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domenica 19 aprile 2015

Coherence

Titolo: Coherence
Regia: James War Birchi
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nella Finlandia del 1923 il passaggio di una cometa ha lasciato gli abitanti di una città completamente disorientati, al punto che una donna chiamò la polizia asserendo che l'uomo che aveva in casa non era il marito. Decenni dopo, un gruppo di amici durante una cena ricorda quello che è accaduto allora mentre si preparano a vedere il passaggio di un'altra cometa, che potrebbe far ripetere la storia alterando la realtà e causando fratture nei rapporti.

Dall’intro del film, l’episodio che capita nel 1923 e dallo scenario che si prospettava, mi è venuto in mente il libro The Mothman Prophecies. 
Poi dopo cinque minuti ho compreso che si trattava di tutt’altra cosa, un thriller sci-fi che scomodava lo sdoppiamento del mondo, una cometa che genera salti temporali e doppioni (peccato che non abbia pure strizzato l’occhio come nella Notte del Drive-In) e in un’ultima analisi il caos causato dall’intrusione dell’assurdo. Un sacco di elementi quindi.
Il titolo poi, dopo tutta questa incredibile matassa, sembrava veramente mosso da buoni propositi cercando di non propinare scenari già visti. 
L’opera di Byrkit è a tutti gli effetti un low-budget che, al di là del cast è praticamente tutto girato in un unico interno.
Il problema di Coherence è che ha una struttura contorta che spesso sdoppia l’opinione dello spettatore come all’interno del film, lasciando di stucco per alcuni assurdi e lesinando davvero tanto sulla suspance se non in alcuni improvvisati momenti. 
Rimane uno di quei film davvero complessi da digerire, che dopo averlo visto ci si chiede cosa minchia si è capito e poi in modo molto soggettivo, si grida al capolavoro indie o alla cazzata più totale. 
Per me rimane una via di mezzo, ma la vocina nel cervello poggiava più sulla seconda possibilità.