Titolo: Captain Fantastic
Regia: Matt Ross
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Nelle foreste del Pacifico
Nordoccidentale, Ben Cash, il padre fuori dal comune di Captain
Fantastic, sta crescendo la sua famiglia il più lontano possibile
dall’influenza della moderna cultura consumista. Riempie i giorni
dei suoi sei figli con un’educazione rigorosa, imponendo loro un
allenamento fisico e un’istruzione impegnativi, ma necessari per
sopravvivere nelle terre selvagge. Ben sta crescendo una tribù di
“Re filosofi” dotati della resistenza cardiovascolare e muscolare
dei migliori atleti, impartendo loro anche un’approfondita
preparazione sui testi classici, che va ben oltre la loro età.
…se l’intelligenza umana si
impegnasse ad ideare tecnologie rispettose delle esigenze dei
lavoratori, invece di fare il contrario, avremmo la soluzione. Oggi
si presenta un problema inverso: come adattare agli essere umani un
sistema tecnologico ideato per altri obiettivi, e cioè perché ne
benefici unicamente la produzione. Sono convinto che se si facesse
quel che dico, di lavoro sporco ce ne sarebbe molto meno di quanto
Lei afferma. E comunque sia, è evidente che abbiamo due sole
alternative: la prima è quella di distribuirlo equamente; la seconda
è obbligare una parte della popolazione a fare i lavori sporchi,
pena morire di fame….
Noam Chomsky, La società anarchica
Captain Fantastic è un film adorabile
con tanti difetti. Un'opera che poteva diventare tranquillamente un
piccolo cult ma che per alcune scelte di mercato e avendo una casa di
produzione troppo politicamente corretta alle spalle, sceglie il
binario più classico e senza andare fino in fondo in quella che
sembrava una critica interessante al consumismo e sulle realtà di
vita alternative. Il secondo film di Ross diventa presto un film che
volendo aprire troppe porte finisce con il diventare la solita
ramanzina sugli eccessi da una parte all'altra.
La pellicola è una parabola con tanti
controsensi. Come fanno degli hyppie a conoscere ed amare una canzone
come sweet child on mine di un gruppo nazista. Oppure sembra
difficile che una figlia in grado di arrampicare su pareti
pericolosissime in mezzo alla pioggia cade come se nulla fosse da una
tegola qualsiasi di una villa borghese. In più cerca di essere una
critica sull'educazione restando intrappolato in alcune regole e
autoritarismi non sempre all'altezza, cerca di promuovere il
benessere quando la caccia sembra l'unica risorsa per procacciarsi
del cibo. In più Ben Cash da uomo tutto di un pezzo e risoluto
cambia idea e intenti nel giro di una manciata di minuti.
Gli elementi traballanti nel film sono
davvero tanti. D'altra parte è un film furbo ed emozionante che
gioca continuamente con la sensibilità dello spettatore anche se in
alcuni momenti regala delle dosi di grande cinema e il finale, pur
non essendo politicamente scorretto, mostra tutti i componenti che
trafugano il corpo della madre dalla tomba, lo portano in cima ad una
montagna per cremarlo e infine, perchè questo era il suo volere,
gettano le ceneri in un bagno pubblico in un area di sosta.
Rimane un film assolutamente da vedere
per tanti motivi, dal cast perfetto che trova un adattissimo e
funzionale Viggo Mortensen, ai ragazzini/e tutti adorabili e
bellissimi, ai cambi di location e alle foreste suggestive, infine un
reparto tecnico che trova un perfetto equilibrio tra le parti per un
film che sembra una via di mezzo tra Fighters-Addestramento
di vita e INTO THE WILD
frullato con Little
Miss Sunshine.