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sabato 13 maggio 2023

Supereroi

Titolo: Supereroi
Regia: Paolo Genovese
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Milano. Anna e Marco si incrociano per la prima volta mentre si stanno riparando dalla pioggia. Lei è un'aspirante fumettista, dinamica e dal carattere impulsivo. Lui è un professore di fisica che crede che dietro ogni nostro comportamento ci sia una spiegazione logica. Si rivedono, finiscono a letto insieme. Poi si separano di nuovo. Marco è fidanzato con Pilar, con cui sta per andare a convivere, Anna convive con Tullia. Ma il loro destino è quello di stare insieme. Nel corso degli anni la loro coppia si regge su un equilibrio, ora stabile ora molto precario. Emergono incomprensioni, fughe, scontri, cose non dette. Ma anche momenti di intensa felicità. Intanto il tempo passa e anche loro cambiano.
 
Supereroi è una commedia d'amore italiana che ho semplicemente adorato. Da parte mia faccio fatica ad apprezzare il genere in questione quando poi è italiano ancora di più per le solite ingenuità e il pathos esagerato senza contare gli attori a volte incredibilmente impreparati.
Finora se non altro è il miglior film di Genovesi. Una commedia drammatica che seppur non esente da difetti e lungaggini, appassiona e tiene un buon ritmo soprattutto grazie alla complicità e l'enfasi dei due protagonisti. Un film che cambia molte location con uno scorrimento non lineare del racconto e allo stesso tempo aprendosi tanto alla dolcezza quanto alla tragedia. A tratti mi ha quasi commosso per lo spirito
d'iniziativa e la voglia pulsante di credere nelle emozioni e nei sentimenti in particolar modo di Anna e del suo reinventarsi sempre senza soccombere mai alla depressione.
Gli sceneggiatori sono poi gli stessi di Perfetti Sconosciuti. Per me una chicca emozionante dall'inizio alla fine, con tanta verità e senza stare a prendersi esageratamente sul serio puntando e mostrando tante fragilità nell'uno e nell'altra.

sabato 26 marzo 2022

Boys-Diabolical


Titolo: Boys-Diabolical
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Racconti animati inediti emotivamente scioccanti e irriverenti ambientati nell'universo dei supereroi di The Boys.
 
The Boys è sempre stata una serie a fumetti esagerata come lo sono Ennis, Ellis, Millar, Hill, Morrison e compagnia varia . Ma se da questa postilla ci concentriamo sull'animazione allora veramente non sembrano esserci limiti alla sagace satira degli autori. Tutti gli otto episodi sono come sempre connotati da uno spirito dissacrante e fortemente politico conditi da uno humor nero, toni grotteschi, il politicamente scorretto che fa un salto in avanti dimostrando come dalla metafora degli anti eroi possano nascere disamine sulla società e critiche che non sembrano risparmiare nessuno con un registro beffardo e pungente particolarmente efficace.
Da Seth Rogen, all'autore di Rick and Morty, John e Sun-Hee che sembrano omaggiare Miyazaki, lo stesso Ennis con una storia di droga ed eccessi. Le storie sono sempre dure e toste senza risparmiare nulla in termini di trash, contaminazioni, profusioni di sangue e budella, dimostrando come un franchise se utilizzato bene possa beneficiare di tutte le tracce più eterogenee spaziando come contenuti, temi e stili che qui richiamano diverse scuole e artisti famosi.
L'unico peccato è la durata di poco più di un quarto d'ora ad episodio. Qualsiasi fruitore se le sparerà una dopo l'altro continuando a gongolare nell'attesa che ne arrivino di più come se fosse in carenza da composto V.




sabato 5 marzo 2022

Batman(2022)


Titolo: Batman(2022)
Regia: Matt Reeves
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Bruce Wayne combatte il crimine a Gotham City nei panni del violento Batman, che incute paura ai criminali (ma più che altro ai graffitari) anche solo grazie all'apparizione del bat-segnale - pur se non uccide i propri avversari per non diventare come loro. Più in sintonia con il detective Gordon che non con il suo mentore Alfred, è messo a dura prova da un serial killer che lascia enigmi rivolti proprio a Batman. Nel venire a capo del fitto mistero sulla corruzione di Gotham che l'Enigmista vuole portare alla luce, si imbatte nella ladra Selina Kyle e forgia con lei una controversa alleanza. La questione si fa via via più personale quando gli indizi dell'Enigmista conducono verso i segreti di Thomas e Martha Wayne.
 
Il nuovo requel di Batman. Tre ore per costruire un world building forse tra i più sporchi mai visti.
Poco fumetto alla Burton, poca eleganza alla Nolan, ma un noir duro e cattivo che riesce pur durando parecchio ad intrattenere fin troppo bene. L'elemento migliore è la sceneggiatura dove tra macchiavelliche storie e sotto storie non invidiamo nulla alla trama del cavaliere oscuro. Qui si scava nel profondo delle radici famigliari trattando le casate Wayne e Arkham come le peggiori, le quali si sono macchiate di infami intrighi di potere per nascondere alcuni segreti che avrebbero sporcato il nome di alcune figure eminenti. La mafia in questo caso è un purgante importante utilizzato nel film dove si parla più di tutto di corruzione e vendetta.
Gotham sembra sempre sotto un diluvio, imperniata da atmosfere gotiche, dove l'inizio la dice lunga su come verranno utilizzati i chiaro scuri, dove una fotografia illumina di macabro e di sporco un noir a tutti gli effetti dove seppur presenti dei bambini (sempre orfani) non manca davvero niente a questa nuova saga che soprattutto nel finale crea un continuum proprio ad Arkham tra un ipotetico sodalizio tra l'Enigmista e il Joker.
Pattinson riesce a infondere dubbi e drammaticità al suo personaggio scavando nelle macerie della sua esistenza, sviluppando un giustiziere meno pulito ed elegante dei precedenti, facendo ricorso meno ai gingilli ma giocando di sguardi, di cazzotti e prendendosele anche di santa ragione oltre che sbagliare qualche salto e farsi molto male. Da questo punto di vista l'imperfezione del personaggio e il suo concedersi di essere a volte un anti-eroe come quando viene braccato dalla polizia dopo la fuga alla centrale è interessante tanto da farlo sembrare una vittima o una pedina di un gioco più grande di lui. Il Pinguino e l'Enigmista fanno il loro con due talenti a interpretarli, Zoe Kravitz è da urlo, ma più di loro è proprio la costruzione di una rete corrotta e spietata che lascia interdetti, dove a Bruce rimane solo Gordon, dove gli onesti sono merce più che mai rara. Tutto questo in un processo di rinnovamento subdolo quanto doloroso, lento e logorante quanto gli enigmi lasciati come indizi durante la narrazione.

lunedì 16 agosto 2021

Black Widow


Titolo: Black Widow
Regia: Cate Shortland
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

La piccola Natasha è cresciuta per alcuni anni in Ohio con la madre Melina, il padre Aleksei e la sorella Yelena. Quella famiglia è solo una copertura, ma è anche l'unica che lei e Yelena hanno avuto, perché per il resto del tempo sono state addestrate e manipolate nella "stanza rossa", un programma segreto russo per creare superagenti assassini. Quando anni dopo Yelena le fa avere un antidoto a quel programma, Natasha si trova tagliata fuori dagli Avengers ed è anzi ricercata, in seguito alla Guerra Civile tra Capitan America e Iron Man. Inizia così una missione che riporta a casa la Vedova Nera, facendole ritrovare la madre adottiva Melina e il Red Guardian Aleksei, che sostiene di essere stato la controparte russa di Capitan America
 
Credo che assieme ai film sugli Avengers-Infinity WarsAvengers-Endgame il secondo Captain America-The Winter SoldierCaptain America-Civil War e Guardiani della Galassia, Black Widow sia la cosa migliore uscita dagli studi Marvel escludendo ovviamente tutto ciò che concerne l'animazione.
Era davvero un'impresa ardua rendere così bene uno degli Avengers meno amati, Natasha (soprattutto perchè come per Occhio di Falco non ha poteri o armature speciali), le sue origini, il contesto familiare, la fuga e tutto un primo atto davvero potente ed emozionante.
Natasha come sempre è in fuga, si sposta da un paese all'altro scappando ancora da chi la vede colpevole per quegli Avengers definiti disobbedienti. Allo stesso tempo conosciamo sua sorella, un personaggio cazzuto e caratterizzato alla stragrande, con un ottima prova attoriale e un cambiamento repentino in termini di emotività e sentimenti.
E poi ci sono quei genitori disfunzionali che hanno seguito il regime e ciò che gli veniva chiesto, arrivando alla fine a dover scegliere da che parte stare combattendo un male che si eleva ad un astronave sopra tutto e tutti con all'interno una sorta di zar russo che controlla e seleziona la Stanza Rossa una delle scelte e delle metafore politiche e sociali indubbiamente più belle e complesse del film dove in alcune scene anche abbastanza strazianti veniamo a sapere di queste bambine spaventate e seviziate e rese sterili, immagini e falsificazioni da mockumentary per creare delle bambine killer in grado di controllare il paese

lunedì 9 agosto 2021

Suicide Squad – Missione suicida


Titolo: Suicide Squad – Missione suicida
Regia: James Gunn
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una nuova squadra di supercriminali viene ingaggiata per recuperare le informazioni sul misterioso progetto Starfish, sull'isola Corto Maltese
 
Suicide Squad corolla al meglio la filmografia di un autore anarchico che ha saputo spiazzare i fan di genere con film piuttosto esagerati e anticonvenzionali. Gunn prende le redini di un progetto sfortunato con un primo film assolutamente da dimenticare cercando di ridare enfasi e gloria al marchio Dc che si trova nel de profundis rispetto alla rivale Marvel.
Parliamo di un autore a cui hanno fatto il filo tutti e che con Guardiani della Galassia si è portato a casa il film più bello di tutta la filmografia Marvel.
Ora Missione Suicida è interessante perlopiù per come tira fuori dal cappello i colpi di scena, per come alcuni protagonisti muoiono in maniera del tutto inaspettata. Cerca di essere sempre molto sboccato anche se alla lunga stanca con alcuni dialoghi che anzichè far ridere risultano solo imbecilli e ridicoli. Porta in primo piano dei loser interessanti (chi più, chi meno) cerca di mandare un messaggio politico sulla responsabilità delle scelte governative legati a progetti scientifici pericolosissimi (che creano per poi distruggere) e alla fine promuove il suo happy ending mettendo d'accordo tutti e facendo sopravvivere la donnola gigante. Twist improvvisi, splatter, continue iperbole che si superano, un terzo atto che profuma ancor più di b movie con momenti trash quasi a strizzare l'occhio alla scifi dei vecchi tempi. Alla fine assistiamo a Stella Marina "Godzilla" che distrugge tutti vs un esercito di topi cazzutissimi.

Come sono diventato un supereroe


Titolo: Come sono diventato un supereroe
Regia: Douglas Attal
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Lo svagato agente di polizia Gary Moreau vive e lavora in una Parigi in cui pullulano i supereroi, tanto da poterne stilare una classifica di gradimento popolare. Le cose precipitano quando attraverso la semplice inalazione di alcune fiale speciali chiunque diventa capace di acquisire il superpotere di incendiare tutto o sparare raggi laser dagli occhi. Il tenente Moreau indagherà sul caso con l’ausilio dell’agente Cécile Schaltzmann e nel mentre torneranno al pettine alcuni nodi relativi al suo passato e all’accantonamento dei suoi superpoteri. Nodi che lo legano ad altri due supereroi buoni come Monté Carlo e Callista che interverranno a dare man forte.

I francesi e i super eroi. In ventennio in cui stanno tornando in auge, anche loro ispirandosi ad un romanzo, trovano un connubio modesto e atipico nel cercare di fare un film di genere senza risultare banali ma accostando diversi elementi interessanti anche se già visti. La trama di per sè è indecisa e poco coraggiosa, cercando di fare il suo mischiando poliziesco e azione, trovando la carta della droga per aprire gli orizzonti ma senza puntare sulla violenza gratuita o sugli eccessi.
Il mondo è popolato da questi super umani, la polizia fa quel che può arrivando spesso alle maniere forti e la vecchia scuola sembra ormai essere andata in pensione. Attal sembra interessato alle questioni morali, alle scelte, alla consapevolezza del cosa si è in grado di fare e quali possano essere le conseguenze, il tutto in maniera matura e con tanti dialoghi senza ovviamente lesinare qualche bella scena d'azione e un villain abbastanza intrigante. Un'opera rischiosa che riesce a distinguersi dalla massa con una sua verve interessante nel cercare di variare forma e sostanza.

venerdì 9 luglio 2021

Invincible


Titolo: Invincible
Regia: AA,VV
Anno: 2021
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Mark è figlio di Nolan Grayson, ovvero il supereroe Omni-Man, un alieno proveniente dal remoto pianeta Viltrum. Il giovane, nonostante sia spronato dal padre a credere in sé stesso, sembra non possedere quella scintilla Viltrumita che gli consentirebbe di acquisire i superpoteri. Al raggiungimento, però, del diciassettesimo compleanno qualcosa in lui inizia a cambiare, e lentamente si rende conto di avere in sé una forza ed una resistenza al di fuori delle umane capacità. Assunta l’identità di Invincible ed allenato dal padre, il ragazzo impara a volare e a combattere, giurando di proteggere i deboli dai soprusi e l’umanità dagli invasori alieni. Qualcosa di oscuro, però è già presente nella vita del ragazzo.
 
Ennis (BOYS) come Kirkman (WALKING DEAD) sono autori scomodi, o meglio degli outsider che non devono misurarsi con regole da rispettare, censure o target. Semplicemente destrutturano una regola Disney che negli ultimi anni ha reso equilibratissimo un franchise di film Marvel fatti tutti con lo stesso stoppino e tutti praticamente uguali con qualche eccezione che vede il nome di un certo James Gunn.
Invincible come per THE BOYS con cui ci sono stilemi e simbologie in comune, pur non esente da errori o punti deboli, rimane comunque una serie incredibile dove i colpi di scena fanno da padroni e dove ancora una volta non esiste il politicamente corretto. Alcuni personaggi come Omni-Man, Cecile, Atom Eve, Robot e Allen the Alien riescono davvero a dare quella componente in più caratterizzando personaggi complessi e mai superficiali, andando a prendere alieni, umani, meta-umani, cloni, robot, abitanti di galassie sconosciute e molto altro ancora dando una pluralità di registri narrativi con moltissimi rimandi ad una sci-fi mai banale ma dagli intenti complessi e stratificati.
Invincible poi mette subito in chiaro come nei dialoghi si possa dire qualsiasi cosa sbattendosene della censura, con una violenza incredibile e scene di massacri che come dall'episodio iniziale alzano l'asticella sulla componente splatter della serie.
A detta di molti che non hanno apprezzato la realizzazione artistica old school fine anni '80, a me non è affatto dispiaciuta rispondendo ad un quesito topico che nasceva negli anni '80 proprio con una delle serie più importanti al mondo quella di Parker e Stone dove la storia e la narrazione valgono di più della realizzazione grafica.
Qui seppur di buon livello assurge ad un altro compito che Kirkman svolge adeguatamente ovvero un'unità di fondo invidiabile dove con così tanti personaggi, trame e sotto trame, il film riesce a rispondere quasi sempre in maniera adeguata.


mercoledì 2 giugno 2021

Falcon and the Winter Soldier


Titolo: Falcon and the Winter Soldier
Regia: AA,VV
Anno: 2021
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Sei mesi dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Sam Wilson e Bucky Barnes collaborano in un'avventura globale che metterà alla prova le loro abilità e la loro pazienza
 
Al di là di quanto si dica della serie Falcon and the Winter Soldier è un prodotto commerciale di intrattenimento valido e divertente.
Un cinecomic canonico ed elementare senza virtuosismi di trama o sceneggiatura ma restando perfettamente in linea con le aspettative e regalando azione a profusione e qualche caratterizzazione interessante e momenti di connessione emotiva che sono spesso mancati nel MCU come in questo caso il personaggio meglio interpretato e ideato ovvero Zemo.
La prima stagione con sei episodi fa quello che deve regalando combattimenti, sotto trame da blockbuster e abili interazioni tra i personaggi, dimostrando di essere degna dell'eredità di Captain America con il suo intrigo in giro per il mondo, la matura critica sociale e lo scoppiettante rapporto tra le star Anthony Mackie e Sebastian Stan come qualcosa di paurosamente tempestivo in un Captain America nero che vola nel cielo giorni dopo il verdetto riguardante la morte di George Floyd . Ci sono anche qui una vasta gamma di location, dove l'episodio migliore rimane quello in Indonesia, nella terra di nessuno piena di killer e gentaglia. Alla fine tra personaggi tormentati come il Capitan America scelto dal governo biondo e con gli occhi azzurri, la terribile denuncia del gruppo terroristico potenziato e i meta-umani, la storia mostra un'azione violenta, cruda, che non lesina sul sangue e che confeziona una messinscena davvero matura per gli standard cui ci hanno abituato i Marvel Studios.

domenica 11 ottobre 2020

Project Power


Titolo: Project Power
Regia: Henry Joost, Ariel Schulman
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Project Power, è ambientato a New Orleans. Vengono presentati quartieri messi in ginocchio da una nuova sostanza stupefacente, la pillola Power: essa è in grado di potenziare – esattamente per cinque minuti – il corpo di un soggetto con abilità prelevate da animali dotati di spiccate capacità di adattamento, difesa e mimetizzazione. Incaricati di scovare la fonte della produzione e distribuzione del “progetto Power” troviamo Art, un vigilante in cerca di risposte e di sua figlia scomparsa misteriosamente, e Frank, un poliziotto pronto a sacrificarsi per garantire la sicurezza della città in subbuglio.Robin è il filo rosso che li farà incontrare, una spacciatrice costretta a vendere le pillole per occuparsi della salute di sua madre.

Ci ha provato Project Power a cercare di dare enfasi e risalto ad un sotto genere quello dei "super eroi" e dei cinecomics dove mettiamo assieme anti eroi, droghe e cacciatori di "taglie", action, fantasy ludico strapieno di effetti speciali, poliziesco, adrenalina e tanti rapporti umani.
Una materia sempre più difficile da gestire, da rendere "originale" o anche solo interessante con qualche idea che non sia un surrogato di altri film come Project Power non lesina a fare.
Un film difficile da recensire dal momento nonostante la buona messa in scena, un cast funzionale, un buon ritmo e degli effetti speciali interessanti (in particolare la prima vittima che Art sconfigge), non bastano per tirare le somme di tanti elementi già visti in numerosi film con tanto di vendetta finale per un Jamie Fox che diventa una sorta di potenziato imbattibile per un discorso retorico e in fondo per alcuni aspetti addirittura gratuito.
Certo i dialoghi scanzonati, la caratterizzazione a zero di personaggi stereotipati, un mood variegato di tante etichette che fa sempre piacere vedere nel cinema, sono tutti contorni per un prodotto in cui rimane solo intrattenimento e null'altro come quasi tutti i film del catalogo Netflix che stanno diventando sempre più spesso prodotti fatti e pensati con lo stampino.
La riflessione poi sull'eugenetica moderna, i suoi impieghi, i suoi effetti collaterali, la scelta di chi ne fa uso e molto altro ancora vengono presi troppo alla leggera senza riuscire un minimo a dare quella critica che il film a suo modo e con i suoi limiti poteva e doveva rendere più incisiva.

venerdì 10 gennaio 2020

Freaks


Titolo: Freaks
Regia: Zach Lipovsky, Adam B. Stein
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il padre della piccola Chloe, una bambina di sette anni, non vuole che lei esca dalla loro casa in rovina, perché ritiene che il mondo esterno sia troppo pericoloso per loro e soprattutto per la bambina. Cerca di nasconderla anche ai vicini, ma lei vorrebbe fare come le altre ragazzine e andare almeno a prendere il gelato dal camioncino che passa per il loro vicinato e suona una musica quasi irresistibile. Il gelataio è un vecchio dal sorriso vagamente sinistro, ma questo non turba Chloe che anzi sempre più vuole conoscere il mondo di fuori. Nulla però è davvero quello che sembra...

Freaks è un indie interessante, un'opera che strizza l'occhio chiamando a sè diversi generi, thriller, sci-fi, super-eroi (meglio chiamarli Freaks), l'isolamento come paura di essere presi in quanto diversi. Tanti segnali sembrano poi i classici di tanti film usciti negli ultimi anni, ma il film dalla sua ha una storia semplice, nel primo atto non ci dice molto ma fa presagire che da quando la piccola "Chloe" dovrà uscire dalla porta si troverà preda o predatrice di un mondo che le è stato sempre nascosto. Ci sono sicuramente alcune intuizioni interessanti come il teletrasporto qui sfruttato in maniera davvero originale, il sangue non viene lesinato ma anzi serve a far comprendere alla innocente Chloe a cosa si debba andare incontro per salvare chi si ama.
Effetti speciali e scene d'azione ottime ma mai abusate, cercando sempre di mantenere quel'atmosfera che caratterizza tutto l'arco del film e alcuni dialoghi che rivelano interessanti colpi di scena. Bruce Dern poi con quel camioncino dei gelati è allo stesso tempo salvifico quanto inquietante. Tutto il cast capitanato dalla preziosa bambina e Emile Hirsch ci credono tutti molto e la loro caratterizzazione riesce a dare manforte alla psicologia dei personaggi e la sinergia con i colleghi. Qualche piccolo intoppo c'è, ma nel finale possiamo annoverarlo tra gli esperimenti più interessanti su persone dotate di super poteri con un budget modesto ma che sa lavorare bene su quello che ha regalando molto più di quanto riescano a fare i film Marvel.

domenica 15 dicembre 2019

Witch-Part 1


Titolo: Witch-Part 1
Regia: Park Hoon-Jung
Anno: 2018
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Ja-yoon sembra una ragazza dotata per gli studi come per il canto, un piccolo prodigio camuffato da timida adolescente. Almeno finché il suo passato misterioso e losco non arriva a casa dei suoi genitori adottivi. Un'azione che scatenerà la natura nascosta di Ja-yoon, quella che le è valso il soprannome di "Piccola strega".

Park Hoon-Jung sceneggiatore di Saw the Devil e regista di Daeho aka The Tiger: An Old Hunter's Tale, firma il primo kolossal sui super eroi coreano. Praticamente distrugge quasi tutta la filmografia Marvel in poco più di due ore, facendo quello che tutti si aspettavano, ovvero un film poco modaiolo, assolutamente imperfetto, uno sci-fi young adult occidentale cattivissimo che non lesina mai sul sangue e altri aspetti come il torture porn.
Seppur la trama sembra solo un pretesto, il film ha tantissimi clichè con una struttura e tanti sviluppi abbastanza ormai rodati nel genere, senza per forza dover compiere guizzi originali di alcun tipo se non nelle scene d'azione. Un altro esempio per mostrare come sempre l'avanguardia in questo campo di un paese che non smetterà mai di stupirci, che continua a schierare registi capaci e con una messa in scena minimale, minuziosa e in grado di saper muoversi nel cinema di genere. Witch-Part 1 sembra il primo capitolo di una trilogia che speriamo venga distribuita anche da noi dal momento che seppur la tematica commerciale, ancora per quanto concerne la distribuzione non è stato detto nulla.
Il perchè è riassumibile in poche parole: violenza e sangue a profusione. Soprattutto quando a farla da padrone sono dei ragazzi ancor più indemoniati degli stessi mandanti adulti, in un giro perverso di codici prestabiliti, una gerarchia di vittime e carnefici che avrà alcuni colpi di scena più che altro legati a come verranno sbudellati o fatti letteralmente esplodere alcuni personaggi di punta.
Un film amaro che parla di esperimenti, redenzione, sembra strizzare l'occhio agli X-Men ma senza addolcire nulla e soprattutto lasciando la fisionomia umana senza connotarla in alcun modo ma invece sapendo diventare brutale ed esplicito quando i ragazzi dotati devono uccidere o prevalere su qualcuno. Una caccia alla predestinata, un road movie, un survival movie, dove l'esitazione non esiste, tutto accade e succede in maniera frenetica con una carneficina che non risparmia nessuno.
Witch sembra portare al logoramento mentale e poi fisica la sua protagonista, sottoponendola a strazi continui per vedere cosa sia realmente. Quando la sua vera essenza esploderà, trasformandola in una macchina spietata e sanguinaria, tutto il resto sarà semplicemente carta da parati, in una strage all'interno dei laboratori segreti, dove Ja-yoon annienterà tutto e tutti in pochi nano secondi.



lunedì 7 ottobre 2019

Spider Man-Far from home

Titolo: Spider Man-Far from home
Regia: Jon Watts
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Peter Parker torna a scuola, cercando di fare i conti con le catastrofiche conseguenze della guerra tra Thanos e gli Avengers. Lutto e confusione hanno lasciato il segno sul perenne adolescente del Queens, alla vigilia di una vacanza scolastica che porterà la sua classe a visitare alcune delle più importanti città europee, tra cui Venezia e Praga. Lasciata a New York zia May, Peter parte in compagnia del fidato amico Ned e con un piano per dichiarare il suo amore a MJ. Non solo da nuovi rivali romantici dovrà però guardarsi l'Uomo Ragno: il redivivo Nick Fury gli sta alle costole e non ha intenzione di concedere giorni di ferie quando c'è da salvare il mondo. Una nuova minaccia, gli Elementali, insorge dalle viscere del pianeta, e in mancanza degli Avengers Peter è chiamato a supporto di un eroe in visita da una Terra parallela, Quentin Beck.

L'ultimo Spider Man è noioso oltre che possedere una trama così infantile da far rimpiangere i tempi e le opere di Raimi.
Un film oppresso dalla produzione, da tutto quello che è successo in quella fase dove lo spara ragnatele viveva una lunga corsa all'asta tra Sony e Marvel. Dove non ho quasi mai visto un villain così caratterizzato male e con dei dialoghi imbarazzanti. Una prima parte lunghissima che non và da nessuna parte, e l'eroe più amato della Marvel investito di così tanta importanza da diventare il nuovo paladino (beh alcuni nell'ultimo capitolo degli Avengers-Endgame sono morti come i titoli di testa omaggiano) ripetendoci in continuazione che Peter sarà il nuovo Tony Stark, della responsabilità che gravita su di lui, di come la terra sia tornata alla normalità dopo la morte di Thanos e che il nostro Parker sta crescendo sia per quanto concerne gli ormoni (le scenette con MJ sono lunghissime e forzatissime) ma soprattutto che dovrà essere credibile come Iron Man.
Un film estremamente infantile, forse il più teen tra tutti quelli fatti finora, dove non si assapora mai il dramma, il sacrificio, gli inseguimenti sono piatti e non coinvolgono mai come le scelte di Peter che sembrano improvvisate data la velocità con cui si muove e per finire la c.g è onnipresente,
Il 23 film dei Marvel Cinematic Universe punta tutto come l'ultimo Thor-Ragnarok sul divertissement spegnendo il cervello e lasciandoci volare da un ponte all'altro.

mercoledì 2 ottobre 2019

Boys-Prima stagione

Titolo: Boys-Prima stagione
Regia: AA,VV
Anno: 2019
Paese: Usa
Serie: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

I supereroi che vivono nel mondo moderno, fra social network e grandi società, sono seguiti da una multinazionale che ne gestisce immagine, merchandising, apparizioni e collocazioni nei vari stati del nord-america. Ma i "super" non sono sempre quello che sembrano: hanno vizi, più o meno accettabili dall'opinione pubblica, e commettono errori. La Vought-American si occupa di nascondere al mondo i difetti dei loro assistiti e di gestire le loro eroiche azioni, arrivando anche ad organizzare finti crimini, affinché aumentino la loro popolarità. In base al gradimento del pubblico, ai Super vengono dati incarichi più o meno importanti, diventano star del cinema e testimonial commerciali di prodotti che sponsorizzano la Vought-American.
Il gruppo di Super più famoso sono i Sette, capitanati dal Patriota, il perfetto eroe americano. Con la dipartita di Jack da Giove, viene inserita nel gruppo la giovane eroina Starlight, molto amata dal pubblico perché incarna lo stereotipo della brava ragazza del sud. Ma subito i colleghi si rivelano cinici e tutt'altro che eroici come pensava.
Il giovane Hugie è insieme alla sua ragazza quando A-Train la travolge in piena corsa, disintegrandola. Il Super si scusa spaventato e scappa. Questo fatto e la richiesta di Hugie di avere giustizia, fanno sì che venga avvicinato da Billy Butcher che vuole riformare la squadra di ex-agenti incaricati di punire i Super per i loro crimini: i "Boys".

Invasi ormai dall'universo Marvel e in parte minore dai prodotti Dc, le produzioni da tempo stanno intuendo come la materia possa cercare di osare di più andando oltre la visione del super-eroe beniamino di tutti quando potrebbe essere tranquillamente uno stronzo egoista.
E chi scomodare allora se non il prolifico Garth Ennis che dopo il successo della serie di Preacher-Season 1 viene di nuovo chiamato in causa per una delle sue opere più famose appunto The Boys dove il nome sta ad indicare gli antagonisti dei cattivi e corrotti super-eroi.
La prima stagione non fa sconti mettendo nel calderone tutto lo schifo che possiamo pensare di credere da chi in realtà dovrebbe proteggere i deboli ma in realtà e al soldo di un'importante multinazionale che controlla tutto per i propri profitti.
Con un incidente scatenante davvero gustoso e splatter gli episodi fin da subito intuiscono l'elemento più importante quello dissacratorio dove ad essere presente sempre e manifesta per lo spettatore è la scorrettezza di fondo di tutti buoni e cattivi in un girotondo perverso dove la carica di violenza e irriverenza travolge tutti facendo uscire il peggio dalle persone comuni come Hugie.
La corruzione e il cinismo sono gli elementi che più corrispondono agli intenti dello scrittore lasciando come sempre un'amara condanna sulle scelte dei singoli individui e del mondo che ci circonda sempre più avvezzo a portare a termine i suoi tornaconti.
Il modo in cui conosciamo i Super con la scena in cui Starlight viene costretta come in un battesimo del male a fare un pompino a The Deep è magistrale e in un attimo riesce ad essere un compendio di tutti i sentimenti e i rancori nonchè l'onnipotenza di questi strani impostori. Sembra quasi la parodia del movimento #metoo dove alla fine Starlight accetta.
Svettano sicuramente alcuni personaggi rispetto ad altri, non tutti riescono sempre ad essere caratterizzati a dovere.
I Super altro non sono e rimangono che lo specchio della società che si nasconde dietro uomini e donne forti che riescono ad avere follower a dismisura e trasformare l'opinione pubblica. Investiti di così tante responsabilità che alla fine diventando super problemi e dando loro personalità a dir poco disturbate, maniacali, egoiste e qualsiasi altro difetto possa venire in mente, incluso lo sfruttamento della schiavitù sessuale e persino la pedofilia.
L'opera cult di Ennis racconta quindi in sostanza un fenomeno culturale che riesce ad essere estremamente funzionale e attuale dove tutto è all'opposto di ciò che sembra basato su continue fake news, dove la manipolazione dell'opinione pubblica è la chiave per arrivare al potere.

domenica 28 aprile 2019

Avengers-Endgame


Titolo: Avengers-Endgame
Regia: Russo Brothers
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In seguito alle azioni di Thanos nel precedente Avengers: Infinity War la popolazione dell'intero universo è stata dimezzata e tra i caduti c'è stato anche Nick Fury. Ma prima di morire questi è riuscito a lanciare un messaggio nello spazio alla potentissima Capitan Marvel, che tornata sulla Terra e di fronte a un gruppo di Avengers afflitto dalla sconfitta e dal lutto, vuole prendere le cose in mano.

Penultimo film della terza fase dell'universo Marvel. Ultimamente siamo inondati da universi diversi nel cinema o fenomeni culturali titanici, una cultura pop sempre più intensa che come in questo caso non ha mai puntato così in alto, 11 anni di storia per 21 film e oltre 44 ore di intrecci narrativi definito dall'Hollywood Reporter come "la cosa più vicina , tra quelle create nel mondo moderno, alla mitologia greca".
Che piaccia o no, un traguardo cinematografico così imponente è senza precedenti.
Ed è in questa condizione che ritroviamo i sopravvissuti del capitolo trascorso.
Girarli ambedue contemporaneamente deve essere stato enormemente complesso soprattutto per chi non si è fatto mancare nessun collegamento con i film passati ( e non parlo solo di Avengers-Infinity Wars ) basta pensare alla scena nell'ascensore di Cap, o altre simili sparse per tutta la prima parte omaggiando svariati film nello stesso universo.
Tre atti, tre macro capitoli, tutti scanditi in maniera profondamente disparata sia per forma che per intenti.
Sconfitta/Fallimento-Rinascita-Scontro/combattimento finale. Come tutte le strutture archetipiche anche qui i temi su cui ci si sofferma di più per ovvi motivi sono quelli del sacrificio e del fallimento.
Il film apre con una famiglia, quella di Occhio di Falco, che viene divisa e finisce con un altro importante momento dove vediamo tutti assieme finalmente uniti (quella stessa grande famiglia in cui più di uno decide di sacrificarsi). Dunque la famiglia, i legami, sono l'elemento più importante su cui vengono diramate le azioni e le scelte dei personaggi, quegli stessi legami che all'inizio del film vedono gli Avengers divisi ma che non aspettano altro di tornare assieme.
I viaggi nel tempo. Era logico e scontato che ci fossero. Il Regno Quantico era già materia trattata e d'altronde era impossibile aspettarsi un'altra linea narrativa. Vengono sfruttati bene, anche se l'inghippo di come arrivarci, arriva ancora una volta in maniera piuttosto affrettata con Stark che sembra destarsi da un sogno e capire in pochi secondi come costruire il meccanismo e Cap e Peggy Carter che difficilmente hanno potuto vivere in tutti quegli anni senza alterare nessun evento.
Uno stratagemma narrativo non particolarmente originale.
I combattimenti. Sono centellinati nei primi due atti (il precedente film d'altra parte ne ha concessi tanti) per arrivare a quello finale che mette tutti a tacere, confermando abilità, gestione di troupe sofisticatissime, e l'aver inserito tutti i personaggi (ma proprio tutti)
Endgame ha sì una storia interessante, complessa, insensata, multiforme, dove dal secondo atto i gruppi si divideranno per cercare le gemme nelle location che abbiamo già scoperto nel precedente capitolo.
Cerca rispetto al primo di inserire molta più ironia soprattutto nei dialoghi e in alcune slapstick (funzionando bene in alcuni casi mentre inciampa ripetendosi troppo con altri ad esempio Thor) finendo per concentrarsi su alcuni personaggi mettendone da parte altri e senza infine spiegare alcuni dove siano finiti (Loki)
Infine cita il suo stesso universo e riprende i diktat lasciati aperti chiudendoli nella maniera più epica possibile (forse pure troppo)
Il cast. Anche qui l'operazione è stata ambiziosa per aver avuto il numero più alto di star mai viste in un film.
Ritmo. Rispetto al film precedente, seppur la materia da trattare sia molto meno concitata, non ci sono paragoni. In questo caso l'effetto stiracchiamento è palese anche se ciò non comporta un calo dell'attenzione ma di sicuro il fatto che i combattimenti e l'azione sia drasticamente diminuita si fa sentire.
Personaggi. Era ovvio che su alcuni ci si concentrasse di più, ma proprio su questi come ad esempio Captan Marvel, sfruttata pochissimo, converge in maniera disarmonica con il resto degli Avengers arrivando dalle retrovie quando ormai il peggio è passato e in maniera peraltro drastica senza nessuna spiegazione.
Tutto questo porta a più di tre ore di film che viaggiano senza ripensamenti, cali drastici o sotto storie marginali. Alla fine quello che si pensava dovesse succedere è accaduto.
Dal momento che tre dei sei Avengers originali non ci sono praticamente più, ognuno ha scelto la propria strada, il proprio destino, rimanendo attaccato ai cari del passato o scegliendo gli "Imrama", viaggiando così per il resto della propria vita a caccia di mondi diversi esplorando viaggi meravigliosi.


mercoledì 20 febbraio 2019

Rendel



Titolo: Rendel
Regia: Jesse Haaja
Anno: 2017
Paese: Finlandia
Giudizio: 2/5

Rendel, un vigilante mascherato finlandese, è alla ricerca di vendetta contro Vala, una potente organizzazione criminale.

Ogni tanto il cinema o la formula fare i film ha un preciso scopo. Liberarsi di denaro sporco facendo girare cifre importanti che non devono essere scoperte o rendicontate.
Ora non so se Rendel sia uno di questi casi ma il risultato non fa ben sperare. Un film davvero buttato lì dove le cose capitano perchè devono andare in quel modo senza lasciarti quella libertà, o quei dubbi che forse le cose non andranno come ci immaginiamo o che il film potrebbe prendere una svolta o una piega imprevista.
Ad un certo punto mentre lo guardi dici, ma è palese che mi stanno prendendo in giro, in realtà la storia è molto più complessa. Poi i minuti continuano a scorrere inesorabili e ti rendi conto di essere stato abbindolato perchè tutto accade come previsto.
Rendel è la riposta dei comics, dei super eroi, direttamente dalla Finlandia. Qualcuno ne sentiva il bisogno? No, ma come tanti prodotti si cerca di accoglierli per capire se meritino oppure no.
Dalla Finlandia ho apprezzato molto di recente Euthanizer, Sauna, Trasporto Eccezionale-Un racconto di Natale, tutti meritevolissimi film dove il secondo ha una marcia in più.
In un modo o nell'altro descrivevano questo freddissimo paese e ci mostravano le loro leggende e il loro folklore locale.
Questo sembra un film americano girato in Finlandia dove se non lo sapessi a parte la neve potrei benissimo dire che è stato girato in Canada.
Rendel poi non ha nessun motivo per essere ricordato o per stare simpatico. L'eroe non parla e giustizia quasi sempre a suon di cazzotti, accompagnato da una adolescente darkettona particolarmente problematica e da una serie di personaggi che ci fanno dimenticare chi sia il vero protagonista.
Rendel cerca nella maschera di assomigliare leggermente al personaggio creato da Todd McFarlane fallendo miseramente la missione.

mercoledì 23 gennaio 2019

Glass


Titolo: Glass
Regia: M. Night Shyamalan
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

L'orda, ossia Kevin Wendell Crumb e le sue altre numerose personalità, ha catturato un nuovo gruppo di ragazze e si prepara a "sacrificarle" alla Bestia. È però sulle sue tracce il vigilante David Dunn, che grazie all'aiuto del figlio e alle sue visioni psichiche arriva presto a un confronto con il feroce avversario. Entrambi però finiscono catturati dalla polizia e dalla psichiatra Ellie Staple e rinchiusi in un istituto psichiatrico, lo stesso dove da 19 anni è prigioniero "l'uomo di vetro", il geniale Elijah Price. Per lui sarà finalmente l'occasione di dimostrare al mondo che le sue teorie sugli esseri dotati di superpoteri sono reali. Nel mentre il figlio di David, la ragazza sopravvissuta all'Orda e la madre di Elijah cercano di salvare i propri cari dalle cure di Ellie Staple.

Glass chiude una trilogia che probabilmente non era stata pensata in origine.
Visto il successo o l'insuccesso di alcuni suoi film, Shyamalan ha ben pensato di concentrare in un capitolo finale tutta la summa, l'apoteosi degli scontri e tutta la sua ideologia sui fumetti e poi sui super eroi.
Glass è un film che mi ha fatto riflettere sulla sua necessità. Andava fatto?
Perchè a tratti il film è davvero sconclusionato, con cadute e ribaltoni nella sceneggiatura che si fa fatica a credere, dettagli importanti a cui non si da logica e infine un elemento che mi piace solo quando riesce ad essere funzionale e non un pretesto...quello per cui ci troviamo di fronte al film col più interminabile numero di finali.
Glass, che poi è il villain di UNBREAKABLE, risulta affondare proprio quando mette insieme troppi personaggi in un terzetto a cui si aggiunge la psichiatra e poi il figlio di David e la fanciulla scappata dalle mani della Bestia e per finire la madre di Elijah. Quando si guardano tutti quanti fuori dall'ospedale nel terzo atto non sapevo se ridere o piangere.
Ovviamente non va cestinato tutto. In primis alcuni dialoghi, quando non appaiono ripetitivi e monotoni, costruiscono, e qui forse la parte più bella del film, una bella metafora sulla logica dei super eroi costruendo intorno un’architettura filosofica e pop.
In più la speranza che parte degli intenti incanalassero la storia sul fatto che i tre super in realtà potessero essere degli egomaniaci incapaci di distinguere tra realtà e fantasia non era male.
Una parte dell'atmosfera, la regia, il fatto di saper essere cattivi quando bisogna esserlo (se avesse lasciato quel finale, forse avrei cambiato giudizio), il cast che cerca di mettercela tutta (McAvoy tra un po esplode) ma alla fine bisogna capire anche aspetti produttivi dove da un lato il buon Blum non smette di credere nel talento del regista ma anche della Disney che qui ci ha messo lo zampino.
Glass non era quel film che tanto aspettavo e su cui non riponevo nessuna aspettativa alla base, senza nessuna roboante premessa, e forse e uno degli elementi che mi ha in parte salvato dal massacrarlo del tutto. D'altro canto non posso certo mettere da parte il fatto che dalle domande ci si aspetta delle risposte e qui tante premesse sono state vanificate con l'impressione che la saga potrebbe andare avanti e allora staremo a vedere.


Incredibili 2


Titolo: Incredibili 2
Regia: Brad Bird
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Mr Incredibile, Elastigirl e Siberius ci hanno provato a farsi riamare dalla gente, a dimostrare la propria utilità alle istituzioni, ma non c'è stato niente da fare: fuorilegge erano e fuorilegge rimangono. Non la pensa così, però, il magnate Winston Deavor, da sempre grandissimo fan dei Super, che intende perorare la loro causa e ha scelto Elastigirl come frontwoman per l'impresa. Convinto che il problema sia di percezione, grazie alle invenzioni della sorella Evelyn vuole dotare Helen di una telecamera per mostrare alla gente il suo punto di vista.

Incredibili 2 è un film che stento a credere sia riuscito ad avermi fatto godere come spesso solo l'animazione sa fare. Un concentrato di idee, una risaputa capacità nel trasmetterle sotto forma di sceneggiatura e darle carburante, infine un sequel che batte l'originale, che già era molto bello, credo sia il massimo.
Certo parliamo di Pixar, di super eroi che mai come in questi anni sono saliti sul podio (nel bene e nel male), rincretinendo un po tutti ma regalando anche intrattenimento a profusione a volte come in questo caso, dove il cervello deve rimanere attento e godersi tutti i dettagli, sotto storie, colpi di scena e ribaltoni che come in questo caso funzionano a dare imprevedibilità alla storia.
Incredibili 2 è un film che si prende dannatamente sul serio, cosa che non si può dire per cugini non animati di recente uscita, risultando sofisticato e complesso, nel quale è facile perdersi nei dettagli, e in tutte quelle difficoltà esistenziali, adolescenziali, di scoperta e dove ancora una volta i valori della famiglia sono più reali che mai.
Un film critico ma mostruosamente ironico, delicato e con tantissime straordinarie scene d'azione, che mette e trasmette tutta la sua politica sui super eroi in diversi dialoghi e in uno in particolare dice la sua, mettendo in chiara correlazione l’ossessione per il super eroismo con un più grande desiderio di scarico di responsabilità.
Che sia vero o meno, il talento e la messa in scena della grande Pixar e del suo beniamino Bird fanno ancor più sperare che nei prossimi anni continueremo a vederne delle belle.

Aquaman


Titolo: Aquaman
Regia: James Wan
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Arthur è figlio di Tom, guardiano di un faro, e Atlanna, nientemeno che regina di Atlantide. L'unione dei due è però clandestina, tanto che per salvare il figlio Atlanna accetterà di farsi giudicare nella città subacquea, che la giustizierà consegnandola al più feroce dei popoli sottomarini. Arthur cresce imparando in segreto da Vulko, consigliere del re e di suo figlio Orm, i segreti di Atlantide, ma da adulto preferisce stare lontano dalla città sommersa e si limita a compiere gesta eroiche in mare, come salvare un sottomarino da un team di pirati. Qui finisce per lasciare morire uno di loro e il figlio giura vendetta, tanto da allearsi con il fratellastro di Arthur, Orm. Nel mentre la figlia di Re Nereus, Mera, cerca di convincere Arthur ad abbracciare il suo retaggio di regale atlantideo per scongiurare una guerra, ma per riuscire in questo piano sarà necessario ritrovare il perduto tridente di Atlan.

Ormai la maggior parte dei film sui supereroi assomiglia sempre di più ad un parco divertimenti.
Una giostra che ti piace, se la cerchi bene, puoi quasi sempre trovarla.
Dopo gli scempi di Snyder, almeno una mossa furba quelli della Dc l'hanno fatta, cambiando capitano e mischiando le regole.
Wan è uno da sempre avvezzo a regalare fumo in grosse quantità, diventando quel mestierante funzionale per le grosse produzioni.
Aquaman non è un bel film, è un videogioco new-age, con tanti fronzoli ed effetti kitsch come non mai (la scena di Pinocchio in Sicilia è indimenticabile in quanto in una battuta riassume tutto il film dove Momoa dice di non aver letto il libro ma di aver visto il film) ed è tutto una rincorsa dall'inizio alla fine passando per tanti mondi diversi, alcuni visivamente interessanti, altri meno.
Il merito forse è solo questo. Un film che intrattiene, quello doveva fare, risultando assai stupido e tamarro ma finendo per diventare uno dei film più visti in tutto l'anno e facendo diventare la star l'uomo più bello del mondo in una delle tante classifiche cretine.
Momoa è un fisic du role che riesce a tenere testa e a far ridere e mettere a tacere donne e bambini.
Con un cast costosissimo, il film è un concentrato di creature, personaggi, allegorie, metafore, doppi sensi, con una battaglia finale che cerca di essere più epica possibile aiutata da una creatura finale che ruba la scena al Kraken del film sui titani.
Alla fine si esce basiti, piacevolmente sorpresi che non sia stata una schifezza e con il pensiero che forse questa moda della durata infinita ormai sta sfuggendo di mano, come a voler dire che da quando sono arrivate le serie tv il target è cambiato, 20 o 40 minuti per un episodio e 143' in media per i film.

giovedì 30 agosto 2018

Ant Man and the Wasp



Titolo: Ant Man ant the Wasp
Regia: Peyton Reed
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

In seguito agli eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang è agli arresti domiciliari. La richiesta di aiuto del professor Hank Pym e della figlia Hope però lo obbligano a trovare uno stratagemma per eludere la polizia e tornare in azione.
Ogni volta che la faccenda si fa troppo imponente e si decidono le sorti del mondo, la Marvel ha bisogno del suo minimaxieroe più divertente per alleggerire l'atmosfera.

Che cosa ci si doveva aspettare dal sequel del riuscito Ant-Man?
Risate, nuovi antagonisti (ancora più sorprendenti del deboluccio calabrone), oppure una trama diciamo un po meno quantica?
Eh sì perchè il film diretto da Peyton Reed amante della commedia, fa molta fatica a decollare e quando ci riesce il risultato non è poi granchè.
Troppo dramma familiare, troppo humor scientifico che non fa ridere, pochi combattimenti e poi manca un vero nemico contando che la ragazzina che soffre di una sorta di "schizofrenia molecolare" che la fa diventare una sorta di fantasma vivente.
Insomma un film fatto un po troppo alla svelta con alcune idee carine, un contenuto extra, come sempre dopo i titoli di coda, abbastanza prevedibile, attori in parte, Wasp che tra le eroine probabilmente se la gioca tra le più affascinanti, ma tutto questo non basta.
Ant Man ant the Wasp non riesce ad emergere come il precedente, forse anche coadiuvato da una certa new entry nel panorama dei supereroi troppo forti, mentre questo è ironico e sa tanto dell'anti eroe come Deadpool e compagnia varia. Davvero non si capisce cosa sia andato storto.

mercoledì 1 agosto 2018

Ragazzo invisibile – Seconda generazione



Titolo: Ragazzo invisibile – Seconda generazione
Regia: Gabriele Salvadores
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Michele Silenzi è cresciuto: ora ha 16 anni e il temperamento tipico dell'adolescente scontroso, anche perché, oltre alla crisi di crescita comune a tutti i teenager, ha gravi problemi da affrontare. Il primo è un lutto, di cui è impossibile parlare senza fare spoiler. Il secondo è il dono dell'invisibilità, abbinato a quella forza incontrollata che gli ha permesso, al termine de Il ragazzo invisibile, di distruggere un sottomarino. Il terzo è un passato scomodo del quale fanno parte una madre biologica russa e una gemella cresciuta in Marocco della quale non sospettava l'esistenza. Ora Michele dovrà capire se essere uno "speciale" sia davvero un dono o una dannazione, scoprire chi vuole essere davvero, e fare i conti con il suo lato oscuro - "si chiama diventare adulti", in un universo in cui "l'evoluzione della specie non è mai indolore".

In Italia abbiamo il Ragazzo Invisibile e Lo chiamavano Jeeg Robot se dobbiamo parlare di supereroi e il primo è meglio del secondo.
Seconda generazione rispetto al prequel è sicuramente molto più allettante non solo in termini di scrittura e di messa in scena grazie agli effetti visivi di Victor Perez, ma soprattutto per la storia molto più dark e con alcune incursioni nell'horror con delle scene di tortura e parecchio sangue.
Tutti questi elementi a differenza di altri film in cui non sarebbero bilanciati da un buono script come spesso accade cercando solo di apparire, in questo caso il sequel del film si intreccia bene con il prequel e sigla un dittico che riesce a vincere diverse sfide con il cinema di genere senza mai perdere di ritmo.
Salvadores continua a sorprendermi. Sceglie percorsi poco battuti dal nostro cinema pendendosi dei rischi incredibili e creando di fatto un suo mondo allargato che con questa saga arriva ad espandersi ancora di più. Il ragazzo invisibile è stato saccheggiato da tanti film e serie tv arrivate qualche anno dopo con delle analogie incredibili.
Un film che fa ben sperare, che unisce, allarga il cinema di genere, diventa più maturo e coraggioso e soprattutto parla di supereroi fragili, quelli umani con cui empatizzare è fondamentale