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giovedì 27 giugno 2013

Maniac

Titolo: Maniac
Regia: Franc Khalfoun
Anno: 2012
Paese: Usa/Francia
Festival: TFF 30°
Giudizio: 4/5

Un folle assassino che semina il terrore nelle notti buie di una caotica New York. Il suo nome è Frank Zito, apparentemente un uomo come tanti, che però dopo il tramonto si prepara a uscire per adescare le sue vittime, prevalentemente prostitute o coppie di fidanzatini. Frank non si accontenta del semplice gesto omicida, ma esegue truci scalpi sulle vittime con cui poi addobba i macabri manichini sparsi nel suo rifugio

Misericordia che razza di stile congeniale che ha usato Khalfoun in questo remake che poco ha da invidiare con il cultissimo originale. Orientato verso il realismo più estremo del found footage e con uno stile in parte sperimentale riesce a conquistare pubblico e critica con il suo miglior film.
Purtroppo il suo precedente P2-LIVELLO DEL TERRORE era un filmetto di quelli estivi che guardi per passare il tempo senza particolari guizzi e con un cast sempliciotto.
Questo film è totalmente differente come ricerca, stile, cast, sceneggiatura, montaggio, fotografia.
Niente è lasciato al caso. Ogni immagine viene misurata e studiata attentamente.
Durante quasi tutto il film si assiste in prima persona nei panni del malatissimo Frank.
La sua caratterizzazione è così delirante che diventa difficile a volte entrare nel vivo della sofferenza di questo malato di mente soprattutto quando tutto è in soggettiva e noi vediamo il personaggio solo tramite giochi di specchi o intuendo quello che succede dagli sguardi degli altri personaggi. Qualche breve accenno del viso che viene però spesso smistato con inquadrature fugaci di teste di manichino da cui non riesce a non dipendere il protagonista.
Interpretato da un sofferto Elijan Wood che dimostra, dopo SIN CITY, di essere davvero bravo a dare enfasi a volti malati con quel suo piccolo sguardo da hobbit e gli occhioni azzurri
Rispetto al delirio sanguinante del film di Lustig, Khalfoun decide di puntare su un delirio psicotico ossessivo-compulsivo legato ai manichini e ai dialoghi tra le presunte ex.
Un film in molte scene difficile da dimenticare con un finale davvero da urlo che demolirà i brandelli finali di psiche dello spettatore.