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lunedì 14 marzo 2011

71 frammenti di una cronologia del caso

Titolo: 71 frammenti di una cronologia del caso
Regia: Michael Haneke
Anno: 1994
Paese: Austria/Germania
Giudizio: 4/5

Un giovane, due giorni prima di Natale (1993) uccide per un banale litigio tre persone in una banca, poi si uccide a sua volta. La vicenda si sviluppa in realtà negli ultimissimi frammenti, ma è preparata attraverso le storie individuali di più personaggi o gruppi: un anziano malato; una coppia di aspiranti genitori adottivi; un ragazzino giunto chissà come da Bucarest; addetti alla sicurezza della banca; impiegati; scene di famiglia e scene di lavoro; scene di spostamenti; superstrade e svincoli...

Il cinema d'autore coincide perfettamente con la filmografia del cineasta austriaco, sicuramente uno dei nomi più influenti oltre ad essere un’artista attento e ottimo osservatore dei comportamenti umani.
La televisione e i mass-media annebbiano la nostra mente con piccoli frammenti che si aggiungono di giorno in giorno alla nostra quotidianità tanto da riuscire a inibire in alcuni casi la realtà con la fantasia.
Con 71 frammenti uno dei film più rigidi e complessi del regista, Haneke inizia testimoniando un episodio di cronaca senza commentarlo ulteriormente oltre quello che viene riportato dai tg. Tutta la storia e i personaggi che ci vengono narrati sembrano darci dei quadri sulla tragedia finale
Inizia quindi filmando frammenti di quello che poi sfocia in un dramma, passando da episodi come una coppia che cerca di ottenere un'affido, ad un giocatore di ping-pong frustrato e una bambina orfana che scappa da un posto all'altro.
Tutto questo è catturato con astuzia e con uno studio dell'inquadratura che preferisce mostrare col contagocce sforzando la capacità recettiva dello spettatore.
Interessante e provocatorio nonché un film di denuncia sul mondo mass-mediatico.
Tra le varie situazioni troviamo uno smarrito Michael Jackson in tv che cerca di discolparsi dalle denunce di pedofilia e molestie.