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venerdì 8 marzo 2024

Ordine del tempo


Titolo: Ordine del tempo
Regia: Liliana Cavani
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Pietro ed Elsa sono una coppia di lungo corso con una figlia adolescente, Anna. Si avvicina il cinquantesimo compleanno di Elsa e gli amici storici si riuniscono per festeggiarla nella casa sul litorale laziale. Fra loro tre esperti di fisica: Enrico, da sempre innamorato di Paola, che però è venuta alla festa con il marito Viktor; Greta, accompagnata dallo psicanalista Jacob; e la ricercatrice Giulia. A loro si aggiunge la giornalista Jasmine. Due degli scienziati sanno qualcosa che è ignoto a tutti gli altri: l'asteroide Anaconda sta viaggiando a velocità altissima attraverso il sistema solare e rischia di abbattersi sulla Terra, distruggendola. È dunque il momento di tirare le somme della vita di ognuno dei presenti, che potrebbero essere spazzati via da un momento all'altro: il che significa fare un bilancio delle loro esistenze e delle loro relazioni.
 
Lo dico ormai da tempo che il cinema italiano per come può sta cercando di divincolarsi dai soliti clichè scegliendo e prediligendo scelte rischiose con risultati non sempre appaganti ma almeno che lasciano l'impressione di averci provato.
L'Ordine del tempo appartiene a questa categoria. Interessante, condito da alcuni bei dialoghi ma che alla fine lascia quell'amaro in bocca come a voler dire che poteva spingersi più in là rischiando maggiormente. Come vi comportereste se sapeste che il mondo sta per finire?
La Cavani alla soglia dei novanta anni risponde con un resoconto interessante e mai affabulatorio, senza retoriche e manierismi vari ma lasciando forse quella malinconia maggiore che riassunta significa riflettere su quanto si è fatto in questa vita. Scelte, amori, compromessi, consapevolezza delle occasioni perdute, i viaggi mai intrapresi e le scelte irreparabili. Tra tradimenti ricordi e ammissioni di colpa e di affetto, il film tutto girato in un'unica location ha tanti pregi, pochi difetti, ma al contempo rimane quasi un esercizio di stile avendo un buon cast e sapendolo utilizzare bene ma senza dare quel colpo in canna finale che poteva alzare l'asticella creando più tensione e meno rassegnazione.