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giovedì 18 luglio 2019

Goat


Titolo: Goat
Regia: Andrew Neel
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un diciannovenne, dopo essere stato stravolto da un terribile attacco, si iscrive al college con il fratello e fa il giuramento nella stessa confraternita. Quello che accade lì, in nome della "fraternità", mette alla prova il ragazzo e la sua fedeltà al fratello in un modo brutale.

ANIMAL HOUSE del '78 o lo sconosciuto FRATERNITY ROW del '77.
Ecco dobbiamo fare un salto indietro negli anni '70 per avere qualcosa di decente, sboccato e ironico a differenza di una violenza gratuita di questi ultimi indigeribili film dove il non sense fa da padrone.
Se vogliamo proprio aprire una parentesi, parte dello schifo che gira dietro questa follia brutale è stato colto appieno da Korine con il suo Spring Breakers, film che oltre parlare e dare un contorno sulle feste, entrava nel cuore del problema ovvero un'assenza di regole e una vita di eccessi tra droga, alcool e sesso.
Goat offre più che riflessioni, una rappresentazione che non entra mai nel vivo di cosa è giusto o sbagliato, osserva il lento dipanarsi di una follia brutale che in alcuni momenti diventa pericolosa e soprattutto alimenta gesti e comportamenti violenti del gruppo composti e basati perlopiù sulla competizione e sui metodi da carcere militare (c'è una scena che sembra un buffo cocktail tra APOCALYPSE NOW e SALO').
Dover assistere di nuovo alle prove iniziatiche umilianti, non genera mai quell'interesse e quella formula d'intrattenimento ricercata nel cinema ma la rende inutile come la Phi Sigma Mu o la Fraternity che richiede sottomissione, rispetto e ubbidienza, come le regole del nonnismo in caserma, un percorso che non si esaurisce in breve tempo e che nel film è mostrato in tutta la sua durezza ma che non accenna a fare altro rimanendo confinato lì.