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lunedì 21 marzo 2011

Cargo 200

Titolo: Cargo 200
Regia: Aleksej Balabanov
Anno: 2007
Paese: Russia
Giudizio: 4/5

USSR. 1984. La fine dell'era sovietica. Una città di provincia. Dopo essere stata in discoteca la figlia del segretario distrettuale del partito comunista sparisce. Non ci sono testimoni. Nessun sospetto viene fermato. In quella stessa sera, in una casa nei dintorni della città, viene commesso un brutale assassinio. Sospettato è il proprietario della casa. Entrambe le indagini vengono affidate al capitano di polizia Zhurov.

Duro, pessimista, polemico e decisamente necessario così potrebbe essere definito l’ultimo vero film di Balabanov.
Il film cerca di rappresentare con un certo cinismo, un disordine totale che si stratifica nella fine della società sovietica, cercando di raccontare in maniera molto intima una Russia dispersa a differenza del precedente BROTHERS e dell’ottimo documentario UOMINI E MOSTRI.
Un ritratto doloroso che non regala nessuna descrizione compiacente dei personaggi ma anzi a partire dai dialoghi sboccati e dall’egoismo barbaro mostra una Russia disfatta e abbruttita dai comportamenti grotteschi di uomini, donne e giovani che non fanno altro che bere e usare la violenza come valvola di sfogo giustificata e accettata.
La storia di Zhurov che mischia anche una bella dose di necrofilia in una scena di sevizie e coprofagia che non sarà facile da cancellare, è la metafora dell’abuso di potere che nella sostanza riesce davvero ad avere un’etica terrificante e una freddezza agghiacciante, ritratta su un personaggio emblematico che potrebbe per assurdo sembrare uno dei meno squallidi quando invece mostra un comportamento barbaro da presumere la condanna che Balabanov non concede soprattutto alla imponente militia. C’è poi il professore di ateismo scientifico, Aleksey che gira con la maglietta con su scritto CCCP che contrabbanda alcolici e infine la povera Angelica.
Un film non semplice nella sua struttura, appesantito da tematiche che non vengono sviluppate fino in fondo ma rimanendo delle congetture cervellotiche nelle menti contagiate dei suoi protagonisti.
I gruz 200(Cargo) sono gli aerei che riportavano in patria le salme dei soldati russi in Afghanistan.
Violento ma mai troppo dispersivo regala più di quanto ci si possa aspettare e cogliendo la strada del realismo puro e impietoso.