Titolo: She Will
Regia: Charlotte Colbert
Anno: 2021
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Veronica Ghent, anziana star del
cinema, dopo un invasivo intervento chirurgico decide di ritirarsi in
Scozia, per riprendersi dagli effetti della delicata operazione. È
seguita dall'infermiera Desi, che l'accompagna sin dall'inizio con un
lungo viaggio in treno, necessario per raggiungere quello che
Veronica crede essere un luogo "solitario". All'arrivo,
però, l'attrice scopre che il posto è tutt'altro che solitario,
essendo frequentato da un gruppo di stravaganti artisti guidati da
Tirador. Una leggenda locale narra che nel terreno circostante siano
ancora presenti le ceneri di alcune sventurate "streghe",
giustiziate su un rogo nel 1722. Veronica è diventata celebre
all'età di tredici anni, interpretando un film diretto da Eric
Hathbourne, un regista con il quale pare abbia avuto, all'epoca, una
relazione sessuale inappropriata. Suggestionata dal posto, dal trauma
della mastectomia, dall'idea di tornare a lavorare con Hathbourne in
un remake del film che l'ha resa famosa e da vaghi ricordi
d'infanzia, Veronica inizia a sperimentare strani sogni, durante i
quali entra in connessione con le vittime accusate di stregoneria,
arse sul rogo in passato.
She Will è meraviglioso quanto strano
e scritto in modo fin troppo particolare. Un film girato in maniera
straordinaria anche se al contempo risulta macchinoso dove
l'inserimento del folklore e degli elementi naturali seppur
suggestivi non trovano sempre la giusta collocazione. Un film
femminista che regala i momenti migliori nei suoi silenzi,
nell'interrogarsi di cosa stia succedendo a Veronica, di quali
suggestioni la stiano accompagnando prima della possessione a
differenza invece del tentativo di stupro a danno della sua
infermiera Desi da parte di un bifolco del villaggio che le offre dei
funghetti allucinogeni. C'è il tema della stregoneria, della caccia
alle streghe, della natura che custodisce tracce del passato oscuro è
profetica della morale della favola, ma tutto rimane sullo sfondo
venendo solo accuratamente messo in scena come delle visioni sfrenate
simboliche e allegoriche che sebbene sembrino profetiche in realtà
vengono poi messe tutte da parte. Così come tutta la critica molto
retorica sull'abuso sessuale della protagonista avuta da piccola da
parte del regista, dei diritti delle donne e il bisogno di vendicarsi
di lui come di tutti gli uomini che commettono violenze e che servono
per vendicare quelle streghe messe al rogo in passato dai loro
carnefici