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mercoledì 31 gennaio 2018

Disaster Artist


Titolo: Disaster Artist
Regia: James Franco
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Greg è un aspirante attore, ancora incapace di lasciarsi andare, che rimane affascinato, durante una lezione, dalla libertà d'espressione e dalla carica emotiva di uno strano tizio di nome Johnny Wiseau. Greg diventa così il primo amico che Tommy abbia mai avuto e i due partono per cercare fortuna verso Los Angeles. Ma la fortuna è merce rara, e il sogno di fare cinema brucia dentro di loro, al punto che i due partoriscono l'idea folle di The Room: un film scritto diretto interpretato e prodotto da Tommy, passato alla cronaca come il film più brutto della storia del cinema.

Ancora adesso per me il miglior film di James Franco resta As I Lay Dying, ma questa piccola perla della comicità poco ci manca segnando sicuramente un capitolo nuovo nell'insolito curriculum del perfomer americano.
Disaster Artist nasce dal bisogno di misurarsi con un "cult" che ad esempio non conoscevo.
Un film strano e allo stesso tempo affascinante THE ROOM (passato alla storia come il film più brutto della storia) un film del 2003 di tal Tommy Wiseau, un pazzo diventato famoso per il suo approccio cinematografico discutibile e il totale non-sense sul set.
Da qui l'idea di omaggiarlo facendo un film che raccontasse la lavorazione del film.
A differenza però dei romanzi di Faulkner etc (di Franco regista sono riuscito a vedere tutto) qui l'ironia, la performance azzeccata dell'artista e in minor misura del fratello (Dave Franco con tutta la pazienza che riesco ad avere lo trovo insopportabile) riescono a trovare un equilibrio di parte forse perchè non aspira a toccare temi e romanzi storici con messaggi e tematiche complesse.
Qui tutto è slegato, l'improvvisazione regna, le gag funzionano (qualcuno ha accostato Wiseau a Wood) e la scena madre sul set effettivamente fa ridere.
L'elemento squisito che Franco fa emergere bene nel film è questa sorta di amicizia quasi "omoerotica" dove un uomo adulto accoglie in casa un ragazzo e rivela la sua gelosia quando gli presenta la sua fidanzata.
Wiseau non ha la più pallida idea di come si giri un lungometraggio e alterna ambizioni dittatoriali e crisi di autostima, finendo per apparire effettivamente il padrone di un pianeta (come afferma di essere) di cui è l'unico abitante ed esemplare: un personaggio incredibile nella vita e impensabile arrivando a pagare i cinema per mantenerlo in programmazione almeno due settimane (puntava agli Oscar).