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domenica 19 novembre 2023

When Evil lurks


Titolo: When Evil lurks
Regia: Demian Rugna
Anno: 2023
Paese: Argentina
Giudizio: 4/5

In un villaggio sperduto, due fratelli si imbattono in un uomo posseduto da un demone che sta per partorire il male incarnato. Decidono di sbarazzarsi dell'uomo, ma finiscono involontariamente per aiutarlo a scatenare l'inferno.
 
Folklore sudamericano. Argentina e sette regole su come comportarsi con i demoni.
Se sgarri paghi, pagano tutti e soprattutto pagano a caro prezzo i bambini o diventando vittime come un vaso di miele da cui si strappano carne e organi per essere mangiati oppure diventando gli stessi carnefici.
Il tema di una maledizione che colpisca bambini e animali è molto conosciuta soprattutto nell'horror e nella narrativa di genere. In questo caso Rugna con un budget modesto e attori dotati di una disperazione inusuale è riuscito a dipanare un dramma con un ritmo straordinario regalando alcune scene macabre, grottesche e parecchio gore.
Che sia uno degli horror dell'anno è pressochè scontato. Perde qualcosa nel terzo atto, nel teatro quando i bambini prendono il controllo. Crea un climax finale micidiale senza risparmiare nemmeno l'autismo e mostra come ancora la stregoneria, le maledizioni e la procedura per esorcizzare alcuni mali incurabili siano nelle radici della comunità.
Un film brutale e robusto che non intende risparmiare nessuno. Rugna è una bella rogna da tenere sott'occhio. Aterrados non era affatto male ma qui ha saputo superarsi. Aspettiamo con la bava alla bocca SATANIC HISPANICS che dovrebbe uscire a breve

Sorella morte


Titolo: Sorella morte
Regia: Paco Plaza
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

Nella Spagna del dopoguerra, Narcisa - giovane novizia dotata di poteri soprannaturali - arriva in un vecchio convento trasformato in scuola femminile per lavorare come insegnante. Con il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più inquietanti che tormentano Narcisa finiranno per portarla a dipanare una terribile matassa di segreti che avvolgono il convento e ne perseguitano gli occupanti.
 
Ogni paese europeo per fortuna ha i suoi outsider. Plaza e uno di questi. Porta a casa un'altra firma elegante e inquietante prendendo uno stilema abbastanza abusato dimostrando come quando si ha la classe si è in grado di fare ciò che si vuole. Qui ci troviamo di nuovo di fronte ad un'opera mistica, goticheggiante, assolutamente reale nel suo racconto del passato e come sempre alle prese con un male difficile da identificare e decifrare. La clausura come scelta e condizione dove sembra comunque impossibile poter nascondere certi misfatti e violenze sessuali. Plaza dimostra ancora nella sua maniera artigianale di fare cinema come si possa far paura con i vecchi strumenti avvalendosi di una ricostruzione storica e con scenografie e attori sempre di altissimo livello

Esorcista-Credente


Titolo: Esorcista-Credente (2023)
Regia: David Gordon Green
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Angela nasce sotto una cattiva stella. Vittima di un terremoto ad Haiti quando è ancora nel grembo materno, il suo stesso concepimento è legato a una dolorosa scelta paterna. Tredici anni dopo sembra una ragazza serena e perfettamente integrata, ma in segreto coltiva la speranza di comunicare con lo spirito della madre e, insieme all'amica Katherine, compie un rito magico proibito. Anziché con la madre di Angela, le due ragazze entreranno in contatto con un'entità maligna che si impossesserà del loro corpo. Per comprendere quel che sta accadendo alle figlie, i genitori delle ragazzine si rivolgono a Chris McNeil, madre di Regan, oggetto 50 anni prima di un celebre caso di possessione demoniaca.
 
David Gordon Green mi sta simpatico. I suoi esordi prima di passare all'horror non erano davvero niente male. UndertowPrince AvalancheJoe avevano un'atmosfera e una direzione tecnica notevole e molto piacevole. Poi ha fatto come si dice il botto e allora sono arrivati i compiti più difficili e progetti che forse non ha potuto nemmeno scrivere o supervisionare.
Il Credente, prequel che non comprendo vista la natura dei temi che sciorina, è l'opera peggiore che abbia diretto nell'horror. Visto al cinema, mi aspettavo almeno qualcosa quando invece è un film che ci mette tantissimo a partire con un primo atto che poteva tranquillamente non esistere.
E poi questo calderone di religioni, preti e sciamani per condurre non uno ma ben due esorcismi assieme (non ci vuole un genio per capire che è una pessima idea e si da ancora più potere alle forze del male). Un film sbagliato negli intenti con un padre e il suo conflitto religioso interno, un'evocazione da parte delle due ragazzine con una catenina in mezzo al bosco davvero insignificante.

mercoledì 18 ottobre 2023

Talk to me


Titolo: Talk to me
Regia: Philippou Brothers
Anno: 2022
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Un gruppo di amici apre per sbaglio un portale con il mondo degli spiriti mettendo così tutti in pericolo.

Talk to me visto al cinema, è quel film fatto dai registi che arrivano da youtube etc etc etc
Analizzato per quello che è il film secondo me è più che mediocre. Certo avercene di roba del genere che strizza l'occhio e immerge di nero le pupille di un pubblico teen. Ed è anche vero che di fronte ad un panorama come quello di quest'anno non così indimenticabile fa la differenza.
Parte anche molto bene, crea quell'atmosfera casalinga di questi giovani che non sanno più cosa inventarsi per divertimento. E badiamo bene, un divertimento come sempre portato all'estremo come a voler sfidare coraggio, volgarità, pudore e dignità. Così scopriamo quella che proprio tra le tante trovate sembra essere la meno originale. La paura di fatto arriva in pochissimi momenti, come la scena del cervo iniziale e le testate di Riley. Si poteva lavorare di più a livello antropologico sulla mano e soprattutto la parte finale prima del climax con lei che combatte contro suo padre non solo non funziona ma non si può proprio vedere.

Nun


Titolo: Nun
Regia: Corin Hardy
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Abbazia di St. Carta, Romania, 1952. Una giovane suora, dopo essere stata a contatto con qualcosa di misterioso e terribile, si impicca chiedendo perdono al Signore. Città del Vaticano: l'esperto padre Burke è incaricato da alti prelati di investigare su quanto accaduto in Romania perché le cose non sono chiare e si sospetta che ci sia sotto qualcosa di sinistro. Dato che si tratta di un convento di clausura, il suo accesso avrà dei limiti e l'indagine sarà complessa. Perciò ad accompagnarlo c'è sorella Irene, una giovane novizia che, in un convento inglese, deve ancora prendere i voti. Irene è perplessa, non capisce perché è stata scelta, ma Burke la convince che se il Vaticano l'ha scelta è stato a ragion veduta.
 
James Wan ha aperto un vaso di Pandora con ben tre saghe accomunate. Perchè Nun è il terzo spin-off della saga principale di Conjuring-L'evocazione(2013), che dopo i primi due film di ANNABELLE lanciandosi nelle origini del demone Valak, antagonista di Conjuring 2-Caso Enfield(2016) e di cui poco dopo l’uscita al cinema, si vociferava di un possibile spin-off sulla figura di questo demone.
The Nun fa parte di quel filone di horror commerciali destinati a non fare paura ma richiamare più teenager possibili nelle sale. Anche perchè basti pensare che tutti gli horror davvero d'effetto non stanno più uscendo al cinema.
Però a differenza dei lunghi filoni con varie sotto trame di appartenenza, qui la storia è abbastanza curiosa, ci porta in un convento, in un posto isolato, mette assieme tre personaggi molto diversi, soprattutto il pastore. La tensione in questo film non manca di certo, i jump scare fanno il loro ma senza esagerare come ci si poteva aspettare e gran parte dell'atmosfera è proprio interna al monastero dove cominciano a capitare eventi soprannaturali e le suore che vi dimorano sembrano più tetre dello stesso Valak.
Un mistero da risolvere, alla fine The Nun si foraggia di creare una propria mitologia demoniaca forte intersecandola in parte con gli altri capitoli delle saghe puntando sugli esorcismi, la magia e molto altro ancora.

sabato 30 settembre 2023

Talk to me


Titolo: Talk to me
Regia: Philippou Brothers
Anno: 2022
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell'aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente.

Talk to me è l'horror del momento. Fin troppo teen per i miei gusti. I ragazzi che ormai non sanno più cosa inventarsi e come passare il tempo. Una generazione che presto scoprirà di essersi fottuta da sola. In questo come sempre i social o le app rivestono un ruolo chiave. E allora cosa può esserci di meglio che postare video di ragazzi impossessati anche se solo per novanta secondi da qualche defunto. Bisogna solo sperare che quel defunto non sia incazzato e voglia farla pagare a chi si diverte in questo sadico e discutibile gioco.
E' innegabile che il film abbia davvero dei buoni momenti piazzando qualche scena d'impatto colpendoti in mezzo alle costole e riuscendo a spostare qualche vertebra. Il guizzo c'è peccato che il film non mantenga le promesse o meglio scivoli verso fondali che per quanto mi riguarda non ho così apprezzato scegliendo un finale che farà discutere per quanto rimetta in gioco tutto il significato del film. Senza stare a fracassare i coglioni sul significato antropologico della mano, un elemento che doveva essere approfondito di più, il lavoro dei Philippou Brothers al loro esordio non è affatto male ma rimane uno dei tanti horror moderni interessanti ma che non riesce a inserire mai quella marcia tale da farlo decollare

martedì 6 giugno 2023

Esorcista del papa


Titolo: Esorcista del papa
Regia: Julius Avery
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

È il 1987 e padre Gabriele Amorth, Capo Esorcista del Vaticano, viene chiamato a fare il lavoro inscritto nel suo titolo - liberare un ragazzo da una possessione demoniaca. Ma, come nel novantotto percento delle volte, si tratta solo di un caso di problemi psichici: è questo che cerca di spiegare davanti alla Congregazione per la Dottrina della Fede, divisa nelle fazioni del cardinale Sullivan, esponente della nuova generazione ecclesiastica, e il cardinale Lumumba, rappresentante del vecchio ordine. A mediare tra le due posizioni è il Papa in persona, che spedisce Amorth in Spagna, dove all'interno dell'abbazia di San Sebastiano, secondo la segnalazione del presbitero padre Esquibel è in corso una possessione demoniaca. Ma il luogo nasconde ben altro, un segreto che affonda le proprie radici in un passato sepolto e dimenticato...
 
Russel Crowe lo ha definito un film molto più complesso di quello che sembra.
In realtà è un b movie action sui demoni e la possessione con tanto sangue e tante scene splatter e torture. Diciamo che non parla mai di padre Amorth unico vero assente. Se qualcuno volesse capire di chi parliamo e caldamente invitato ad andarsi a vedere il documentario Devil and father Amorth di Friedkin. Qui ci sono preti tormentati per i peccati commessi in gioventù e non solo, passaggi nascosti nelle case che risvegliano demoni come Asmodeo.
Da un lato questa operazione commerciale ha il merito di non prendersi sul serio e regalare la cosa più bella che risulta essere il finale tenendo il sipario ancora aperto. Crowe ormai imbolsito da non credere regge molto bene la parte facendola sua e per il resto il film non risparmia nessuno dei soliti stereotipi dei film sugli esorcismi dalla casa infestata, la famiglia slegata senza padre, il bimbo traumatizzato con la sorella adolescente arrabbiata con la mamma a cui si aggiunge la trovata della Chiesa divisa sul tema “demonio” e l’apparenza da racconto cronachistico con tanto di date e luoghi.

sabato 13 maggio 2023

Casa-Risveglio del male (2023)


Titolo: Casa-Risveglio del male (2023)
Regia: Lee Cronin
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nella periferia di Los Angeles, in un grande e fatiscente condominio prossimo alla demolizione e quindi con lo sfratto incombente, Ellie è una mamma single - il marito se n'è appena andato via - che si arrabatta per tirare su i suoi tre figli: Danny, Bridget e la piccola Kassie. Beth, sorella di Ellie e tecnica delle chitarre per un gruppo rock, si è accorta di essere incinta e viene a far visita alla sorella per trovare consiglio. Pessima scelta del momento, però. Una scossa di terremoto di 5.5 gradi di magnitudo apre un buco sul pavimento del garage e permette a Danny di trovare una cassetta di sicurezza contenente alcuni dischi misteriosi oltre a un involto con un antico libro. L'edificio era infatti una banca e quanto Danny ha trovato è propedeutico alla liberazione di un'entità malvagia che prende possesso di Ellie con conseguenze terribili di cui non tardano ad accorgersi i malcapitati figli e la sorella, subito coinvolti in un sanguinoso turbinio di orrore.
 
Ennesimo remake che dopo quello di Alvarez, merita di nuovo un'insufficienza nonostante rimanga un pregevole lavoro tecnico da mestierante. Purtroppo la struttura è quanto di peggio si potesse immaginare. Spoilera fin da subito il finale del film solo per mostrare la catapecchia al lago e citare così i capolavori di Raimi. Interessante il background e la scelta di portare tutto in chiave post contemporanea dentro un appartamento e diramare lì tutta la vicenda ma la scena del terremoto e del ritrovamento con libro e vinile appresso è davvero troppo, così come la scelta del fanciullo di ascoltarlo. Anche qui un prete che al tempo stesso svela la frase propiziatoria per la possessione e poi subito dopo se ne pente dicendo che i monaci stanno morendo è quanto di più sbagliato in termini di drammaturgia. Nel finale poi con la trasformazione del demone e figli associati in quell'ibrido che sembra uscire direttamente dalle schifezze di RESIDENT EVIL e la motosega che per forza di cose viene inserita in maniera non lecita così come il camion per triturare i corpi anche lui fermo nel parcheggio ad aspettare lo scontro finale.

giovedì 2 marzo 2023

World apartment horror


Titolo: World apartment horror
Regia: Katsuhiro Otomo
Anno: 1991
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

A un pesce piccolo della Yakuza, il magnaccia Ita, viene affidato il compito di scacciare da un appartamento alcuni intrusi stranieri nel giro di una settimana. Ma la dimora è infestata da spiriti maligni.
 
Al suo primo live action, l'outsider nipponico padre di alcuni dei più importanti lungometraggi d'animazione della storia del cinema, si addentra in un condominio con un soggetto scritto dall'amico Satochi Kon, per analizzarlo in tutte le sue dicotomie.
Ita, infatti per continuare la sua ascesa nella yakuza deve cacciare i condomini e per farlo ricorre ad ogni tipo di strategia, manomettendo luce e gas, scopando con una prostituta con la porta aperta, girando con lo stereo al massimo volume, provando addirittura a dare fuoco a parti del palazzo.
Il concetto è ancora una volta una critica verso tutte quelle fasce medio basse che per vivere sono costrette a pagare salari altissimi e vivere in condizioni critiche (i cinesi sono addirittura quattro in una stanza). Il film a parte qualche incertezza e qualche momento in cui il ritmo latita o si ricorre a inseguire qualcosa di già visto, è un bel bilanciamento tra ironia e soprattutto nel finale un'atmosfera macabra quando subentra lo stregone e infine il tema del revenge movie.
Un j horror che però a differenza di Nakata e Shimizu non si prende così tanto sul serio, ricordando per certi aspetti una politica d'autore più simile a quella onirica e grottesca di Miike Takashi.

giovedì 12 maggio 2022

Mal Nosso


Titolo: Mal Nosso
Regia: Samuel Galli
Anno: 2017
Paese: Brasile
Giudizio: 4/5

Arthur ha lo straordinario potere di poter comunicare con gli spiriti. Uno degli spettri con cui entra in contatto è il suo mentore, che gli dice come un demone abbia intenzione di distruggere l'anima di sua figlia. Arthur dovrà allora prendere misure drastiche per impedire il peggio, anche se ciò vorrà dire immergersi nel deep web e mettersi sulle tracce di un serial killer che sembra fare al caso suo.

Che ormai il Brasile per l'horror indipendente stia diventando una garanzia ultimamente lo dimostrano pellicole come Cannibal clubO lobos atras da porta e As boas maneiras. Qui siamo di fronte ad un film soprannaturale con varie diramazioni drammatiche per sfociare nel torture e in una critica al deep web. Flashback, piani temporali, sacrifici, il potere di poter comunicare con gli spiriti e infine gli esorcismi.
Galli firma un film decisamente ambizioso che si prende molto sul serio e riesce a rimanere impresso per le impennate di violenza davvero macabre e realistiche come dall'altro per la sua anima drammatica regalando un finale di forte impatto. Quasi esente da difetti il film è una commistione di generi, di registri narrativi, senza uscire mai dalla storia e creando un colpo di scena che nel terzo atto regala tutte le risposte che lo spettatore cerca. Se da un lato la storia di Arthur è molto interessante, dall'altra seguiamo il killer commissionato per la grande impresa che a sua volta si lascerà dietro un nugolo di vittime godendo della sofferenza e della tortura ai danni di essi.
Un'opera davvero originale che stravolge e reinterpreta alcuni topoi di generi giocando con alcuni stereotipi e sostituendo regole ormai basilari per scelte più coraggiose e mature.

domenica 27 marzo 2022

Studio 666


Titolo: Studio 666
Regia: BJ McDonnell
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La leggendaria rock band Foo Fighters si trasferisce in una villa di Encino famosa per delle macabre storie a base di rock'n roll, per registrare il loro tanto atteso decimo album. Una volta nella casa, Dave Grohl e compagni si ritrovano alle prese con forze soprannaturali, intente a minacciare sia il completamento dell'album, che le loro stesse vite!
 
Mentre scrivevo la recensione pensavo a quel batterista visto dietro lo schermo morto un paio di giorni fa per il solito cocktail di droghe.
Studio 666 è un film low budget, amatoriale per certi versi, recitato dalla stessa band, con tantissimi difetti ed errori di forma che al giorno d'oggi non dovrebbero più palesarsi.
Eppure la storia nella sua disarmante semplicità è l'aspetto migliore del film.
Una band che al suo decimo disco cerca quegli stimoli che sembrano mancare..allora si affida ad una casa maledetta dove attingere idee e trovare nuovi feedback..solo che ovviamente in quella casa si sono consumati efferati omicidi come mostra bene la scena d'apertura.
Il problema di questa horror comedy da un lato è quello di puntare su un impianto ironico fallendo miseramente, dall'altro di puntare tutto sull'estro di Grohl che scimmiotta senza azzeccarne mai una. La c.g utilizzata per i demoni è davvero impietosa e orrenda. Se poi ci mettiamo delle scene slapstick ingenue e sterili e un ritmo che spesso fatica a ingranare, il film è un totale fallimento dove però una visione per rendersi conto degli intenti buttati via che in altre mani avrebbero avuto un loro perchè bisogna concederla.
Forse l'aspetto più singolare riguarda la scelta del film presa da fatti reali
"Era il 2018 quando i Foo Fighters decisero, dopo l’album Concrete and Gold e il seguente tour, di prendersi una pausa artistica. Tre anni di silenzio che portarono alla realizzazione di Medicine at Midnight, rilasciato il 5 febbraio dello scorso anno. Sviluppato in poco più di cinque mesi in una vecchia abitazione di Encino, il decimo album del gruppo alternative rock statunitense attirò su di se strane storie riguardo il luogo scelto per la registrazione. A detta dello stesso Dave Grohl, durante la lavorazione del disco avvennero fatti inspiegabili all’interno della casa, molto probabilmente di stampo paranormale, come riporta il Frontman dei Foo Fighters che definisce Medicine at Midnight -un album che suona dannatamente strano- per via di questi episodi."

sabato 5 marzo 2022

Paranormal Activity-Next of Kin


Titolo: Paranormal Activity-Next of Kin
Regia: William Eubank
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

L'adottata Margot, giovane film-maker in erba, viene contattata da Samuel, suo consanguineo, e accetta il suo invito a visitare la comunità Amish nella quale è nata e ha vissuto la sua madre naturale, Sarah, decidendo altresì di girare un documentario in loco assieme all'aiuto del suo boyfriend Chris e di un tecnico del suono lungagnone e bizzarro.
 
E'la prima volta che mi capita di vedere un capitolo della serie PARANORMAL ACTIVITY.
Per qualche strana ragione amando l'horror non ho mai trovato interesse per questa serie fatta eccezione di questo Next of Kin girato come mockumentary parlando di una comunità di Amish e qualche rito strano che avevo premura di visionare. E per fortuna si è rivelata una bella visione sin dall'inizio quando grazie ad una certa atmosfera si avverte già un male sempre presente che sfocerà in un vero e proprio orrore a danno di una comunità per poi allargarsi. Uno spin-off che si discosta dalle due sorelle protagoniste della serie ma che mantiene sempre il filone e la tematica del concetto di maledizione come fatto ereditario. Nel finale quando il demone viene liberato e la macchina cerca di scappare filmando la strage che avviene nella comunità Amish sembra di vedere un episodio di V/H/S così come le parti in fondo al pozzo e lo strano rito ai danni di Margot.
Con un finale soprannaturale ed esagerato, questo capitolo ha avuto il coraggio e l'ambizione di esplorare un nuovo territorio, inserendo una location sempre provocante (la comunità con i loro segreti e misteri) e la dose gore e di panico a cui l'opera non si sottrae.

martedì 28 dicembre 2021

Demonic


Titolo: Demonic
Regia: Neill Blomkamp
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Carly viene a sapere che sua madre è in coma, ricoverata in una clinica ultramoderna e dall’approccio sperimentale. Gli scienziati che seguono il suo caso vogliono provare sulla donna una nuova tecnologia, messa a punto dalla clinica stessa, che permette di visualizzare uno spazio immaginato dal paziente e di entrarvi come avatar. Carly accetta dunque di contribuire alla ricerca: i dottori le posizionano degli elettrodi sulla testa e lei viene catapultata in questo spazio virtuale, immaginato dalla madre e ricostruito dal software. Si tratta della sua casa d’infanzia, dove Carly rincontra la madre solo per sfogare su di lei tutto l’odio che le ha riservato in questi anni. Si conclude così la prima visita. I ricercatori, però, hanno bisogno di più informazioni sui pensieri della paziente in coma. Carly accetta quindi di sottoporsi ad altre visite con la madre, ma ogni incontro si fa sempre più strano, insensato, disturbante. Finché Carly non scopre che la clinica nasconde qualcosa: un collegamento con il Vaticano. La madre non è semplicemente in coma, ma in lei vive un demone.
 
Blomkamp e l'horror. Direi uno strano rapporto. Prima di tutto il noto autore di scifi non perde la sua connotazione e infatti viene asservita alla causa con una ricostruzione che sa molto di tecnica hi tech con cui ricostruire virtualmente sogni e ricordi. Da questo momento prende poi l'avvento, anche se molto tardi, la componente sovrannaturale con tanto di possessioni, case infestate, rituali, esorcisti e demoni veri e propri. Il problema di Demonic è quello di prendersi molto sul serio in un'idea davvero esagerata e messa in scena con una certa autorialità vittima di un preconfezionamento utilizzato troppe volte nell'horror. Se non avessi letto che era di Blomkamp non lo avrei mai detto dal momento che questa opera è completamente slegata da una sua politica d'autore vista e apprezzata nelle opere precedenti. Alla fine se proprio vogliamo dirla tutta, a mio avviso funziona in alcune parti un'atmosfera davvero complessa quando ci sono i primi spiragli cyber spiritisti. Poi qualcosa nella storia ha evidentemente fatto cilecca perchè l'autore sembra mischiare tante idee come ibride per un surrogato filmico quando le basi e le premesse per creare un'esperienza immersiva lasciavano davvero ben sperare.

Signore delle Tenebre(1972)


Titolo: Signore delle Tenebre(1972)
Regia: Steven Spielberg
Anno: 1972
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Paul Worden, un famoso pubblicitario di New York, si trasferisce con la moglie Marjorie e i due figli piccoli, Stevie e Laurie, in una casa di campagna. Paul è costretto a stare spesso lontano dalla famiglia per recarsi a New York, mentre Marjorie si occupa dei figli e della casa. Tutto inizia ad andare al diavolo – letteralmente – appena Marjorie inizia ad ascoltare il pianto di un bimbo durante la notte e a percepire nella casa una presenza malvagia, ossessionata dalla casa e convinta che il diavolo in persona voglia impossessarsi di lei
 
Qualcosa di diabolico aka il Signore del male è il secondo lungometraggio di Spielberg dopo DUEL
Un prodotto televisivo, un horror sulle case maledette o infestate, degno precursore di una grossa fetta di film sul genere negli anni a venire. La dimostrazione di un grande talento avviene dallo spirito d'iniziativa nel saper dirigere un buon comparto di attori e due bambini, una tematica come quella della natura e della campagna anzichè la città per respirare aria tranquilla quando in realtà sepolta sotto la casa e nel mormorio dei vicini, proprio in quella fattoria sono successe cose innominabili come la scena d'inizio film lascia presagire.
Creando suggestioni e inquietudini sarebbe stato interessante vedere il futuro di Spielberg tutto virato in chiave horror, quasi sicuramente avrebbe diretto dei signori film come il capolavoro per eccellenza, lo SQUALO.
Pur avendo una connotazione soprannaturale per lo spirito che si impossessa dei membri della famiglia, scegliendo solo inizialmente gli adulti per poi passare ai bambini, Spielberg però è più interessato ai temi sociali e culturali raccontando paure e angosce all’interno delle mura domestiche, il disagio della maternità e tutte le nevrosi della famiglia americana borghese.


domenica 21 novembre 2021

Alucarda


Titolo: Alucarda
Regia: Juan Lopez Moctezuma
Anno: 1977
Paese: Messico
Giudizio: 5/5

Nel 1865 la madre di Alucarda, poco prima di morire, esprime il desiderio di affidare la figlia alle suore di un convento. Da adolescente, la figlia stringe una forte amicizia con un'altra ragazza di nome Justine. Un giorno incontrano un misterioso zingaro che propone alle due ragazzine l'acquisto di amuleti per allontanare i demoni. Le due ragazze si spaventano e fuggono nel bosco finchè non si imbattono in un castello. Allora Alucarda propone a Justine di entrarci e lì troveranno una bara che apriranno senza pensare alle conseguenze.
 
Alucarda può essere considerato uno dei film baluardi sul tema stregoneria, possessioni, sabba, magia nera e molti altri elementi. Un film particolarmente morboso dove al di là degli scontri tra fanatismi religiosi e scienza, c'è un impressionante uso di urla con la finalità di portare lentamente lo spettatore allo sfinimento. Un film esoterico, magico, denso di elementi e simbologie nonchè personaggi emblematici nella loro trasfigurazione. E' un film controcorrente, politicamente scorretto, incredibilmente coraggioso per l'anno in cui è stato girato. Un film assorto da una strana e affascinante atmosfera in grado di dare splendore e sostanza per la ricercatezza delle immagini, una fotografia pungente e delle scenografie come i costumi (in particolare la scelta di cosa far indossare alle suore e come mettere in scena l'orfanotrofio) totalizzanti. Insieme poi a delle musiche che riescono a creare quel tono ancora più surreale e onirico in grado di fondersi con le struggenti interpretazioni delle due protagoniste. Ci sono moltissime scene cult dal sigillo e il patto di sangue con lo zingaro, Alucarda che pronuncia il nome di Belzebù facendo incendiare suore e preti, a Justine trovata nella bara di sangue. Da bravo seguace e collaboratore di Jodorowsky, Moctezuma sembra sposare la teoria per cui il male trionfa sul bene, rappresentato come falso e bigotto, attorno ad un sistema di valori cristiani, trovando spazio anche per criticare la scienza, dove la provocazione del desiderio prova indignazione in chi non ne riesce a condividere lo spirito, come la suggestiva scena dove Alucarda prova a tentare sessualmente il prete.


domenica 17 ottobre 2021

Malignant


Titolo: Malignant
Regia: James Wan
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Madison è incinta ed è preoccupata: ha già avuto altre interruzioni della gravidanza non per sua scelta. Con il marito Derek i rapporti sono tesi e in un alterco Madison viene picchiata. Nel corso della notte Derek viene ucciso brutalmente da un assassino misterioso. Il detective Shaw della polizia investiga assieme a una collega. Un altro brutale omicidio, quello di un'anziana dottoressa, sembra essere collegato a quello di Derek. Madison percepisce un rapporto tra lei e l'omicida: addirittura "vede" i delitti. Indirizza perciò la polizia sul luogo di un terzo delitto. Madison sente che il colpevole è Gabriel, quello che da bambina sembrava essere il suo amico immaginario. Madison spiega all'ignara sorella Sidney d'essere stata adottata all'età di otto anni e ora qualcosa di oscuro e micidiale sembra emergere dal suo passato.
 
Maledetto James Wan. Una scheggia impazzita di Hollywood. Il mestierante dell'horror commerciale che riesce sempre a dare quel qualcosa in più rispetto ai simili, agli ibridi e ai colleghi che forse come lui non amano così visceralmente il genere.
Malignant è veramente qualcosa di inaspettato che non mi aspettavo da questo regista.
Disorienta per tutta la sua durata passando da un filone all'altro, cambiando registri, forma e maniera e arrivando a creare un'opera intensa costruita su più livelli intersecando sotto generi e riuscendo alla fine a sorprendere pur esagerando più del dovuto. Home invasion, possessioni, esperimenti di laboratorio, stragi senza senso (come quella in prigione ma ancor di più quella nella stazione di polizia), thriller, giallo neo gotico, body horror.
E'incredibile la quantità di sorgenti che Wan ha saputo far defluire in questo progetto per un cinema in grado di far paura, di creare un climax finale assurdo e infine di continuare a crescere fino a esplodere e poi implodere. Con messaggi e sotto testi politici e sociali come la violenza sulle donne che in questo caso diventa l'incidente scatenante in grado di provocare il caos, Malignant è assolutamente un vero gioiellino.

lunedì 16 agosto 2021

Conjuring-Per ordine del diavolo


Titolo: Conjuring-Per ordine del diavolo
Regia: Michael Chaves
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nel 1981, a Brookfield, Connecticut, i coniugi demonologi e ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warren compiono un esorcismo su un bambino di otto anni. Durante la procedura, il ventenne Arne Johnson, fidanzato della sorella del bambino, volendo proteggere il piccolo chiede al demone di impossessarsi della sua anima. Tempo dopo, spinto dalla forza incontrollabile del demone, Arne uccide un uomo e viene per questo arrestato e processato. Convinti dell'innocenza del ragazzo, Ed e Lorraine indagano sull'origine dell'esorcismo e scoprono la maledizione di una misteriosa satanista.
 
Ci risiamo. Hollywood è i film sulla possessione. La saga di Conjuring ha saputo farsi apprezzare nei primi capitoli dimostrando il talento di James Wan e unendo stilemi dell'horror sapendo creare suspance, atmosfera e i jump scared al punto giusto. Il terzo capitolo mi duole dirlo ma rimane il più scialbo della saga dove persino il cast non riesce a brillare e la parte del ragazzo Arne e la possessione che lo tormenta è davvero lunga e noiosa. Sicuramente il film decide di fare quel passo in più quando entra in scena l'Occultista, la satanista e allora lì il rituale nella caverna, il suo battagliare con Lorraine, il contendersi una lotta medianica, costretta a scontrarsi con una villain che non solo è il suo doppio negativo ma che proverà a minare il rapporto tra lei e il marito.
Il film di Chaves pur eseguendo una lodevole prova tecnica e stilistica rimane l'horror commerciale che tutti si aspettano e vogliono senza prendersi mai sul serio ma rimanendo un compendio di tante cose sfruttate male dove si affastellano azioni senza curarsi della verosimiglianza, introducendo sbalzi temporali, cronache giudiziarie, il tutto senza riuscire mai a ricondurre una vera e propria coerenza narrativa e con un ritmo che spesso incespica senza mai dare quella soluzione di continuità a cui Wan ci aveva abituato.

venerdì 9 luglio 2021

Unholy


Titolo: Unholy
Regia: Evan Spiliotopoulos
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Gerry Fenn è un giornalista di mezza età che ha perso credibilità per aver manipolato notizie allo scopo di creare sensazione. Alla ricerca di un improbabile riscatto, segue la traccia di misteriose mutilazioni animali nella cittadina rurale di Banfield, ma si rende ben presto conto che si tratta di una bufala. Ai piedi di un albero scheletrico trova però uno strano amuleto e lo frantuma per dare comunque un fondamento alla vicenda, ben sapendo che comunque è inutile. Disilluso, a sera prende la strada del ritorno, ma rischia di investire una ragazza e, per evitarla, esce di strada. Preoccupato, la soccorre. La ragazza è Alice, nipote sordomuta di padre Hagan, pastore locale. Alice comincia misteriosamente a parlare, a sentire e soprattutto a compiere miracoli: a darle questo potere, dice la ragazza, è una presenza che le parla e dice di chiamarsi Maria. Mentre arriva un prelato per verificare la realtà dei miracoli, Gerry si rende conto d'avere in mano una storia forte e d'essere in una posizione privilegiata per seguirla. Ma non tutto è oro quello che luccica.
 
Partiamo dall'ennesima revisione italiana per cui Unholy che vuol dire empio da noi diventa il Sacro Male. Perchè il male può essere sacro?
L'ennesimo film sulle possessioni diretto da Evan Spiliotopoulos è un film fatto a tavolino per il pubblico. Ci sono intenti importanti come quelli di creare una sorta di paladina del bene di nome Alice (una via di mezzo tra una fulminata da Dio di Lourdes, Fatima e Medjugorje e una piccola Giovanna D'Arco post-contemporanea) che non sa di servire in realtà il male tradotto nell'ennesima creatura demoniaca che nel finale distrugge quanto di poco aveva creato in termini di atmosfera il film comparendo e distruggendo tutto dopo la solita invocazione andata male.
Unholy ha un certo Jeffrey Dean Morgan come protagonista non sopra le righe ma di più.
E'così fiero di se stesso che non prova mai paura anche quando si palesa il male di fronte a lui in termini di jump scared oppure proprio in termini di creatura demoniaca. Sembra prendere così tutto alla leggera che il film da subito fa tre passi indietro per quanto concerne la suspance e l'atmosfera.
Eppure per essere un prodotto così commerciale Unholy sembra ricalcare due storie parallele quanto interconnesse. Da un lato questa sorta di redenzione di questa ragazza che sembra vedere la madonna e guarire facendo i miracoli, dall'altra il potere dello scoop, della notizia, dei media e di quanto il giornalismo sia sciacallaggio puro ovvero tradotto nella manipolazione delle notizie per ottenere i giusti introiti.
Fatta eccezione per il terzo atto che rovina tutto, Unholy poteva essere meno peggio, certo nulla di lontanamente originale, ma almeno poteva redimersi finendo in un limbo di psicosi.

martedì 11 maggio 2021

Sentinel (1977)


Titolo: Sentinel (1977)
Regia: Michael Winner
Anno: 1977
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Alison Parker, una modella bella ma nevrotica, si trasferisce in una vecchia casa di Brooklyn che è stata divisa in appartamenti. L’edificio è apparentemente abitato all’ultimo piano solo da Padre Halliran, uno strano sacerdote cieco e solitario che trascorre tutto il suo tempo seduto davanti alla finestra aperta. Alison inizia da subito a manifestare strani problemi fisici, tra cui insonnia e svenimenti, e ha alcune visioni terrificanti di un suo passato tentativo di suicidio e del suo defunto ma sgradevole padre. Inoltre si lamenta con l’agente immobiliare del rumore causato dai suoi bizzarri vicini di casa, ma le viene detto che la casa è occupata solo dal sacerdote e da lei stessa. Ma il comportamento dei suoi vicini “inesistenti” si fa sempre più surreale e invadente…
 
Il capolavoro di Winner. Un anno dopo il cult di Polanski, esce questo fac simile, con una protagonista femminile, un orda di esseri deformi (reali), una palazzina per proteggere l'accesso all'inferno e infine la sentinella. Il tutto deliziato da dei coinquilini assolutamente atipici, un clima che riesce a trasmettere mano a mano un'atmosfera torbida e inquietante su cui aleggiano presenze poco chiare.
Sentinel è un cult a tutti gli effetti, un film disturbante ed enigmatico al tempo stesso, passato inosservato ed è un peccato vista l'eleganza, la messa in scena, il cast di prim'ordine e molte altre peculiarità a partire dalla recitazione, i dialoghi, le scenografie e i costumi. Sentinel è un thriller paranormale, un horror demoniaco che porta lentamente la protagonista verso la pazzia più pura coadiuvata da traumi personali legati al passato e ad un padre che nella scena del primo ricordo nel palazzo riesce a trasmettere un che di grottesco incredibile. Winner da buon reazionario politicamente scorretto, vedi tutti i film con Bronson e la saga con cui è diventato famoso, spinge forte sulle perversioni diaboliche, sul gore, sulle atmosfere malsane dove il Male viene associato a ‘deviazioni’ sessuali (come il lesbismo delle due vicine o le pratiche orgiastiche praticate dal padre con le due donne obese) senza dimenticare le deformità fisiche con gli ultimi dieci minuti di parata finale di freaks che escono dalle porte dell’inferno.


mercoledì 24 marzo 2021

Willy's Wonderland


Titolo: Willy's Wonderland
Regia: Kevin Lewis
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Janitor, uno sbandato vagabondo che lavora come custode in un parco divertimenti. Questo impiego apparentemente banale si trasformerà per l'uomo in un vero e proprio incubo, quando i pupazzi meccanici del lunapark non solo sembrano prendere vita, ma sono intenzionati a pendere il possesso del luogo.

I demoniaci animali robotici trasformeranno l'esistenza di Janitor in una lotta alla sopravvivenza, nella quale resterà vita soltanto uno di loro. Chi avrà la meglio, l'uomo o i pupazzi?
Nicolas Cage continua ad essere totalizzante nella sua filmografia e nella sua capacità di prestare volto e azione alle peggiori produzioni straight to video oppure a film indimenticabili arrivando come attore nella sua filmografia a quota 106.
In questo caso Janitor è quasi identico al volto di John Milton in DRIVE ANGRY, un uomo tutto di un pezzo, con un passato oscuro che si ricarica bevendo una non meglio precisata bevanda e picchiando duro come solo i duri come lui sanno fare. Tipico esempio di personaggio tagliato con l'accetta senza paura di nulla e portando avanti un obbiettivo non meglio precisato e soprattutto agendo indisturbato e in silenzio senza proferire mai una parola per tutta la storia.
Avevo svariati dubbi prima della visione di questo film. Un parco a tema con animatronics, un rito satanico e le solite idiozie per far funzionare la trama e poi Janitor che uno ad uno gli massacra tutti senza incontrare apparentemente difficoltà.
Fin qui non lascia molto da dire, eppure Willy's dalla sua ha qualcosa di morboso nell'atmosfera riuscendo a fare con quel poco che ha meglio di tanti rottami simili. Azione, horror slasher, scene incredibilmente idiote, flash back discutibilissimi e il solito gruppo di giovani odiosi utili solo per essere carne da macello per i pupazzi indemoniati.
Willy's Wonderland nel suo essere indie e banale con una storia più che scontata, agisce dove deve, dando intrattenimento e divertimento, senza appassire mai ma risultando una variante nel cinema di genere golosa per gli amanti di ogni sciocchezzuola sputata fuori dalle fauci hollywoodiane.