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giovedì 27 giugno 2013

Costant Gardener

Titolo: Costant Gardener
Regia: Fernando Meirelles
Anno: 2005
Paese: Usa/Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

In Kenya, Tessa Quayle, attivista che indaga su alcune aziende farmaceutiche, viene uccisa in misteriose circostanze. La notizia della morte, colpisce drammaticamente il diplomatico inglese e marito della donna, Justin Quayle, al punto che tutte le certezze nella sua vita sembrano scomparire. Ora, l'unico scopo di Justin è trovare gli assassini e portare avanti il lavoro della moglie deceduta.

La vocina che senti nel cervello dopo aver visto il quarto film di Meirelles è quello di un'occasione non del tutto riuscita.
Il tema è davvero interessante e di solito non sono molti i registi che trattano tematiche riguardanti attivisti e multinazionali.
Meirelles, forse visto anche il suo cinema, era interessato al romanzo di De Carrè ed era volenteroso di poter cercare di fare un film che denunciasse il potere dilagante delle grandi corporazioni e tutta un'altra serie di temi che il film intende trattare senza riuscire però a saperli intrecciare nella giusta maniera.
Infatti il film è allo stesso tempo una storia d'amore, un thriller politico e un dramma riflessivo. Nonostante tutto i confini tra generi sono impercettibili, mescolati in modo omogeneo da una fotografia superlativa di César Charlone, il quale sottolinea le differenze culturali tra l'Africa, soleggiata e piena di colore, e l'Inghilterra fredda e triste avvolta nel suo grigiore. A livello tecnico l'unico elemento che appesantisce la narrazione è dovuto ai continui flashback, in particolare nella prima parte.
Il cast è ottimo e di grande livello con una buona intesa tra le due parti. Lo stile frammentato e documentaristico poi diventa di nuovo il marchio del regista, attento ancora una volta più alla parte della bassa soglia e l'area disperata delle periferie urbane, a discapito di prendere troppo seriamente l'idea di un thriller-politico.

Sulla Pfizer del film si fa riferimento ad un insieme di casi giudiziari che vedono coinvolta la multinazionale farmaceutica in seguito ad alcuni eventi accaduti nel 1996, quando – nel corso di una grave epidemia nella città di Kano, in Nigeria– diversi bambini furono oggetto di una
sperimentazione umana non autorizzata.
Tale sperimentazione non era stata preventivamente concordata né con le competenti autorità nigeriane, né con i genitori. Gli interventi riguardarono bambini malati di meningite, dameningococco, cui fu somministrata trovafloxacina – un'antibiotico sperimentale – invece della ben più documentata terapia a base di ceftriaxone.
Secondo le accuse mosse alla Pfizer, i decessi e le lesioni gravi registratisi in seguito alla sperimentazione sarebbero imputabili al protocollo usato; a sua difesa, la multinazionale sostiene che il proprio farmaco è risultato efficace almeno quanto la migliore terapia disponibile all'epoca dei fatti.
L'intera vicenda venne alla ribalta dell'opinione pubblica dopo un'inchiesta del Washington Post del dicembre 2000, suscitando un notevole clamore a livello internazionale. Ad oggi il caso è oggetto di due controversie legali, una negli Stati Uniti ed una in Nigeria.
Agli episodi di Kano è ispirata la trama del romanzo"Il giardiniere tenace di John le Carré, dal quale è stato tratto il film.(Wikipedia)


lunedì 21 marzo 2011

Costant Gardener


Titolo: Costant Gardener
Regia: Fernando Meirelles
Anno: 2006
Paese: Usa/Inghilterra
Giudizio: 4/5

Meirelles dopo il suo credo esordio"City of God" si era già guadagnato il mio rispetto. con questa seconda pellicola a tratti piu' matura, il regista riesce anche con la classe di una coppia di attori favolosa(Fiennes troneggia...)a puntare ancora una volta il dito contro il potere crescente delle multinazionali. In questo caso la scelta si restringe, gli interessati al caso sono proprio le industrie farmaceutiche che sempre di piu' hanno bisogno di brevettare su qualcuno i loro vaccini per poi poter diffondere un'epidemia che molte volte non si manifesta lo stesso ma che va prevenuta e quindi spazio alle cavie africane e ai proficui guadagni da capogiro.
Per una attimo pensavo che l'obbiettivo fosse mostrare un uomo che si vendicava...magari...contro tutto il sistema e cominciasse una strage che sfociava in un massacro generale.
Per fortuna la banalità non sembra interessare questo regista che indaga l'animo di un uomo in conflitto con se stesso e che deve fare i conti con quelle che fino a quel tempo poteva  considerare sicurezza...