Visualizzazione post con etichetta Spring. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Spring. Mostra tutti i post

sabato 27 giugno 2015

Spring

Titolo: Spring
Regia: Justin Benson, Aaron Moorhead
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Evan, dopo il funerale della madre, si ferma al bar in cui lavora per bere una birra col suo migliore amico. A causa di una lite, degenerata in rissa, viene licenziato. Decide così, visto che non ha più legami, di fare un viaggio da tempo rimandato.
Sceglie l’Italia, e quando arriva a Roma conosce due ragazzi inglesi con cui si sposta in Puglia. Qui conosce Louise, per cui perde la testa. Ma Louise ha un inquietante segreto.

Spring devo dire che è stata una sorpresa pur non essendo un capolavoro, ma rimane comunque un film interessante, anomalo e atipico per molti aspetti e per una certa visione di cinema, come la mia, che ama fino al midollo il cinema di genere.
Spring manco a farlo apposta è un film d'amore e io rifiuto quasi a priori i film d'amore.
Della coppia di registi avevo visto e recensito RESOLUTION, che con un'idea molto apprezzabile e pochi mezzi, riusciva comunque nel suo nobile intento.
Spring supera decisamente il suo predecessore anche se commette alcuni orrori di script difficilmente dimenticabili.
Parte bene, sceglie delle location italiane, le coste liguri, chi l'avrebbe mai detto, molto funzionali e che si sposano bene con la narrazione.
Da quando entra in scena Louise i registi si vede che cominciano a barcollare, la tesi medica e la storia della protagonista a volte fa venir da ridere per quanto è assurda e infarcita di stereotipi, senza contare poi alcune trasformazioni fatte davvero male senza avere il budget adeguato.
Eppure per qualche strana ragione colpisce e fa centro con un finale intriso tutto in una frase che lei prima di spoilerarvi, pronuncia a Evan seduti su quella roccia a guardare l'alba come stanca e stufa di questa inverosimile immortalità.
Un personaggio il suo che a differenza di molti altri che riescono, e infine dominano la scena risultando pianificatori a tutti gli effetti, sembra non avere obbiettivi e schemi se non quello di sopravvivere e di prendere la vita in modo semplice vivendo la giornata.
I due protagonisti giocano ad inseguirsi, immaturi per molti aspetti e con un ingenuità di fondo che si fa apprezzare.