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martedì 31 maggio 2011

Pirati dei Caraibi-Oltre i confini del mare


Titolo: Pirati dei Caraibi-Oltre i confini del mare
Regia: Ron Marschall
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Dopo essere sfuggito alle guardie del re nel tentativo di liberare il vecchio compagno di mare Gibbs, Jack Sparrow si ritrova prigioniero sulla nave di Barbanera, grazie alla bella e inaffidabile figlia di quest'ultimo, Angelica, in passato sedotta e abbandonata da Jack stesso e ora a capo della ciurma di zombie del padre. Suo malgrado, il nostro fa dunque rotta verso la Fontana della giovinezza, facendo presto squadra con Barbossa, che si finge al servizio della corona d'Inghilterra ma in verità cerca la vendetta su Barbanera, responsabile della gamba di legno che lo invalida. Per poter ottenere dalla fonte il suo beneficio, a pirati, soldati e corsari occorrono però alcuni ingredienti di non facile reperimento: due antichi calici e una lacrima di sirena.

Quando una saga è arrivata al capolinea bisognerebbe farla finita e così sembrava essere nel caso della trilogia su Jack Sparrow.
Poi visti i successi dei precedenti capitoli si è pensato di fare il quarto e di passare il testimone da Verbinski a Marschall come se questo fosse il presupposto di un successo al botteghino anche se come si sa l’unico che ha fatto sì che la saga avesse successo e il trasformista Deep.
Così la Disney può continuare a sopravvivere grazie a questa fortunata saga e il successo di TRON.
Il quarto capitolo non aggiunge molto alla storia, ritroviamo la solita galleria di personaggi dove incontriamo una news ovvero Barbanera  un ottimo personaggio interpretato da Ian McShane che purtroppo non vedremo più nei successivi capitoli(se ci saranno, ma temo di sì) e alcune perdite ma forse è meglio così dal momento che Bloom è incapace e Keira si vede ovunque.
L’avventura non manca certo, ma tarda ad arrivare, Sparrow diventa col passare dei minuti addirittura noioso e sembra riciclare sempre le stesse mosse, la Cruz new entry del giro gira intorno a se stessa e Rush cerca dalla sua di dare forza al personaggio di Barbossa che risulta uno degli unici ad avere una caratterizzazione interessante.

Siamo di fronte al Blockbuster nel senso che più che mai questo super-kolossal con i suoi personaggi ha saputo diventare un’icona entrando nelle menti dei bambini e dando una nuova interpretazione sui pirati.
Marschall ha saputo girare delle ottime scene, ad esempio alcuni inseguimenti piuttosto che la parte delle sirene sicuramente la meglio riuscita, ma purtroppo a perdere ritmo e senso e la sceneggiatura che risulta un megero pretesto per mischiare le carte e fare una centrifuga dei precedenti capitoli.
Poi a tratti mi chiedo se i due sceneggiatori siano degli accaniti fan di One Piece dal momento che alcune similitudini non mancano con il celebre manga giapponese.
Ispirato al romanzo Mari Stregati di Tim Powers, il film è prodotto ancora una volta da Jerry Bruckheimer e dalla Walt Disney Pictures, e scritto da Terry Rossio e Ted Elliot.
Girato come sempre tra le Hawaii e altre isole fantastiche e inarrivabili si può dire che il film accontenterà tutti i fan di Deep che sembrano andare in astinenza quando non vedono il loro paladino per più di un anno sul megaschermo e le famigliole che saranno accontentate insieme ai loro pargoli eppure io quando da piccolo vidi I PIRATI di Polanski rimasi affascinato molto più di quattro capitoli della Disney con super-effetti speciali.