Titolo: Italiano Medio
Regia: Marcello Macchia
Anno: 2015
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Ambientalista convinto in crisi depressiva, il quasi
quarantenne Giulio Verme si ritrova a fare la differenziata in un centro di
smistamento rifiuti alla periferia di Milano. Incapace di interagire con
chiunque, un sempre più avvilito Giulio viene convinto dall'incontro con
l'associazione ambientalista dei "Mobbasta" a combattere contro lo
smantellamento di un parco cittadino ma anche quest'esperienza si rivela un
fallimento. Senza più speranze, Giulio si imbatte in Alfonzo, un vecchio e
odiato amico di scuola che ha un rimedio per tutti i suoi mali: una pillola che
gli farà usare solo il 2% delle capacità cerebrali. In tal modo, Giulio potrà
pensare solo a sé stesso, alle donne, ai vizi, alle passioni e alle virtù
dell'italiano medio.
Il primo film del protagonista e leader incontrastato della
risata e della battuta veloce, fa probabilmente quello che chiunque per soldi e
per fama e per voglia di cimentarsi con qualcosa di più ambizioso avrebbe fatto,
ovvero un lungometraggio.
Costato poco e senza particolare guizzo tecnico (c’è un
grossissimo uso di primi piani fotografati con il grandangolo) il film si
concentra su alcuni brevi sketch e li allunga, in alcuni casi con risultati
abbastanza divertenti (come d’altronde deve piacere la sua comicità) e in altri
cercare di salvarsi inseguendo citazioni a iosa (elemento a cui il film si rifà
continuamente, facendo emergere svariati stereotipi) cercando comunque di
scrivere una storia che abbia un inizio e una fine.
E’un film che si prende ovviamente in giro e quasi mai sul
serio, perché giocherella su alcuni mali forti del nostro paese. Però qui a
differenza di altri “comici” italiani, la volgarità non è mai fine a se stessa
e non c'è compiacimento autoreferenziale. Piuttosto c'è indignazione ironica e
l'irriverenza comica alle prime armi di chi sicuramente può fare di meglio e
lavorando proprio sulla mediocrità, a volte riesce ad essere molto più critico
di altre pellicole. A questo punto, l’unica cosa che aspetto è il prossimo
passo di Capatonda per cercare di capire se il suo cinismo maturerà o rimarrà
stabile come nei suoi corti su youtube.