, le umiliazioni riservate a chi vive al margine della società e le difficoltà economiche, finché un giorno un gruppo di demoni non attacca il villaggio dove vive destinandolo ad un futuro da eroe. I Demoni, infatti, altro non sono che esseri umani contaminati dai giganti, esseri mostruosi nati da una maledizione scagliata dall'ultimo titano sconfitto dagli dei dell'Olimpo. Da Heron e dalla sua forza di volontà dipenderà il futuro dell'umanità e degli abitanti dell'Olimpo.

Ahimè devo dire che sono rimasto deluso da una serie d'animazione tra le più attese del 2020.
Miti greci, tanta violenza e un particolare a cui fare attenzione ovvero la firma dei creatori Charley e Vlas Parlapanides coloro che crearono quella immondizia di IMMORTALS e il live action di DEATH NOTE.
Con una tecnica d'animazione semplice e funzionale, possiamo tranquillamente dire che la serie animata parte con un primo episodio epico che lascia ben sperare quando invece si allunga diventando noioso e inconcludente oltre che giocare con l'elemosina degli elementi narrativi e i colpi di scena. La battaglia iniziale tra i giganti e gli dei, la gigantomachia, sono l'elemento più interessante. Come i demoni nati proprio cibandosi delle spoglie dei Giganti diventando dei mostri a dimensione d'uomo, senza contare alcune ispirazioni alle leggendarie e indimenticabili battaglie dei film di DEVILMAN.
Eppure dal secondo episodio è proprio la storia a non avere quei guizzi che tutti ci aspettavamo, mostra complotti e tradimenti (in particolare quelli tra Zeus ed Elettra, la madre del protagonista).
Lo stesso Heron non riesce ad avere quel piglio, quell'energia da protagonista e da eroe, caratterizzato in maniera lacunosa e senza contare Apollo, Era, Ares, Eron, Cofi, Neon e tutti coloro che cercano di ritagliarsi un piccolo ruolo senza mai riuscire ad emergere del tutto.
Si lascia vedere ma le speranze e le aspettative erano ben altre contando che è stato definito splatter quando ripeto la battaglia iniziale è l'unica davvero che merita una menzione in particolare.
Il resto è il solito viaggio dell'eroe in un percorso di formazione davvero già visto e senza soluzioni o spunti di scrittura davvero capaci di alzare l'asticella.