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venerdì 18 novembre 2016

Captain Fantastic

Titolo: Captain Fantastic
Regia: Matt Ross
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nelle foreste del Pacifico Nordoccidentale, Ben Cash, il padre fuori dal comune di Captain Fantastic, sta crescendo la sua famiglia il più lontano possibile dall’influenza della moderna cultura consumista. Riempie i giorni dei suoi sei figli con un’educazione rigorosa, imponendo loro un allenamento fisico e un’istruzione impegnativi, ma necessari per sopravvivere nelle terre selvagge. Ben sta crescendo una tribù di “Re filosofi” dotati della resistenza cardiovascolare e muscolare dei migliori atleti, impartendo loro anche un’approfondita preparazione sui testi classici, che va ben oltre la loro età.

se l’intelligenza umana si impegnasse ad ideare tecnologie rispettose delle esigenze dei lavoratori, invece di fare il contrario, avremmo la soluzione. Oggi si presenta un problema inverso: come adattare agli essere umani un sistema tecnologico ideato per altri obiettivi, e cioè perché ne benefici unicamente la produzione. Sono convinto che se si facesse quel che dico, di lavoro sporco ce ne sarebbe molto meno di quanto Lei afferma. E comunque sia, è evidente che abbiamo due sole alternative: la prima è quella di distribuirlo equamente; la seconda è obbligare una parte della popolazione a fare i lavori sporchi, pena morire di fame….
Noam Chomsky, La società anarchica
Captain Fantastic è un film adorabile con tanti difetti. Un'opera che poteva diventare tranquillamente un piccolo cult ma che per alcune scelte di mercato e avendo una casa di produzione troppo politicamente corretta alle spalle, sceglie il binario più classico e senza andare fino in fondo in quella che sembrava una critica interessante al consumismo e sulle realtà di vita alternative. Il secondo film di Ross diventa presto un film che volendo aprire troppe porte finisce con il diventare la solita ramanzina sugli eccessi da una parte all'altra.
La pellicola è una parabola con tanti controsensi. Come fanno degli hyppie a conoscere ed amare una canzone come sweet child on mine di un gruppo nazista. Oppure sembra difficile che una figlia in grado di arrampicare su pareti pericolosissime in mezzo alla pioggia cade come se nulla fosse da una tegola qualsiasi di una villa borghese. In più cerca di essere una critica sull'educazione restando intrappolato in alcune regole e autoritarismi non sempre all'altezza, cerca di promuovere il benessere quando la caccia sembra l'unica risorsa per procacciarsi del cibo. In più Ben Cash da uomo tutto di un pezzo e risoluto cambia idea e intenti nel giro di una manciata di minuti.
Gli elementi traballanti nel film sono davvero tanti. D'altra parte è un film furbo ed emozionante che gioca continuamente con la sensibilità dello spettatore anche se in alcuni momenti regala delle dosi di grande cinema e il finale, pur non essendo politicamente scorretto, mostra tutti i componenti che trafugano il corpo della madre dalla tomba, lo portano in cima ad una montagna per cremarlo e infine, perchè questo era il suo volere, gettano le ceneri in un bagno pubblico in un area di sosta.
Rimane un film assolutamente da vedere per tanti motivi, dal cast perfetto che trova un adattissimo e funzionale Viggo Mortensen, ai ragazzini/e tutti adorabili e bellissimi, ai cambi di location e alle foreste suggestive, infine un reparto tecnico che trova un perfetto equilibrio tra le parti per un film che sembra una via di mezzo tra Fighters-Addestramento di vita e INTO THE WILD frullato con Little Miss Sunshine.