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martedì 20 settembre 2016

Demolition

Titolo: Demolition
Regia: Jean-Marc Vallèe
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il giorno in cui la sua giovane moglie muore tragicamente, mentre è ancora in ospedale, incapace di comprendere a fondo la notizia appena ricevuta, Davis fa per acquistare qualcosa da un distributore automatico di snack ma il meccanismo s'inceppa. Nei giorni successivi, anche Davis s'inceppa, non sa più dire se amava la sua donna, se era soddisfatto della sua vita, non sa più nulla e si sfoga dentro lunghe lettere indirizzate alla responsabile del servizio clienti della società di distributori automatici. Quella persona si chiama Karen Moreno, ha un figlio adolescente che non capisce più, e sembra incapace di porre fine all'ascolto della vita e della crisi di Davis. Tra i due sconosciuti si crea un legame e poi una frequentazione vera e propria, via via più sincera.

Come demolire tutto ciò che c'è di buono. Chiedetelo a Vallèe che dopo un paio di film davvero riusciti e che facevano pensare ad una garanzia, sembra aver perso (speriamo di no...) l'ispirazione, finendo per dirigere il classico film americano che farà commuovere le platee ma che analizzandolo bene e la summa dei luoghi comuni e della totale mancanza di originalità e di gusto.
Il bambino che si sente diverso, la giostra dei cavalli per riscattarsi e fare un'opera di bene per i bambini disabili, smontare e distruggere per ripartire da zero..., partire da alcuni legami e spezzarli durante la narrazione e passare ad altro...per alcuni aspetti dovrebbe imparare per certi versi qualcosa da Audiard, perchè i due si assomigliano per quanto creano sempre film completamente diversi, sia nei temi che nelle tonalità sul genere.
Se l'incidente scatenante ci immerge subito in una dimensione di dramma e vuoto peraltro realistici (il personaggio di Davis affidato al sempre malleabile Gyllenhall) e alcuni buoni spunti, soprattutto iniziali, i presupposti c'erano per poter canalizzare gli intenti verso qualcosa di interessante ma non certo originale ma purtroppo il peso e il potenziale della storia esaurisce dopo neanche un'ora.
Demoliton è un film stronzo perchè esteticamente e nel complesso è girato molto bene e alcune scene rimarranno impresse a lungo (Davis che indossa il giubbotto antiproiettile per farsi sparare dal bambino) eppure sembra un lamento di chi avrebbe potuto convogliare il materiale per creare un vero dramma, non un film di lacrime e rimorsi che ha qualcosa di estremamente modaiolo e quasi assurdo a partire dal meccanismo che nasce e muore proprio con il pretesto delle lamentele al distributore automatico ( e qui purtroppo paga cara una caratterizzazione che non le fa onore la sempre brava Naomi Watts con un personaggio per certi versi quasi ridicolo che non viene nemmeno chiuso a dovere).

E'uno di quei film di cui sono contento di averlo visto per dire che non mi piace, e poterlo destrutturare sperando che Hollywood non continui a cagare film plastici, retorici e furbetti per incantare le masse.