Visualizzazione post con etichetta A Hole in my heart. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta A Hole in my heart. Mostra tutti i post

martedì 15 marzo 2011

A Hole in my heart

Titolo: A Hole in my heart
Regia: Lukas Moodysson
Anno: 2004
Paese: Svezia
Giudizio: 4/5

Un padre deve girare un film porno con l’amico. Quindi contatta un’attrice amatoriale senza prestare attenzione al fatto che in casa abita anche il figlio adolescente.

Visionato durante la retrospettiva sul regista al cinema Massimo di Torino, A hole in my heart è un analisi su un rapporto quasi inesistente in cui padre e figlio sembrano solo condividere uno spazio in una casa cercando di evitarsi il più possibile.
Naturalmente il figlio a differenza del padre rappresenta quel mondo incontaminato in cui vive solo per la musica minimal eccessiva. Il figlio purtroppo ha anche una malformazione all’orecchio che lo rende incapace per il suo aspetto di avvicinarsi alle ragazze e proprio in questa circostanza il ragazzo cercherà di instaurare un rapporto umano con la porno diva che abiterà a casa sua per la durata del film.
Lukas Moodysson è un regista interessantissimo che ha girato ottimi film tutti molto personali e drammatici come FUCKING AMAL, TOGETHER, LILJA 4EVER che trattano di problemi attuali come la prostituzione, la difficoltà a non accettarsi e problematiche simili anche in questi casi legati per la maggior parte ad outsider.
Moodysson ha girato anche degli ottimi documentari in particolare THE TERRORIST su come la polizia nei paesi nordici tratta i giovani no-global.
Il film è come sempre un’analisi sociologica sui rapporti tra individui, sul disagio con cui vivono la quotidianità vista in molti casi come un sacrificio e come una lotta in cui l’importante è riuscire a sopravvivere.
Allucinanti i passaggi come quello in cui il figlio dichiara al padre che scopare in due una donna e in realtà un modo per poter toccare il pene dell’altro e quindi un tipico gesto omosessuale così come è davvero toccante l’amicizia che si instaura tra lei e il ragazzo.
Parecchie scene sono decisamente forti,dure,audaci e assolutamente eccessive nonché necessarie per approfondire il panorama dello squallore non per altro il suo cinema esce da tutti i possibili canoni commerciali e si colloca su un binario indi soprendente che cresce di pellicola in pellicola.
Moodysson attualmente è uno dei migliori registi svedesi che oltre a dirigere, sceneggia con quella profondità che lascerà di certo il segno.