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giovedì 17 marzo 2011

Vallanzasca-Gli angeli del male

Titolo: Vallanzasca-Gli angeli del male
Regia: Michele Placido
Anno: 2010
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

1985. Vallanzasca Renato, matricola 38529H, nato a Milano il quattro maggio 1950, è rinchiuso in una cella di isolamento nel braccio di rigore della casa circondariale di Ariano Irpino. La sua propensione per il crimine si era rivelata sin da bambino quando, a nove anni, con la sua piccola banda libera una tigre da un circo. Così piccolo, ha già la stoffa del leader.

Per la serie qualcosa di buono arriva anche dall'Italia.
Placido fa centro per la seconda volta dopo l'ottimo ROMANZO CRIMINALE.
Sembra quasi che il filone d'azione oppure biografico sia il suo punto forte e gli angeli del male è la conferma di questa predisposizione. A differenza di altre pellicole più melense OVUNQUE SEI e confuse IL GRANDE SOGNO con i criminali sembra che riesca a inquadrarne meglio gli obbiettivi rispettando la tradizione del genere ma riuscendo a differenza di altri a dare realisticità ed azione che non è una cosa da poco nel nostro paese.
Soprattutto regalando una caratterizzazione dei personaggi assolutamente grandiosa grazie alle interpretazioni di un grandissimo Kim Rossi Stuart quasi irriconoscibile da film a film per la maturità che scandisce la sua performance e con un grosso lavoro sull'accento e un Timi che sa il fatto suo anche se legato ad un personaggio secondario ma di grossa importanza.Il resto del cast è comunque buono con alti e bassi.
Il film riesce e funziona sotto molti punti di vista anche se tralascia un po tutto ciò che rimane attorno al protagonista. Se il libro di Cataldo con lo stesso scrittore è diventata una sceneggiatura importante e funzionale per il cinema l'autobiografia di Carlo Bonini e Renato Vallanzasca tra l'altro rivisitata quattro volte non riesce ad essere "universale"come quella sulla banda della magliana.
L'aspetto originale rimane il fatto di esaminare una persona che appunto poteva avere tutto e a scelto l'altra strada rimanendo consapevole delle proprie scelte e con un suo codice d'onore interessante anche se comunque criminale.