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domenica 17 ottobre 2021

Free Guy


Titolo: Free Guy
Regia: Shawn Levy
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Guy è un cassiere di banca che vive felicemente a Free City, dove il mondo si divide fra due gruppi di individui: quelli con gli occhiali cui tutto è consentito, che si dedicano a rapinare, colpire, uccidere e incendiare, e quelli "che stanno a terra e le prendono". Guy appartiene alla seconda categoria, ma non sembra pesargli affatto. Ogni mattina si sveglia con un gran sorriso, saluta il suo pesce rosso e si avvia verso una giornata sempre uguale, convinto che sarà fantastica. Ma il suo mondo non è reale: è un videogioco inventato da un magnate tecnologico che ne ha rubato il codice a due giovani programmatori. E una dei due game creator entrerà a Free City attraverso il suo avatar per recuperare quel codice nascosto.
 
Free Guy nonostante abbia una repulsione a prescindere per Ryan Reynolds poteva davvero essere una magnifica sorpresa. Un film con un'idea tutt'altro che banale trattando sci fi, videogiochi ormai sempre più attuali e importanti come sistema simbolico organizzatore di senso per i giovani e non solo, di ritiro sociale, realtà vs sogno e molto altro ancora. Un film che se solo avesse trascurato parti esageratamente melense per buttarla più sul politicamente scorretto poteva diventare un istant cult, forse. Ma così ovviamente non è stato e la faccia da scemo di Reynolds non ha aiutato, la sua come molte altre, come quella del poliziotto di colore con cui lavora e molti altri personaggi detestabili senza contare un Taika Waititi senza mezze misure a rendere ancora più patetico il classico antagonista stereotipato. Manca davvero quel coraggio che in fondo uno come Levy con la sua parabola di cinema sempre altalenante in fondo poteva regalare. Perchè tanti elementi sono davvero interessanti, la società virtuale dove quasi tutti vivono all'interno del videogioco Free City, il personaggio nel videogioco che innamorandosi diventa un bug di sistema da stanare, l'impatto pubblico quando il bug non esercita le sue normali funzioni, l'impatto sui game creator e la loro responsabilità e molti altri aspetti davvero interessanti e convincenti, ma soprattutto nel secondo per non dire nel terribile e inqualificabile terzo atto, il film diventa una love story con salvataggio del mondo e molti altri clichè davvero scontati e imbarazzanti. Poteva essere il cugino di READY PLAYER ONE quando purtroppo ha mancato di brutto l'obbiettivo.