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giovedì 4 dicembre 2014

Babadook

Titolo: Babadook
Regia: Jennifer Kent
Anno: 2014
Paese: Australia
Festival: TFF 32°
Giudizio: 4/5

Sei anni dopo la morte del marito, Amelia lotta per dare un’educazione all’indiciplinato figlioletto di 6 anni Samuel, un figlio che trova difficile amare. I sogni di Samuel sono afflitti da un mostro che il ragazzino crede stia arrivando per uccidere entrambi. Quando un libro di fiabe inquietante chiamato “The Babadook” prende vita nella loro casa, Samuel è convinto che il Babadook è la creatura che ha sempre sognato. Quando Amelia comincia a vedere fugaci apparizioni della stessa creatura, in lei cresce lentamente il dubbio che forse la cosa su cui Samuel l’ha messa in guardia potrebbe essere reale.

Diciamo che già con il bellissimo corto, MONSTER, la Kent ha dimostrato di saperci fare e soprattutto di avere una certa delicatezza e una vera propensione per questa tematica e per reinterpretare le storie classiche per bambini.
I mostri non fanno più paura e l'horror con gli anni è cambiato diventando ancora più astuto e attento a captare i problemi di qualsiasi natura sociale.
La Kent affascina con una storia che non sembrava più possibile per lo stile, l'eleganza e la coerenza.
Senza dover ricorrere a ingenti risorse tecnologiche, Babadook ha nella sua semplicità il suo punto di forza.
E'un film squisitamente indie e autoriale, in cui non è l'uomo nero la vera minaccia, bensì il lato oscuro della mente da cui scaturisce la paura, quell’idea per la quale il terrore sia qualcosa interno ad ognuno, una presenza che è vera prima nel cervello e che poi proiettiamo negli anfratti bui, nelle porte che si aprono e nelle cantine oscure.
Facendo un lavoro incredibile e molto minimale circa gli ambienti, i suoni e i dialoghi, ne esce un film finalmente misurato ed eccellente, una recitazione realistica e una semplicità per quanto riguarda il soggetto e la caratterizzazione dei personaggi che sembra uscita in modo molto naturale alla regista, così come la sua propensione a giocare in modo molto funzionale sulle atmosfere che rappresentano uno punti di forza del film.
Grazie anche ad un reparto tecnico in cui la fotografia illumina d'immenso ogni singola inquadratura, Babadook si consacra ad essere il miglior horror dell'anno.