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martedì 22 marzo 2011

Lunghi capelli della morte

Titolo: Lunghi capelli della morte
Regia: Antonio Margheriti alias Anthony Dawson.
Anno: 1966
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Il film inizia con una donna che viene ingiustamente messa al rogo per aver ucciso il fratello del re e per essere una strega.
In realtà il colpevole è il figlio dello zio che ha ucciso il padre per prendere il suo posto.
La vendetta sarà compiuta dalla figlia della “strega”, la quale aiutata da un'altra donna punirà la famiglia reale.

Il film è piuttosto noioso, mancano a livello narrativo i colpi di scena e l’azione è scarsa senza riuscire a catturare l’attenzione dello spettatore.
Margheriti gira bene, il bianco e nero all’interno del castello crea un’atmosfera suggestiva anche se sfruttata male a livello narrativo.
La sceneggiatura è abbandonata ai dialoghi di routine e sembra improvvisata giorno per giorno.
E’ un peccato perché la Steele convince nel suo ruolo e sembra proprio il prototipo della bella strega, anche gli altri attori sono bravi, ma nel complesso parlano tutti troppo e agiscono poco.
Il genere del neogotico italiano è sicuramente molto interessante soprattutto per i castelli, le atmosfere e gli effetti speciali.
Almeno due scene cult da segnalare:
-La Steele nuda, anche se per poco.
-Il teschio nella tomba che fotogramma per fotogramma riacquista carne e sangue.