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martedì 10 febbraio 2015

Watchtower

Titolo: Watchtower
Regia: Pelin Esmer
Anno: 2012
Paese: Turchia
Giudizio: 3/5

Un uomo e una donna cercano rifugio dal mondo circostante: Nihal, perseguitato dal senso di colpa per la morte della sua famiglia, accetta il lavoro di guardia ai fuochi in una remota torre nel deserto mentre Seher vive reclusa nella sua stanza all'interno di una stazione per gli autobus per sfuggire ad un oscuro e terribile segreto. Quando le loro vite si incrociano e Nihal subisce il fascino di Seher, si ritrovano a dover fare i conti con le proprie coscienze.

Ognuno di noi sembra portarsi addosso dei fardelli gravosi. E’quando questi fardelli vengono scoperti da altri come noi che però non conosciamo, allora ci si può trovare in situazioni molto delicate.
Watchtower è un film intenso con due grosse macro-storie da raccontare e una messa in scena molto scarna che punta tutto sulle coordinate geografiche, con cui i due protagonisti in ruoli e compiti diversi, devono continuamente dire dove sono e dove si trovano ( in un paese che sorveglia)
Un film che mette in sintonia due realtà completamente differenti che punta su due loser e che infine non accenna mai a dare una svolta decisiva.
Alcune scelte forse per problemi di budget mostrano tutti i loro limiti (la scena in cui si spezza un ramo durante la fuga di Seher nel bosco) ma giusto per intenderci a livello narrativo sembra che ci sia stata una certa frettolosità nel liquidare il momento chiave della svolta, o forse invece metterlo quasi da parte, come qualcosa che rimanda ancora di più ad un fardello che non si voleva. 
Il film di Esmer sembra sancire il bisogno di farsi forza a vicenda e credere nello spirito sociale e nell’empatia delle persone per cui dopo aver preferito a malincuore la compagnia alla solitudine, la coppia inizierà una convivenza difficile che permetterà ad entrambi di affrontare il loro tormento interiore, mai semplice e difficilmente comprensibile per ognuno di loro.