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sabato 8 agosto 2020

Darlin


Titolo: Darlin
Regia: Pollyanna McIntosh
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo esser stata ritrovata in pessime condizioni in un ospedale cattolico, l'ingestibile Darlin' viene portata in una casa di cura gestita dal vescovo e dalle sue suore per essere trasformata in una "brava ragazza". Tuttavia, Darlin' nasconde un segreto molto oscuro: la donna che l'ha cresciuta è sempre vicina a lei, disposta a correre in suo aiuto con qualsiasi mezzo a disposizione.

Il sequel di Woman guarda caso prodotto da Lucky McKee vede alla regia la protagonista del film, la Donna, che compare come co-protagonista nel sequel essendo di fatto la madre di Darlin.
Con un'inizio interessante si parte dall'ospedale, dalla Donna che cerca di annusare dove si trova la Darlin portandola lei stessa di fronte all'ospedale per poi sparire e mietere vittime a volte senza un motivo ben preciso. Darlin comincia il suo percorso proprio dalle cure dei medici ma soprattutto dell'infermiere che non nasconde la sua omosessualità, fino alla casa delle orfane dove altre come lei convivono in un contesto che apparentemente sembra elegante e rispettoso ma che nasconde insidie e segreti tremendi.
Una regia dove la tecnica non è decisamente quella del precedente film, così come la cattiveria qui in alcuni casi decisamente gratuita e senza senso, il montaggio a volte si perde dei pezzi passando da case abbandonate e gestite da un gruppo di donne senza tetto sbandate che accolgono la Donna, fino ad un finale in parte irrisolto e altalenante.
Si scimmiotta sul ragazzo selvaggio di Jean Marc Gaspard Itard dove l’adolescente del titolo era poco più di una bambina che veniva condotta verso il tramonto – e verso una vita lontana dalla civiltà – dalla neo mamma surrogata che aveva massacrato la sua famiglia ‘indegna’.
Dopo 10 anni passati allo stato brado in compagnia di una cannibale, la giovane ne ha naturalmente assorbito le ‘qualità’, imparando a comunicare esclusivamente a grugniti e dove all'interno della scuola con infermiere "buone" ma che nascondo un passato di abusi di droga e ragazze/amiche imparerà a parlare e ragionare.
Una regia incerta e confusa, una sceneggiatura con troppi stereotipi e personaggi tagliati con l'accetta senza mai un vero approfondimento per uno sviluppo e un intreccio tutto sommato passabile.