Regia: Todd Phillips
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Dopo la morte di suo padre, per Alan inizia un periodo di crisi, che lo porterà anche al ricovero in un ospedale psichiatrico. L'uomo, però, fugge dalla struttura, e i suoi amici Phil, Stu e Doug si mettono sulle sue tracce, rincorrendolo tra Tijuana, Los Angeles e Las Vegas.
Di solito quando un film funziona bene al botteghino si cerca di fare subito un sequel. Se anche il sequel va bene allora si tenta una trilogia e poi si spera basta.
Phillips ha fatto la sua fortuna con commedie comiche e piene di gag. Con il primo film della serie diciamo che ha fatto il boom e le major gli hanno dato carta bianca senza sapere forse che i minuti finali del primo film erano anche la parte più bella.
Phillips forse inconsapevole o forse no, calca la mano scrivendo una sorta di story-road in cui i nostri protagonisti, con l'immancabile Chow, cambiano di netto i piani dell'azione senza stare a fare i conti subito con le drastiche conseguenze del matrimonio.
Puntare sull'infantilità di Alan sinceramente non basta e le gag non fanno nemmeno più ridere.
Il fatto che in alcuni passaggi il film voglia prendersi sul serio è un chiaro errore di intenti e se contiamo che già il secondo era scarsuccio allora a conti fatti rimane un unico film riuscito.
Sulla locandina c'è scritto Fine.Speriamo.
