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giovedì 12 novembre 2015

Walk

Titolo: Walk
Regia: Robert Zemeckis
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il 7 agosto del 1974 il funambolo francese Philippe Petit realizza il suo sogno, qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno farà mai più. Per quasi un'ora cammina avanti e indietro su un cavo teso tra le torri gemelle di New York, a più di 400 metri d'altezza, senza alcuna protezione. Lo guardano la sua donna, gli amici che lo hanno aiutato, la polizia che aspetta di arrestarlo, la città e poi il mondo. Lo guardano le nuvole. Philippe Petit cambia il modo in cui New York guarda ai suoi nuovi simboli negli anni '70, li ammanta della magia dell'arte e dell'incredibile, realizza il sogno nella terra dei sogni. Poi, nel 2001, un incubo riscriverà quello sguardo e quello spazio, con un altro, definitivo, "per sempre".

Ero scettico su questa trasposizione dopo il bel documentario MAN ON WIRE.
Petit era bello da vedere dal vivo e conoscere le sue straordinarie imprese commentate da lui stesso erano ben altra cosa. Però al timone di questo film delle major americane, voluto per ovvi motivi prima di finire nel dimenticatoio, ha avuto almeno l'accortezza di mettere un nome di spicco come quello di Zemeckis, quasi come se fosse un premio a trent'anni di distanza da BACK TO THE FUTURE.
Il film non si innalza mai come dovrebbe per quanto concerne il plot narrativo, questo Zemeckis lo sa, ma compie un'unica impresa che il documentario di Marsch non poteva, ovvero rendere l’ebrezza e la follia di quei momenti sospesi tra le due torri e la parte legata all'heist-movie in cui vediamo i passaggi che hanno portato Petit a poter realizzare la propria traversata.
Levitt a tratti sembra divertirsi un po troppo e forse poteva essere truccato un po di meno, il resto del cast è sfuggevole, c'è tanta c.g, crane e droni e alla fin fine rimane per certi aspetti un'esercizio di stile che punta su mezzi artistici e tecnici che prima non si avevano e che prima del climax finale, raggiunge il culmine proprio quando è coi piedi per terra, durante gli spettacoli a Parigi di Petit, quando conosce Charlotte in quel bellissimo cerchio disegnato per terra.
The Walk è la dimostrazione di come il documentario possa impressionare di più del film con un budget enorme e purtroppo, rispetto a MAN ON WIRE, pur essendo diverso ha stupito meno sotto molti aspetti, per vincerne altri anche se trainati più dagli effetti speciali che non dalla sostanza e dal pathos sprigionato dal funambolo.