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domenica 24 aprile 2016

Kill Zone

Titolo: Kill Zone
Regia: Pou-Soi Cheang
Anno: 2015
Paese: Cina
Giudizio: 3/5

Un poliziotto rinchiuso in una prigione thailandese, collabora con una guardia carceraria che ha una figlia malata di leucemia, per riuscire a guadagnare la libertà e poter vendicarsi di chi gli ha fatto saltare la copertura.

Senza troppi fronzoli gli action con protagoniste le arti marziali non devono arrabattarsi storie che parlino di drammi sociali cercando di empatizzare col pubblico sulla salvezza di bambini malati.
Kill Zone è una tamarrata orientale perfettamente modulata su frequenze a dir poco incredibili, la sparatoria iniziale e i combattimenti all'interno del carcere, e vuoti esistenziali in cui si cerca di comunicare e dare fragilità e spessore ai personaggi.
Con un cast di volti noti, Spl2, che non è un sequel del primo, vuole cercare di essere troppe cose, senza accontentarsi di essere un eccellente film d'azione ma volendo osare di più con una "filosofia metafisica" inutile, becera e patetica, che serve solo come fanalino di coda per la sceneggiatura davvero brutta e scontata.
A differenza del primo capitolo non punta nemmeno ad una storia iper drammatica, cupissima, da noir senza speranza e complicata come solo nei polizieschi orientali si può trovare.

Nonostante i molti elementi improbabili và detto, come sempre quando si parla di cinema orientale, che il film è ovviamente girato e fotografato in modo perfetto, con un gran bello stile visivo e una costruzione delle scene d'azione di gran respiro pieno di virtuosismi e piani sequenza spettacolari.