Titolo: Walk
Regia: Robert Zemeckis
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Il 7 agosto del 1974 il funambolo
francese Philippe Petit realizza il suo sogno, qualcosa di
impossibile, qualcosa che nessuno farà mai più. Per quasi un'ora
cammina avanti e indietro su un cavo teso tra le torri gemelle di New
York, a più di 400 metri d'altezza, senza alcuna protezione. Lo
guardano la sua donna, gli amici che lo hanno aiutato, la polizia che
aspetta di arrestarlo, la città e poi il mondo. Lo guardano le
nuvole. Philippe Petit cambia il modo in cui New York guarda ai suoi
nuovi simboli negli anni '70, li ammanta della magia dell'arte e
dell'incredibile, realizza il sogno nella terra dei sogni. Poi, nel
2001, un incubo riscriverà quello sguardo e quello spazio, con un
altro, definitivo, "per sempre".
Ero scettico su questa trasposizione
dopo il bel documentario MAN ON WIRE.
Petit era bello da vedere dal vivo e
conoscere le sue straordinarie imprese commentate da lui stesso erano
ben altra cosa. Però al timone di questo film delle major americane,
voluto per ovvi motivi prima di finire nel dimenticatoio, ha avuto
almeno l'accortezza di mettere un nome di spicco come quello di
Zemeckis, quasi come se fosse un premio a trent'anni di distanza da
BACK TO THE FUTURE.
Il film non si innalza mai come
dovrebbe per quanto concerne il plot narrativo, questo Zemeckis lo
sa, ma compie un'unica impresa che il documentario di Marsch non
poteva, ovvero rendere l’ebrezza e la follia di quei momenti
sospesi tra le due torri e la parte legata all'heist-movie in cui
vediamo i passaggi che hanno portato Petit a poter realizzare la
propria traversata.
Levitt a tratti sembra divertirsi un po
troppo e forse poteva essere truccato un po di meno, il resto del
cast è sfuggevole, c'è tanta c.g, crane e droni e alla fin fine
rimane per certi aspetti un'esercizio di stile che punta su mezzi
artistici e tecnici che prima non si avevano e che prima del climax
finale, raggiunge il culmine proprio quando è coi piedi per terra,
durante gli spettacoli a Parigi di Petit, quando conosce Charlotte in
quel bellissimo cerchio disegnato per terra.
The Walk è la dimostrazione di come il
documentario possa impressionare di più del film con un budget
enorme e purtroppo, rispetto a MAN ON WIRE, pur essendo diverso ha
stupito meno sotto molti aspetti, per vincerne altri anche se
trainati più dagli effetti speciali che non dalla sostanza e dal
pathos sprigionato dal funambolo.