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martedì 15 novembre 2016

Man in the dark

Titolo: Man in the Dark
Regia: Fede Alvarez
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La giovane Rocky, il suo ragazzo Money e l’amico Alex sono tre ladri di Detroit che sognano di fuggire in California. Decidono così di derubare Norman Nordstrom, un veterano di guerra non vedente che ha ricevuto un cospicuo risarcimento dopo la morte della figlia, investita da una ragazza appartenente a una famiglia facoltosa. Quello che doveva essere un furto facile per Rocky e i suoi compagni si trasforma in una notte da incubo e in una disperata lotta per la sopravvivenza.

Tre ladri entrano nella casa di un povero cieco che si rivela essere uno psicopatico che ingravida donne per ottenere...
Se il plot sembra essere dei più scontati (perchè solo i meno avvezzi al genere troveranno la trama o lo svolgimento originale) il film dalla sua ha sicuramente alcuni buoni elementi che pur non salvandolo lo rendono un mediocre film di genere passato abbastanza inosservato (almeno nei cinema). Dicevo appunto di quali possono essere gli elementi tutto sommato accettabili della pellicola come il fatto di giocare tutta l'azione in un'unica location, di avere una parte tecnica e un ritmo funzionali che ti tengono abbastanza incollato (seppur con alcuni tranelli e colpi di scena abbastanza scontati) e un caratterista di ferro, Stephen Lang, capace di tenere sulle spalle tutta l'atmosfera del film.
Fede Alvarez dopo il remake della CASA e la serie-tv di DAL TRAMONTO ALL'ALBA dimostra di saperci fare perlomeno con la macchina da presa e in questo caso l'uso misurato e congeniale della steadicam (che sembra il respiro di Norman) riesce a rimanere sempre incollato ai personaggi con delle buone inquadrature e sapendo sfruttare il ritmo e le risorse al punto giusto.
Proprio il fatto di lavorare in interni, come per il suo primo film, si rivela una scelta funzionale trasmettendo quella percezione di trovarsi in una casa con degli spazi angusti e lavorando molto bene sul sonoro e gli effetti che crea e l'ansia che cresce per ogni passetto falso e uno scricchiolio che porebbe rivelarsi fatale. Dimostra più che mai il regista di essere un amante dei vecchi e nuovi horror come LA CASA NERA, CUJO ma soprattutto LIVID e altri film che puntano su una sorta di assedio casalingo malato e perverso.