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mercoledì 24 marzo 2021

Blade Runner - Black Out 2022


Titolo: Blade Runner - Black Out 2022
Regia: Shin'ichirō Watanabe
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Nel 2022 la Tyrell Corp. ha distribuito la nuova linea di replicanti Nexus 8, privi di limitazioni biologiche nella durata della vita, in sostituzione dei Nexus 6 ritirati dal mercato.
Il senso di rivalità nei confronti di una specie artificiale dotata di maggiore forza e capacità fisiche causa lo scoppio di una rivolta da parte degli umani contro i replicanti, che vengono perseguitati, rintracciati attraverso l’anagrafica delle registrazioni e sterminati.
In questo scenario caotico ed incerto si muovono Iggy, un replicante soldato fuggito dalla colonia oltremondo di Kalanthia, e Trixie, una replicante destinata a donare piacere nelle Doll House.
Iggy e Trixie, in combutta con altre cellule di replicanti, cercano di sovvertire l’ordine con un attentato terroristico su vasta scala mirato a cancellare qualsiasi informazione sulla registrazione dei replicanti e a restituire loro la libertà, in quanto per Iggy “essere in vita non significa vivere”.
I due scatenano così un imponente attacco elettromagnetico, provocando un disastroso black out energetico su Los Angeles.

Blade Runner: Black Out 2022 è un cortometraggio animato giapponese del 2017, diretto da Shin'ichirō Watanabe e prodotto da CygamesPictures. All'inizio vediamo Villeneuve congratularsi con Watanabe stimando molto i suoi lavori e dando il suo pieno consenso per questi 15' di massima resa dell'immagine.
Uno stile unico e visionario in un lavoro che ancora una volta vede gli orientali come stilisti d'avanguardia. Pur non puntando su una storia incredibile, sfrutta bene i topoi di genere confezionando una sorta di ribellione dei replicanti che assurgono ad essere una razza da estinguere vista male dagli umani e presi di mira con pogrom che non insegnano nulla sulle nefandezze riconducibili al passato. Così una coppia di replicanti con la R maiuscola penseranno ad una resa dei conti attaccando proprio la multinazionale responsabile del genocidio.
Dal regista di COWBOY BEBOP non si potevano avere smentite, tutto appare realizzato in maniera minimale, calibrando ogni aspetto dall'atmosfera, ai dialoghi, all'azione e alla caratterizzazione dei personaggi. Una costola di uno dei film capolavoro della sci-fi che assieme ai due corti realizzati dal figlio di Ridley Scott merita di continuare un discorso che apre sempre più orizzonti e scenari di quel futuro certo distante ma non così distopico.