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lunedì 18 aprile 2016

Creed-Nato per combattere


Titolo: Creed-Nato per combattere
Regia: Ryan Cogler
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Adonis Johnson non ha mai conosciuto il suo celebre padre, il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed, morto prima della sua nascita. Nonostante tutto, non c'è modo di negare che la boxe scorra nelle sue vene, quindi Adonis va a Philadelphia, luogo del leggendario incontro tra Apollo Creed e lo sfidante Rocky Balboa. Una volta arrivato in città, Adonis rintraccia Rocky e gli chiede di essere il suo allenatore. Nonostante l'insistenza nello spiegare al giovane che lui ormai è fuori dal giro da parecchio tempo, Rocky vede in Adonis la stessa forza e determinazione caratteristiche di Apollo, il fiero rivale che diventò anche l'amico più stretto.

Creed è Rocky con un altro nome.
Il figlio illegittimo di Apollo che chiede insegnamenti al vecchio Balboa.
Sembra una trama da telenovela ma così non è. Diciamo un franchise che da nove anni era rimasto fermo a prendere polvere e invecchiare.
In fondo i film sulla boxe vecchia scuola, come questo film appare, mischiando solo alcuni elementi con una realtà più moderna, dicono poi quasi sempre le stesse cose e sono strutturati allo stesso modo. Tutti quasi sempre almeno.
Creed non fa una piega. Segue per istinto gli originali, non copiandoli ma procedendo sugli stessi binari e aggiungendo un tocco di modernità a cui prima accennavo come la buona regia di Ryan Cogler, Prossima fermata-Fruitvale Station e il suo attore feticcio Michael B.Jordan e tutto sommato uno Stallone assolutamente a suo agio a vestire i panni dell'insegnante.
Se poi ci aggiungiamo l'umiltà di Balboa con la sfrontatezza di Creed, una chemioterapia del mister che serve come mordente per catalizzare sensibilità lacrime ed empatia, combattere contro l'ingiustizia e tutti i valori che portano Creed a diventare campione, allora il motore è ben oliato in due ore di film senza mai annoiare. Una buona distrazione.