Titolo: Man in the Dark
Regia: Fede Alvarez
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
La giovane Rocky, il suo ragazzo Money
e l’amico Alex sono tre ladri di Detroit che sognano di fuggire in
California. Decidono così di derubare Norman Nordstrom, un veterano
di guerra non vedente che ha ricevuto un cospicuo risarcimento dopo
la morte della figlia, investita da una ragazza appartenente a una
famiglia facoltosa. Quello che doveva essere un furto facile per
Rocky e i suoi compagni si trasforma in una notte da incubo e in una
disperata lotta per la sopravvivenza.
Tre ladri entrano nella casa di un
povero cieco che si rivela essere uno psicopatico che ingravida donne
per ottenere...
Se il plot sembra essere dei più
scontati (perchè solo i meno avvezzi al genere troveranno la trama o
lo svolgimento originale) il film dalla sua ha sicuramente alcuni
buoni elementi che pur non salvandolo lo rendono un mediocre film di
genere passato abbastanza inosservato (almeno nei cinema). Dicevo
appunto di quali possono essere gli elementi tutto sommato
accettabili della pellicola come il fatto di giocare tutta l'azione
in un'unica location, di avere una parte tecnica e un ritmo
funzionali che ti tengono abbastanza incollato (seppur con alcuni
tranelli e colpi di scena abbastanza scontati) e un caratterista di
ferro, Stephen Lang, capace di tenere sulle spalle tutta l'atmosfera
del film.
Fede Alvarez dopo il remake della CASA
e la serie-tv di DAL TRAMONTO ALL'ALBA dimostra di saperci fare
perlomeno con la macchina da presa e in questo caso l'uso misurato e
congeniale della steadicam (che sembra il respiro di Norman) riesce a
rimanere sempre incollato ai personaggi con delle buone inquadrature
e sapendo sfruttare il ritmo e le risorse al punto giusto.
Proprio il fatto di lavorare in
interni, come per il suo primo film, si rivela una scelta funzionale
trasmettendo quella percezione di trovarsi in una casa con degli
spazi angusti e lavorando molto bene sul sonoro e gli effetti che
crea e l'ansia che cresce per ogni passetto falso e uno scricchiolio
che porebbe rivelarsi fatale. Dimostra più che mai il regista di
essere un amante dei vecchi e nuovi horror come LA CASA NERA, CUJO ma
soprattutto LIVID e altri film che puntano su una sorta di assedio
casalingo malato e perverso.