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lunedì 22 febbraio 2016

Joy

Titolo: Joy
Regia: David O.Russel
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Joy è una Cenerentola moderna: sogna un principe, ha una sorellastra che non perde occasione per denigrarla, e passa gran parte della giornata con le ginocchia a terra, a passare lo straccio sul pavimento. Sarà proprio il brevetto di un mocio a portarla dalle stalle alle stelle, ma la strada sarà tutta in salita, costellata di tradimenti, delusioni e umiliazioni, un po' come nelle soap opera che la madre, malata immaginaria, guarda giorno e notte, confondendo il sonno di Joy e annullando il confine tra fantasia e realtà.

Ancora non mi è chiaro il tipo di cinema di David O.Russel e non capisco se mi piace o meno.
Sicuramente Joy non sceglie un soggetto facile e il rischio che il film diventi noioso è forse la critica maggiore che è stata rivolta alla pellicola. I film biografici poi non sono facili soprattutto quando ci propinano i melò familiari e l'odissea familiare, televisiva e infine legale di una donna che ha inventato di fatto una scopa.
L'ultimo film di Russel è un caos totale all'interno di una favola moderna che non sembra concludersi mai. Anche se la Lawrence è molto brava nel far sentire ogni singolo sentimento della protagonista, non riesce da sola a fare i miracoli.

L'ultimo nucleo familiare su cui si struttura il film parte bene, ma non va oltre, spegnendosi minuto dopo minuto rimanendo come un coro greco però con un ruolo passivo, una giuria che cerca di misurare le delusioni e umiliazioni della loro piccola Joy senza riuscire di fatto ad aiutarla.