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mercoledì 1 luglio 2020

Underworld


Titolo: Underworld
Regia: George Pavlou
Anno: 1985
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il ricco e malavitoso Hugo Motherskille costringe Roy Bain, un tempo alle sue dipendenze, ad improvvisarsi detective privato per liberare l'affascinante Nicole - una prostituta d'alto bordo della quale entrambi sono innamorati - rapita da una banda di misteriosi individui che vivono rintanati nei tenebrosi cunicoli della rete fognaria londinese. Bain scopre che i sequestratori sono i sopravvissuti agli esperimenti condotti con una pericolosa droga che produce momenti di ineguagliabile estasi a prezzo di terribili e irreversibili deformazioni fisiche, inventata anni prima dal biochimico dottor Savory. Nicole stessa ha fatto uso della droga ma, per qualche ragione, non ne ha subito le tragiche conseguenze e, adesso, i mutanti credono che in lei sia la chiave per ottenere l'antidoto per la loro salvezza.

Amo alla follia Barker qualsiasi cosa faccia. Questo UNDERWORLD è stato un film molto sottovalutato con una miriade di problemi produttivi, i soliti che sembrano ombre malefiche all'inseguimento dello scrittore/regista/sceneggiatore/disegnatore/pittore.
Un film che purtroppo non ha saputo far brillare tutti gli spunti e i temi che già facevano parte del suo cult Cabal. Qui lo sci-fi prende più piega, il film fa meno paura e gli stessi mostri non hanno la stessa enfasi e il brio che li contraddistingueva nel suo capolavoro.
Un film che ancora una volta parla di quelle creature, abitanti del sottosuolo dimenticati dall'umanità, cavie, esseri allo stesso tempo così simili a noi, con una comunità, delle regole, un senso di onore e rispetto e infine personalità che cercano sempre di prevaricare l'una sull'altra.
Qui Barker nello scritto ancora una volta si era rivelato profetico nel suo sviluppare una critica sociale, una denuncia alle sperimentazioni e le conseguenze che alcune droghe possono avere sul nostro corpo. Assomiglia per alcune tematiche con il film Isola perduta, con questo scienziato/medico che sembra avere un controllo su tutto e riuscire a farsi rispettare e temere da creature ben più pericolose. Pavlou purtroppo non riesce con i suoi limitati strumenti a creare e dare risalto e continuità ad un ritmo smorzato in più parti e un'atmosfera che andava mantenuta e su cui bisognava riuscire a dare i fasti per far emergere tutta la complessità degli intenti del film. Sembra di vedere gli stessi problemi in parte che facevano parte anche de Signore delle illusioni diretto dallo stesso Barker nel 95'.