Titolo: Big Hero 6
Regia: Don Hall, Chris Williams
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Ogni notte nei vicoli più reconditi
della metropoli futuristica di San Fransokyo si improvvisano i ring
delle competizioni clandestine più acerrime e avanguardistiche, i
bot fight, o le lotte tra robot. Il quattordicenne Hiro Hamada,
prodigio della robotica, è un insospettabile campione di tali
tenzoni che lo portano inevitabilmente a rimanere invischiato in guai
più grossi di lui, allorché vince grosse scommesse contro i
veterani dell'azzardo. A salvarlo c'è però sempre il fratello
maggiore Tadashi, che cerca di allontanarlo dalla pericolosa passione
per i bot fight. A tal fine, Tadashi cerca di convincere Hiro ad
entrare con lui nell'élite del San Fransokyo Institute of
Technology. Dopo una visita presso il 'covo dei geeks', dove Tadashi
presenta a Hiro i suoi sodali Gogo, Honey Lemon, Wasabi e Fred e il
suo progetto Baymax, un robot gonfiabile inteso a fornire ausilio
sanitario sia fisico sia psicologico, il genio teenager è più che
convinto. Ma la sera della fiera di presentazione dei progetti di
ammissione all'istituto, dove Hiro primeggia grazie ai suoi
mirabolanti micro-bot, in grado di dar forma a qualsiasi proiezione
della mente di chi li comanda, l'Istituto è d'improvviso avvolto
dalle fiamme di un incendio in cui Tadashi perde la vita...
Big Hero 6 riesce in un impresa
insolita per la multinazionale Disney.
Fondere con innovazione e intelligenza
i classici disney con i moderni super eroi.
Il risultato è un ibrido con tanta
azione e gusto, un alchimia che non sempre riesce ad essere incisiva,
soprattutto nel finale, ma che sicuramente modernizza alcuni temi
grazie all'apporto delle recenti tecniche in c.g che riescono a dare
spessore e potenza immaginifica al film d'animazione.
Purtroppo chi perde di più in questo
film è la caratterizzazione dei personaggi che si perde volendone
mostrare tanti e riuscendo a salvarne pochi. Diversa invece è
l'analisi dell'insolito robot che sembra una mescolanza tra tanti
ibridi senza riuscire a far trasparire pathos come Wall-e ma facendo
breccia nell'empatia dei suoi piccoli fan.
La colonna sonora, il brano Immortals
in particolare, con il suo rock per teenager è una delle cose
migliori del film.