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venerdì 30 ottobre 2015

Non essere cattivo

Titolo: Non essere cattivo
Regia: Claudio Caligari
Anno: 2015
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Ostia, 1995. Vittorio e Cesare sono amici da una vita, praticamente fratelli. Cresciuti in un quartiere degradato campano di espedienti, si drogano, bevono e si azzuffano con altri sbandati come loro. A casa Cesare ha una madre precocemente invecchiata che accudisce una nipotina malata, la cui madre è morta di Aids. Vittorio invece sembra non avere nessuno al mondo, e quando incontra Linda vede in lei una possibilità di costruire una vita normale. Trova lavoro e cerca di coinvolgere anche Cesare, che nel frattempo si è innamorato di Viviana, una disperata come lui ma piena di voglia di costruirsi un futuro. Riusciranno Rosencrantz e Guildenstern a diventare protagonisti della loro vita?

AMORE TOSSICO era nel'83 mentre L'ODORE DELLA NOTTE del '98.
Dopo diciassette anni finalmente Caligari, grazie a Mastandrea, è riuscito a dare un affresco moderno dei borgatari di Ostia firmando la sua ultima e sofferta opera, un'elegia della droga che sotto molti aspetti, tornando soprattutto all'esempio del primo film, ha saputo essere un importante precursore. Purtroppo Claudio è scomparso il 26 Maggio scorso appena terminate le riprese. Sempre Mastandrea, l’anno scorso, scrisse una lettera aperta a Martin Scorsese perché potesse intervenire per cercare di muovere il calvario che stava dietro la produzione; sempre lui ha combattuto perché, dopo il primo e ultimo montaggio che Claudio fece, Non essere cattivo fosse terminato e portato in sala. Mastandrea non ha nascosto di aver vissuto con ansia particolare l’arrivo del film in Laguna, nonostante sia un aficionados della Mostra: ma infatti, di rischi ne ha corsi parecchi.
Non essere cattivo è un film che continua come una linea dritta, un tracciato e un percorso del suo autore che doveva essere concluso. Il film e lo stile del regista riescono ad essere sempre secchi con un impatto sferzante e senza mai cadere nel melodramma, ma sapendo unire aspetti e tematiche, conciliandole con un dramma di fondo che regna sovrano e da cui è difficile, se non impossibile, uscirne.
Un personaggio come quello di Cesare sembra uscito da una matita di Pazienza, così come alcuni richiami non possono non far pensare ad ACCATTONE di Pasolini.
L'ultima opera del regista è un film scoppiettante, vivo e feroce, che non concede nulla e trova nella semplicità e spontaneità dei gesti e dei suoi personaggi, un racconto che poco si discosta dalla vita reale.