Titolo: Gang dell'arancia meccanica
Regia: Osman F.Seden
Anno: 1974
Paese: Turchia
Giudizio: 2/5
Tre psicopatici criminali vanno in giro
per Istanbul a uccidere e stuprare ragazze. Col fiato della polizia
sul collo, i tre irrompono in una villa e la occupano, sottoponendo
gli abitanti a ogni genere di cattiveria. Il padrone di casa è un
ricco medico con moglie e figlio piccolo a carico e comincia così
una serie inaudita di brutalità: l'uomo viene umiliato
ripetutamente, la donna picchiata e palpeggiata. Il bambino piccolo
inizialmente non capisce bene la situazione e prende tutto come un
gioco, ma quando i criminali lo affogano in piscina la mamma
impazzisce definitivamente. I tre finiranno in galera ma la pena che
riceveranno sarà breve e, all'uscita dal carcere, anche per loro ci
sarà una brutta sorpresa...
Purtroppo visionato in un'edizione
tagliata nel finale di almeno una quindicina di minuti, il film
maledetto di Seden rimane uno dei caposaldi del sotto genere horror
rape & revenge. Un titolo importante quasi quanto Spit
on you grave(1978) ovvero
quelle pellicole che hanno aperto le porta al tema anche se in questo
caso i riferimenti paiono più spingersi verso Craven e Kubrick.
A differenza del film del '78 di
Zarchi, il film di Sedem per fortuna gioca meno sulla tortura fisica
e sullo stupro per concentrarsi maggiormente sul lavoro di violenza
psicologica simile per certi versi al capolavoro che Haneke disegnerà
nel 97'..
Questa operetta qui sembra
semplicemente l'opera più sciocca senza concentrarsi sulla natura e
l'origine del male, ma mettendo in scena sevizie e soprusi del trio
ai danni del nucleo familiare.
In particolare per l'epoca ha fatto
discutere l'impiego del bambino nelle scene di violenza per arrivare
all'annegamento. Anche se nelle scene della piscina è chiaro che sia
un bambolotto, per l'anno di uscita una tale idea di violenza non era
ancora così abusata come oggi. I picchi comunque arrivano nella
scena madre e forse anche la più forte e lunga dell'intero film dove
la mamma del bambino viene presa a schiaffi per dieci minuti di
seguito, gettata a terra, fatta rialzare e colpita nuovamente
Il leader della band poi Savas Basar
con quel sorriso serafico riesce a dare davvero una grande prova
attoriale ricordando il Noe Hernandez di Tenemos
la carne.
"Cirkin dunya" il titolo
originale che in realtà dovrebbe suonare come "Mondo Cattivo"
è un home invasion con un ritmo forsennato che non si ferma mai,
senza smettere mai di gridare e di mostrare un certo compiacimento
tipico dei film anni ’70.