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lunedì 11 marzo 2019

Barbarella


Titolo: Barbarella
Regia: Robert Vadim
Anno: 1967
Paese: Francia
Giudizio: 5/5

Nell’anno 40.000 d.C., in un’epoca di amore universale senza più bisogno di guerre e armi, la terrestre Barbarella è convocata per scoprire che fine ha fatto lo scienziato Durand Durand, inventore del raggio positronico. È l’inizio di una serie d’avventure interplanetarie all’insegna del piacere.

Non c'è un perché razionale quando ci si innamora.
Barbarella è un cult assoluto. Un film multiforme. Exploitation, weird, trash (alle volte), grottesco. Un immenso film di genere che mette nel calderone scifi e azione, avventura e scenari favolosi.
L'idea nasce da un fumetto del 1962 di Jean-Claude Forest che di fatto lanciava una sexy eroina del futuro, troppo bella, leggermente ingenua e sempre pronta a spogliarsi.
Una icona alternativa figlia di una cultura anni Sessanta, nascendo da un contesto amniotico come la nuova donna liberata, sfidando il buon costume e la censura di quegli anni che preferivano il sesso "vecchia scuola" allo "psicosessogramma" che in un qualche modo anticipa "l'orgasmatic" di Allen sostituendo la pratica sessuale.
Un film voluto da De Laurentis (probabilmente già sapendo che sarebbe divenuto un flop) che in quel periodo approdava a sfide e produzioni straniere con il risultato di sfondare, questo è il caso, fantasie e contaminazioni, coniugando erotismo e fantascienza con una marcata vena autoironica.
La colonna sonora, la fotografia, la scenografia e il montaggio. Tutto fila liscio e psichedelico come un omaggio alla cultura dei figli dei fiori, l'uomo nella sue essenza che viene fumato e assaggiato attraverso un enorme narghilè, per arrivare alle bambole che mordono per davvero e gli angeli che non possono vedere e per finire scienziati, barbari e regine nere.
L'obbiettivo della protagonista, del film e dei suoi intenti è quello di ristabilire la pace facendo finire le guerre e abbandonandosi alle fantasie. In tutto questo nonostante la sua indole libertina, Barbarella è curiosa, pulita e mai morbosa diventando un'icona proprio per la libertà nel fare le scelte che più la appagano e con chi ne abbia voglia, senza mai morbosità.
In origine il personaggio di Barbarella doveva essere interpretato da Virna Lisi, che però decise di abbandonare l’offerta e di tornare in Italia. Il ruolo poi venne proposto a Brigitte Bardot (che aveva ispirato il personaggio originale del fumetto), la quale però rifiutò perché stanca di ruoli sexy, quindi a Sophia Loren che, allora incinta, rifiutò a sua volta ritenendosi non adatta al ruolo.
Infine venne proposta a una giovane Jane Fonda, tentata inizialmente di rifiutare; cambiò idea quando il marito, Roger Vadim, le sottolineò quali possibilità si stavano aprendo con il cinema di fantascienza.
Le citazioni o gli elementi che verranno ripresi dal cinema grazie a questo film sono troppi ci infilerei quasi tutti i nomi della nuova Hollywood.