Visualizzazione post con etichetta Possessioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Possessioni. Mostra tutti i post

mercoledì 25 giugno 2025

Luciferina


Titolo: Luciferina
Regia: Gonzalo Calzada
Anno: 2018
Paese: Argentina
Giudizio: 2/5

La novizia Natalia, dopo essere stata informata della morte della madre, è costretta a lasciare il convento per raggiungere la sorella Angela. Al ritorno trova il padre infermo e scopre che le circostanze che hanno condotto al decesso la madre non sono affatto chiare. Riti satanici e messe nere pare fossero i passatempi preferiti, e di casa, tra i genitori. Nonostante gli attriti dovuti a diversità di carattere, Natalia si lascia coinvolgere dalla disinibita sorella -madre mancata per un aborto praticato- e dai suoi amici per tentare un esperimento a base di allucinogeni estratti dalle piante. Raggiunta un'isola deserta, sotto la guida di uno sciamano, i ragazzi si preparano per compiere il rito. Natalia scopre nei dintorni un vecchio convento, poi convertito in ospizio ed ora abbandonato. La corrispondenza del luogo con un sogno fatto in precedenza non lascia più ombra di dubbio: Natalia, in grado già di percepire l'aura delle persone, è dotata di poteri paranormali. Ma per quale motivo ha queste doti?
 
Luciferina è il terzo horror di Calzada che qui raggiunge l'apoteosi per come voglia dichiaratamente ed esageratamente subissare il film di meta concetti scomponendolo come più gli pare. Il problema quando non sei un genio o un vero autore è proprio il rischio di mandare in confusione l'arco narrativo. Luciferina se possiamo trovarlo interessante per più di una scelta estetica proprio cercando di inserire scene e concetti estremi come Natalia che riesce ad esorcizzare l'amato Abel scopandoselo a sangue dopo una lotta all'interno di una chiesa sconsacrata oppure sottolineare più volte un feto con una pessima cg e chiamare in causa orge, sette, lo stesso demonio ma tutto in un mix che non riesce mai ad andare a fondo come vorrebbe. Luciferina rimane un prodotto amorfo e vittima di troppe pecche in fase di scrittura, con poca sostanza e molta confusione perdendo di vista le linee guida che intende seguire

lunedì 24 marzo 2025

Mr Pinkle-Season 1


Titolo: Mr Pinkle-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 4/5

Nella piccola e antiquata comunità di Old Town, la famiglia Goodman e il loro innocente figlio di sei anni Tommy hanno un border collie satanico di nome Mr. Pickles. I due trascorrono le loro giornate divertendosi in giro mentre all'insaputa di Tommy, della famiglia o di chiunque altro tolleri Mr. Pickles, eccetto il nonno di Tommy che cerca di farlo scoprire, il cane sgattaiola segretamente via per uccidere e mutilare le sue innumerevoli vittime. Il cane spesso ricompone e resuscita le sue vittime che poi risiedono nella sua tana sotterranea e eseguono i suoi ordini. Attraverso la sua furia malvagia e omicida contro coloro che minacciano Tommy, Mr. Pickles sembrerebbe portare ordine a Old Town, che altrimenti sarebbe piena di crimini di fronte ad uno sceriffo incapace.
 
Mr. Pinkle mi è stata presentata come una delle opere d'animazione più violente degli ultimi anni e manco a farlo apposta posso dire che si avvicina molto a quell'idea di violenza senza senso e raccapricciante come se SOUTH PARK avesse deviato in chiave satanista sotto molti aspetti.
Ora uno degli aspetti è la durata degli episodi di undici minuti che scorrono molto velocemente e aprono e chiudono siparietti con personaggi agghiaccianti che cercano di mostrare ogni nefandezza possibile e dove la stessa natura del protagonista Mr. Pickles è un servo di Satana ma al contempo un salvatore dai veri pericoli della società come a sottolineare la dicotomia onnipresente tra bene e male. L'asino uccello, il doc Walton che innesta delle protesi al seno al piccolo Tommy, il Bigfoot, l'Uomo Formaggio, Bello Kid, pedofili, criminali nani, cannibali, membri di società segreta, trash, fetish, fisting, bondage, sadomaso, la tana di Mr. Pinkle in cui avviene ogni tipo di orgia di sangue e mostruosità. Il tutto con uno stile che sembra quasi ironico quando invece è totalmente grottesco e libero da ogni tipo di critica e censura con un umorismo nero e cupo. Si ha proprio l'impressione di aver voluto creare qualcosa di anarchico dando un calcio in culo ad ogni tipo di perbenismo ma molto poco critico come invece succedeva per la saga di Trey Parker e Matt Stone. Qui sembra solo essere un divertissement accentuando gli aspetti violenti, grezzi, che prendono in giro tutto e tutti senza distinzione alcuna. Si fa beffe dei problemi e dei disagi, accentua problematiche che diventano punti di forza dei singoli personaggi ed è demenziale come pochi.

Eastfield exorcism


Titolo: Eastfield exorcism
Regia: Nick Kozakis
Anno: 2023
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Lara è una donna tormentata, la cui anima è divisa tra scienza e fede. Viene spinta dal marito a farsi aiutare per liberarsi dal giogo di una congregazione di fanatici e una spietata esorcista cercherà di salvare la sua anima, anche a costo di far patire le torture dell'inferno a una donna innocente.
 
Ancora una volta si aderisce al filone delle possessioni parlando però e concentrandosi sullo scontro tra scienza e religione, tra giustizia e fede. Nello specifico credo riportando ancora una volta la frase dei fatti realmente accaduti, abbiamo queste sorte di crisi che apparentemente riportano ad una possessione contando le visioni o allucinazioni di Lara dove balla nuda nel giardino di casa con un demone che la invita ad una danza del fuoco in mezzo ad un bosco. Un prete particolarmente agguerrito che combatte gli esorcismi proprio dal punto di vista fisico e un'avvocatessa che vorrebbe salvare Lara in altre circostanze meno folkloristiche e avventate.
Il film di Kozakis ha tanti pregi e altrettanti difetti, esagerando quando deve sugli aspetti più banali e scontati ma cercando anche dalla sua di far ragionare sulla presa di posizione del marito di Lara, sull'assoluto silenzio di lei e di quello che non vorrebbe vedersi lasciare fare e soprattutto dalla confraternita che sembra obnubilata dal potere del leader religioso. Alla fine dopo un climax alquanto tragico ci penserà la giustizia

venerdì 28 febbraio 2025

Nosferatu (2024)


Titolo: Nosferatu (2024)
Regia: Robert Eggers
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In Germania, a Wisborg, nel 1838, Thomas Hutter, novello sposo della bellissima Ellen, viene inviato dall'agenzia immobiliare per cui lavora, in una remota residenza dei Carpazi. Appena arrivato nella regione è tormentato da incubi e assiste a barbariche pratiche locali, inoltre a portarlo nel castello del conte Orlock arriva una carrozza misteriosamente senza cocchiere. Il conte pretende che lui firmi un contratto in una lingua antica e incomprensibile. Solo troppo tardi Hutter ne scopre la natura di non-morto ma, incapace di contrastarlo, si rifugia nella propria camera. Quando la creatura lascia il maniero per la città, per avvicinarsi a Ellen dalla quale è ossessionato già dall'adolescenza di lei, Hutter rischierà la vita pur di fuggire. Nel mentre Orlock ha scatenato una pestilenza a Wisborg, che gli permette di agire indisturbato. Darà a Ellen tre giorni di tempo per cedere alla sua mortale corte.
 
Eggers è uno dei miei registi contemporanei preferiti. Fa solo film in costume e sembra disdegnare il presente. Gli piacciono i film storici. Unica premessa, WITCH è il migliore poi c'è LITEHOUSE poi NORTHMAN e infine NOSFERATU. Parabola discendente, speriamo che nonostante tutto continui con questa potenza artistica. Ora questo Nosferatu ho dovuto vederlo un paio di volte al cinema per entrare bene nel cuore di cosa mi è tanto piaciuto e cosa mi anche leggermente annoiato. E' una via di mezzo tra Nosferatu di Murnau e il Dracula di Coppola. Dove il vampiro sembra per alcuni aspetti un mezzo zombie, dove la stessa caratterizzazione è ridotta ai minimi dialoghi e vediamo tutto quanto non ci si potrebbe mai aspettare da una descrizione estetica di un vampiro.
La parte che ho amato di più al di là del reparto tecnico che rasenta come sempre con Eggers la perfezione, è stata la caratterizzazione di Ellen, una "strega", una diversa, una posseduta, colei che parlava con la natura che sentiva cose che gli umani non sentivano ma a cui ha risposto Orlock diventando il suo amante e il suo negromante sotto certi aspetti.
Nosferatu è un altro tassello importante, forse il più rischioso richiamando i classici, nella filmografia di un regista che ormai si è già guadagnato l'olimpo di chi mescola il cinema di genere

venerdì 6 settembre 2024

Immaculate


Titolo: Immaculate
Regia: Michael Mohan
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La giovane Cecilia, novizia americana, arriva a Roma da Detroit per prendere i voti e diventare suora. Viene accolta molto cordialmente nel convento cui è destinata, adibito principalmente alla cura di suore anziane e malate. Cecilia si trova subito bene e fa amicizia con l'altrettanto giovane Guendalina. Trova serenità anche nelle parole confortanti di padre Tedeschi: è lui che l'ha voluta lì, per il suo bene. Tutto sembra quindi svolgersi per il meglio, ma, dopo aver preso i voti ed essersi acclimatata alla vita del convento, Cecilia comincia ad avvertire malesseri. L'incredibile responso è che, pur non avendo mai avuto rapporti sessuali, è incinta. La convinzione generale al convento è che si tratti di un miracolo e che Cecilia porti in grembo il Salvatore, ma le cose prendono presto una piega sinistra.
 
Passano gli anni anzi i decenni e continuiamo a dover ripetere ROSEMARY'S BABY piazzandolo in ogni dove che sia una magione, una città o un convento in Italia. Immaculate con quella strana scelta di lingue partiva peraltro bene, la location è fatiscente e alcune scelte più prosaiche e meno ancorate ai jump scared le ho apprezzate. Il problema però smonta il film fin dal primo atto dove ci rendiamo subito conto che qualcosa di brutto sta succedendo e che Cecilia è trattata stranamente troppo bene dal padre e gli altri gregari. C'è la scena in cui la novizia come lei viene punita da queste suore malvage col velo rosso che non ha molto senso se non altro perchè la nostra a mio vedere poteva cercare di fare qualcosa e quella stessa risorsa delle suore col velo rosso poteva e doveva essere più impattante nel film. Ripeto, alcune scelte mi sono piaciute, l'idea di scegliere queste sorte di punizioni quasi inquisitorie (la croce incandescente sui piedi per marchiare le ribelli) ma alla fine è la storia di lei che deve dare alla luce l'anticristo e quando deve fuggire ai soprusi diventa una macchina di morte uccidendo tutti

Exorcism


Titolo: Exorcism
Regia: Joshua John Miller
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Anthony Miller è un attore in difficoltà per svariati motivi: di recente è diventato vedovo, ha un trascorso di dipendenze varie e la sua carriera è in declino. Ha anche un problematico rapporto con la figlia adolescente Lee, espulsa da scuola per il carattere ribelle. Anthony accetta di subentrare a un attore misteriosamente defunto rilevandone il ruolo da protagonista di un film horror di genere esorcistico, ma ben presto le cose sul set prendono una piega strana e terrificante. Anthony, in particolare, comincia a comportarsi in modo inquietante tanto da preoccupare sia la figlia, che lo assiste sul set, sia il vero prete che funge da consulente al film.
 
E pensare che questo film era stato girato molto prima dell'ESORCISTA DEL PAPA. Almeno quello era tra il weird e il trash e padre Amorth aveva un suo perchè. Qui il film prova, sbagliando innegabilmente, a prendersi dannatamente sul serio in un'operazione che negli intenti poteva essere anche interessante, come spunti e riflessioni, ma che dal secondo atto, dopo un primo noiosissimo, non ne azzecca una, portando a casa dei jump scared davvero detestabili e fuori luogo.
Crowe è il meno peggio. Continua ad essere un alcolizzato e forse questo poteva essere anche un elemento interessante per caratterizzare il suo personaggio ma quando comincia a sentire il demone e a fare tutto quello che fa (addirittura la figlia lo trova nudo di spalle sotto una doccia dove sembra che si stia pisciando addosso) si comincia a deragliare e Lee la figlia non riesce mai a dare l'impressione di sostenere il dramma che vive, così come alcuni personaggi di contorno decisamente inutili da Sam Worthington nel ruolo di Joe fino al regista Adam Goldberg.

mercoledì 3 luglio 2024

Omen-Origine del presagio


Titolo: Omen-Origine del presagio
Regia: Arkasha Stevenson
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Roma, 1971. La giovane novizia americana Margaret giunge nella città eterna con la prospettiva di prendervi i voti al più presto. La accoglie benevolmente il cardinale Lawrence che la segue sin da quando era bambina, all'orfanotrofio. E proprio in un orfanotrofio a Roma la conduce il cardinale perché Margaret vi lavori con le suore che lo gestiscono, in attesa di diventare suora anche lei. Nel frattempo, Margaret condivide un appartamento in città con l'altrettanto giovane spagnola Luz, che prenderà i voti prima di lei. Luz, più disinvolta, le fa conoscere anche la vita notturna capitolina, ma in questo clima di letizia giunge inaspettata la visita di padre Brennan, un sacerdote scomunicato che avvisa Margaret di un grave pericolo che ha a che fare con una strana orfana, Carlita, che, vilipesa da tutti, Margaret ha invece preso a ben volere. Margaret allontana seccata padre Brennan, ma le cose prendono una piega sinistra che la convincerà a cambiare idea.
 
I film sulla possessione pervadono in maniera ormai da anni un sotto genere dell'horror. E' bisogna dire che se per molti casi i risultati sono buoni e insperati per altri il destino è fatuale con risultati impietosi basti per esempio ESORCISTA-CREDENTE o ESORCISTA DEL PAPA. Qui almeno una sufficienza il film se la porta a casa tutto sommato per una messa in scena a Roma più che pregevole, un cast azzeccato e alcune scene come quella del suicidio di sorella Anjelica, le suore e i medici che praticano aborti sembrando quasi dei macellai, la dipartita di padre Harris e tutto ciò che deve far sì per creare quel giusto fil rouge con il cult del '76.
Anche il personaggio di Margaret vive un vero e proprio calvario, una via crucis fatta di tentazioni, del nascondere un segreto di cui è portatrice inconsapevole, della sua curiosità che manifesta apertamente senza rigidi dogmi fino ad una vera e propria discesa all'inferno.

giovedì 16 maggio 2024

Late night with the devil


Titolo: Late night with the devil
Regia: Cairnes Brothers
Anno: 2023
Paese: Australia
Giudizio: 4/5

Una trasmissione televisiva in diretta nel 1977 va terribilmente storta, scatenando il male nei salotti della nazione
 
E' sicuramente una sorpresona il film dei fratelli Caines ma non è a mio avviso l'horror dell'anno. Infatti l'idea era quella di GHOSTWATCH dove la sera di sabato 31 ottobre 1992 il canale principale della BBC, la televisione pubblica britannica, trasmise un finto programma in diretta presentandolo come «un film insolito e a tratti inquietante per celebrare Halloween». Un’ampia parte del pubblico, quella che non aveva ascoltato o aveva ascoltato distrattamente quel messaggio introduttivo, prese il film per un vero programma in diretta di indagini sul paranormale. Ad accrescere la credibilità della trasmissione, che fu vista da circa 11 milioni di spettatori e spettatrici, contribuirono la reputazione della rete televisiva e la notorietà di un conduttore e di una presentatrice che recitavano nella parte di sé stessi.
In questo caso l'idea si accentra e concentra sul paranormale e in particolare la possessione per regalare quei pochi minuti di granguignolesco e horror dilaniante nel finale e invece puntare su una semina e raccolta molto interessante a partire dal personaggio dell'illusionista Carmichael Hunt e il suo voler trovare una spiegazione logica anche quando sembra non esserci (la scena in cui illude uno della troupe ad avere degli insetti al suo interno è una manna dal cielo). Ma così come la fantastica Lilly D'Abò che riesce a caratterizzare così bene il personaggio di questa bambina posseduta come non vedevo da tempo. E'un film che carica piano piano la molla per poi ovviamente delirare nel finale e regalare poche ma edienti scene ad effetto dove per la scenografia e altre scelte hanno addirittura usato l'AI.

lunedì 13 maggio 2024

Exhuma


Titolo: Exhuma
Regia: Jae-hyun Jang
Anno: 2024
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 5/5

A uno sciamano viene offerta una grande somma di denaro per spostare una tomba. Si muove con il suo compagno, Ji Gwan.
 
Exhuma è un film davvero formidabile che sancisce il momento d'oro che ormai da anni sta passando la Corea del Sud nel cinema di genere e non solo. Qui dal punto di vista dell'originalità e di cosa e come venga raccontato mi ha ricordato THE WAILING.
Si parla di geomanti che non credo il cinema abbia quasi mai menzionato. Ci sono terreni da tastare e assaggiare, tombe da spostare, maledizioni e rituali per purificare e allontanare maledizioni, ci sono possessioni e infine vengono evocati o liberati demoni e anime con tanta rabbia in corpo.
Ci sono alcuni passaggi del film dove sono rimasto davvero a bocca aperta.
Il film poi è strutturato come un dittico sviluppandosi nella prima parte come un thriller horror soprannaturale con un bambino da salvare e una maledizione da esorcizzare. L'altra parte invece è più didascalica per alcuni aspetti molto più scientifica e teologica, minimale nella sua ricerca e nella descrizione delle origini di questo male arrivando però a delle trovate semplicemente fuori dalla portata di alcuni horror moderni. Perchè quello che Jae-hyun Jang sembra controllare meglio a parte l'impianto estetico che coincide con la perfezione totale è proprio l'atmosfera e di come riesce a crearla e dipanarla entrando nella psiche dello spettatore che può aspettarsi qualsiasi cosa da un momento all'altro. 
Exhuma non è un film semplice e di facile fruizione, ha una trama articolata e concettualmente impegnativa ma anche molto folkloristica ed esoterica. Saprà rimanere impressa grazie ad un susseguirsi di sequenze genuinamente impressionanti, a volte totalmente inedite.

Urlo dalle tenebre


Titolo: Urlo dalle tenebre
Regia: Angelo Pannacciò
Anno: 1975
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Strane cose accadono nella famiglia Forti, la suora missionaria è convinta che il fratello sia preda di una possessione diabolica e chiama dagli USA un esorcista per liberarlo
 
Interessante questa pellicola sul filone della possessione diretto da Pannacciò. Ha tutti i crismi del cinema di genere ma sapendo andare oltre e mostrando alcune scene d'impatto per l'epoca come ad esempio mostrare una suora nuda e i pensieri lesbo demoniaci e diversi nudi in generale con una scena che infrange anche il tabù madre/figlio. L'aspetto medico che rifugge ogni teoria soprannaturale quando invece arriverà un vero e proprio esorcista a occuparsi di Piero Forti e la sua lenta disce sa all'inferno di quest'ultimo arrivando a macchiarsi di sangue le mani dopo vari omicidi alcuni voluti altri figli di maledizioni e allucinazioni.
Il climax finale è dolorosissimo scegliendo ancora una volta la teoria che il male non si può sconfiggere ma solo allontanare prima che si ripresenti. Tutta la storia poi sulla nascita della strega Elena Svevio, sulla traversata diabolica di Verné, iniziata il giorno in cui, a Monte Gelato, vide tra le cascatelle la Monticelli nuda che lo adescava e poi spariva, ritrovando però un piccolo medaglione con una croce rovesciata e la scritta Tahal. Da lì scopriamo la strega e la sua maledizione per poi fare la sua conoscenza quando vengono ripercorsi i fatti che nel Settecento portarono Elena Svevo a restare incintata del canonico infame Garofalo, con il mercimonio dell’ubiqua Mimma Monticelli, sgravandosi di Tahal, il figlio di Satana, prima di venire arsa viva come strega. Un film con un'atmosfera insolita che grazie ad una fotografia e una soundtrack perfetta di Giuliano Sorgini e il suo brano Messa Nera riuscendo ad essere una nenia perfetta.
A distanza di mesi Urlo dalle tenebre ancora riesco a ricordarlo molto bene soprattutto in alcuni passaggi e per un film di questa caratura con un budget limitato è un mezzo miracolo.

giovedì 9 maggio 2024

Devil's Doorway


Titolo: Devil's Doorway
Regia: Aislinn Clarke
Anno: 2018
Paese: Irlanda
Giudizio: 4/5

Nell'ottobre del 1960, padre Thomas Riley e padre John Thornton vengono mandati dal Vaticano a indagare su una statua della Vergine Maria che piange sangue in un convento nelle campagne irlandesi, che funge da istituto per prostitute, disabili mentali e donne incinte non sposate. Nella speranza di catturare le prove dell'apparente miracolo, padre Thornton filma l'inchiesta con una videocamera portatile da 16mm. Tuttavia, la madre superiora continua a negare ogni fenomeno soprannaturale e le sue opinioni empie su internate e suore scioccano entrambi i sacerdoti. Continuando con le loro indagini, i due preti scoprono la presenza di Kathleen O'Brien, una sedicenne incinta che mostra segni di possessione demoniaca.
 
"Per oltre 200 anni, la Chiesa cattolica d'Irlanda ha tenuto le donne rinchiuse in un istituto chiamato Lavanderia Maddalena. C'erano prostitute, orfane, vittime di abusi, inferme mentali, e donne single in stato interessante. Nel 1960, due sacerdoti furono inviati alla Lavanderia Maddalena per indagare su un presunto miracolo." (Didascalie prima dei titoli di testa)
Devil's Doorway è un pò tante cose, un mockumentary, un found footage, la possibilità da parte di due preti di riprendere dal vivo tutta una serie di fatti improbabili che stanno accadendo in una delle case MAGDALENE che conosciamo bene fin dal doloroso film di Peter Mullan.
Esorcismi, statuette che piangono, rituali satanici, apparizioni di bambini in piena notte, un finale nelle profondità di un convento che sembra aprirsi ad un certo tipo di aldilà infernale e via dicendo.
E' un film molto ben costruito soprattutto in fase di post produzione dove il sound designeer e le musiche d'atmosfera contribuiscono a creare tensione e spessore narrativo e visivo.
Prima di tutto è un'indagine, uno scontro tra due preti a loro volta molto diversi e le suore e soprattutto la madre superiora che nascondono alcune raccapriccianti realtà che sembrano essersi impossessate del convento e di alcune disagiate mentali. Questi atteggiamenti al limite del paradossale e del delirio più cieco portano in auge il tema di un certo tipo di fanatismo religioso destinato a non scomparire mai ma semplicemente nascondendosi dietro alcune mura dove è difficile entrare e provare a cercare di portare tutto su un piano razionale

domenica 19 novembre 2023

When Evil lurks


Titolo: When Evil lurks
Regia: Demian Rugna
Anno: 2023
Paese: Argentina
Giudizio: 4/5

In un villaggio sperduto, due fratelli si imbattono in un uomo posseduto da un demone che sta per partorire il male incarnato. Decidono di sbarazzarsi dell'uomo, ma finiscono involontariamente per aiutarlo a scatenare l'inferno.
 
Folklore sudamericano. Argentina e sette regole su come comportarsi con i demoni.
Se sgarri paghi, pagano tutti e soprattutto pagano a caro prezzo i bambini o diventando vittime come un vaso di miele da cui si strappano carne e organi per essere mangiati oppure diventando gli stessi carnefici.
Il tema di una maledizione che colpisca bambini e animali è molto conosciuta soprattutto nell'horror e nella narrativa di genere. In questo caso Rugna con un budget modesto e attori dotati di una disperazione inusuale è riuscito a dipanare un dramma con un ritmo straordinario regalando alcune scene macabre, grottesche e parecchio gore.
Che sia uno degli horror dell'anno è pressochè scontato. Perde qualcosa nel terzo atto, nel teatro quando i bambini prendono il controllo. Crea un climax finale micidiale senza risparmiare nemmeno l'autismo e mostra come ancora la stregoneria, le maledizioni e la procedura per esorcizzare alcuni mali incurabili siano nelle radici della comunità.
Un film brutale e robusto che non intende risparmiare nessuno. Rugna è una bella rogna da tenere sott'occhio. Aterrados non era affatto male ma qui ha saputo superarsi. Aspettiamo con la bava alla bocca SATANIC HISPANICS che dovrebbe uscire a breve

Sorella morte


Titolo: Sorella morte
Regia: Paco Plaza
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

Nella Spagna del dopoguerra, Narcisa - giovane novizia dotata di poteri soprannaturali - arriva in un vecchio convento trasformato in scuola femminile per lavorare come insegnante. Con il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più inquietanti che tormentano Narcisa finiranno per portarla a dipanare una terribile matassa di segreti che avvolgono il convento e ne perseguitano gli occupanti.
 
Ogni paese europeo per fortuna ha i suoi outsider. Plaza e uno di questi. Porta a casa un'altra firma elegante e inquietante prendendo uno stilema abbastanza abusato dimostrando come quando si ha la classe si è in grado di fare ciò che si vuole. Qui ci troviamo di nuovo di fronte ad un'opera mistica, goticheggiante, assolutamente reale nel suo racconto del passato e come sempre alle prese con un male difficile da identificare e decifrare. La clausura come scelta e condizione dove sembra comunque impossibile poter nascondere certi misfatti e violenze sessuali. Plaza dimostra ancora nella sua maniera artigianale di fare cinema come si possa far paura con i vecchi strumenti avvalendosi di una ricostruzione storica e con scenografie e attori sempre di altissimo livello

Esorcista-Credente


Titolo: Esorcista-Credente (2023)
Regia: David Gordon Green
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Angela nasce sotto una cattiva stella. Vittima di un terremoto ad Haiti quando è ancora nel grembo materno, il suo stesso concepimento è legato a una dolorosa scelta paterna. Tredici anni dopo sembra una ragazza serena e perfettamente integrata, ma in segreto coltiva la speranza di comunicare con lo spirito della madre e, insieme all'amica Katherine, compie un rito magico proibito. Anziché con la madre di Angela, le due ragazze entreranno in contatto con un'entità maligna che si impossesserà del loro corpo. Per comprendere quel che sta accadendo alle figlie, i genitori delle ragazzine si rivolgono a Chris McNeil, madre di Regan, oggetto 50 anni prima di un celebre caso di possessione demoniaca.
 
David Gordon Green mi sta simpatico. I suoi esordi prima di passare all'horror non erano davvero niente male. UndertowPrince AvalancheJoe avevano un'atmosfera e una direzione tecnica notevole e molto piacevole. Poi ha fatto come si dice il botto e allora sono arrivati i compiti più difficili e progetti che forse non ha potuto nemmeno scrivere o supervisionare.
Il Credente, prequel che non comprendo vista la natura dei temi che sciorina, è l'opera peggiore che abbia diretto nell'horror. Visto al cinema, mi aspettavo almeno qualcosa quando invece è un film che ci mette tantissimo a partire con un primo atto che poteva tranquillamente non esistere.
E poi questo calderone di religioni, preti e sciamani per condurre non uno ma ben due esorcismi assieme (non ci vuole un genio per capire che è una pessima idea e si da ancora più potere alle forze del male). Un film sbagliato negli intenti con un padre e il suo conflitto religioso interno, un'evocazione da parte delle due ragazzine con una catenina in mezzo al bosco davvero insignificante.

mercoledì 18 ottobre 2023

Talk to me


Titolo: Talk to me
Regia: Philippou Brothers
Anno: 2022
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Un gruppo di amici apre per sbaglio un portale con il mondo degli spiriti mettendo così tutti in pericolo.

Talk to me visto al cinema, è quel film fatto dai registi che arrivano da youtube etc etc etc
Analizzato per quello che è il film secondo me è più che mediocre. Certo avercene di roba del genere che strizza l'occhio e immerge di nero le pupille di un pubblico teen. Ed è anche vero che di fronte ad un panorama come quello di quest'anno non così indimenticabile fa la differenza.
Parte anche molto bene, crea quell'atmosfera casalinga di questi giovani che non sanno più cosa inventarsi per divertimento. E badiamo bene, un divertimento come sempre portato all'estremo come a voler sfidare coraggio, volgarità, pudore e dignità. Così scopriamo quella che proprio tra le tante trovate sembra essere la meno originale. La paura di fatto arriva in pochissimi momenti, come la scena del cervo iniziale e le testate di Riley. Si poteva lavorare di più a livello antropologico sulla mano e soprattutto la parte finale prima del climax con lei che combatte contro suo padre non solo non funziona ma non si può proprio vedere.

Nun


Titolo: Nun
Regia: Corin Hardy
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Abbazia di St. Carta, Romania, 1952. Una giovane suora, dopo essere stata a contatto con qualcosa di misterioso e terribile, si impicca chiedendo perdono al Signore. Città del Vaticano: l'esperto padre Burke è incaricato da alti prelati di investigare su quanto accaduto in Romania perché le cose non sono chiare e si sospetta che ci sia sotto qualcosa di sinistro. Dato che si tratta di un convento di clausura, il suo accesso avrà dei limiti e l'indagine sarà complessa. Perciò ad accompagnarlo c'è sorella Irene, una giovane novizia che, in un convento inglese, deve ancora prendere i voti. Irene è perplessa, non capisce perché è stata scelta, ma Burke la convince che se il Vaticano l'ha scelta è stato a ragion veduta.
 
James Wan ha aperto un vaso di Pandora con ben tre saghe accomunate. Perchè Nun è il terzo spin-off della saga principale di Conjuring-L'evocazione(2013), che dopo i primi due film di ANNABELLE lanciandosi nelle origini del demone Valak, antagonista di Conjuring 2-Caso Enfield(2016) e di cui poco dopo l’uscita al cinema, si vociferava di un possibile spin-off sulla figura di questo demone.
The Nun fa parte di quel filone di horror commerciali destinati a non fare paura ma richiamare più teenager possibili nelle sale. Anche perchè basti pensare che tutti gli horror davvero d'effetto non stanno più uscendo al cinema.
Però a differenza dei lunghi filoni con varie sotto trame di appartenenza, qui la storia è abbastanza curiosa, ci porta in un convento, in un posto isolato, mette assieme tre personaggi molto diversi, soprattutto il pastore. La tensione in questo film non manca di certo, i jump scare fanno il loro ma senza esagerare come ci si poteva aspettare e gran parte dell'atmosfera è proprio interna al monastero dove cominciano a capitare eventi soprannaturali e le suore che vi dimorano sembrano più tetre dello stesso Valak.
Un mistero da risolvere, alla fine The Nun si foraggia di creare una propria mitologia demoniaca forte intersecandola in parte con gli altri capitoli delle saghe puntando sugli esorcismi, la magia e molto altro ancora.

sabato 30 settembre 2023

Talk to me


Titolo: Talk to me
Regia: Philippou Brothers
Anno: 2022
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell'aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente.

Talk to me è l'horror del momento. Fin troppo teen per i miei gusti. I ragazzi che ormai non sanno più cosa inventarsi e come passare il tempo. Una generazione che presto scoprirà di essersi fottuta da sola. In questo come sempre i social o le app rivestono un ruolo chiave. E allora cosa può esserci di meglio che postare video di ragazzi impossessati anche se solo per novanta secondi da qualche defunto. Bisogna solo sperare che quel defunto non sia incazzato e voglia farla pagare a chi si diverte in questo sadico e discutibile gioco.
E' innegabile che il film abbia davvero dei buoni momenti piazzando qualche scena d'impatto colpendoti in mezzo alle costole e riuscendo a spostare qualche vertebra. Il guizzo c'è peccato che il film non mantenga le promesse o meglio scivoli verso fondali che per quanto mi riguarda non ho così apprezzato scegliendo un finale che farà discutere per quanto rimetta in gioco tutto il significato del film. Senza stare a fracassare i coglioni sul significato antropologico della mano, un elemento che doveva essere approfondito di più, il lavoro dei Philippou Brothers al loro esordio non è affatto male ma rimane uno dei tanti horror moderni interessanti ma che non riesce a inserire mai quella marcia tale da farlo decollare

martedì 6 giugno 2023

Esorcista del papa


Titolo: Esorcista del papa
Regia: Julius Avery
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

È il 1987 e padre Gabriele Amorth, Capo Esorcista del Vaticano, viene chiamato a fare il lavoro inscritto nel suo titolo - liberare un ragazzo da una possessione demoniaca. Ma, come nel novantotto percento delle volte, si tratta solo di un caso di problemi psichici: è questo che cerca di spiegare davanti alla Congregazione per la Dottrina della Fede, divisa nelle fazioni del cardinale Sullivan, esponente della nuova generazione ecclesiastica, e il cardinale Lumumba, rappresentante del vecchio ordine. A mediare tra le due posizioni è il Papa in persona, che spedisce Amorth in Spagna, dove all'interno dell'abbazia di San Sebastiano, secondo la segnalazione del presbitero padre Esquibel è in corso una possessione demoniaca. Ma il luogo nasconde ben altro, un segreto che affonda le proprie radici in un passato sepolto e dimenticato...
 
Russel Crowe lo ha definito un film molto più complesso di quello che sembra.
In realtà è un b movie action sui demoni e la possessione con tanto sangue e tante scene splatter e torture. Diciamo che non parla mai di padre Amorth unico vero assente. Se qualcuno volesse capire di chi parliamo e caldamente invitato ad andarsi a vedere il documentario Devil and father Amorth di Friedkin. Qui ci sono preti tormentati per i peccati commessi in gioventù e non solo, passaggi nascosti nelle case che risvegliano demoni come Asmodeo.
Da un lato questa operazione commerciale ha il merito di non prendersi sul serio e regalare la cosa più bella che risulta essere il finale tenendo il sipario ancora aperto. Crowe ormai imbolsito da non credere regge molto bene la parte facendola sua e per il resto il film non risparmia nessuno dei soliti stereotipi dei film sugli esorcismi dalla casa infestata, la famiglia slegata senza padre, il bimbo traumatizzato con la sorella adolescente arrabbiata con la mamma a cui si aggiunge la trovata della Chiesa divisa sul tema “demonio” e l’apparenza da racconto cronachistico con tanto di date e luoghi.

sabato 13 maggio 2023

Casa-Risveglio del male (2023)


Titolo: Casa-Risveglio del male (2023)
Regia: Lee Cronin
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nella periferia di Los Angeles, in un grande e fatiscente condominio prossimo alla demolizione e quindi con lo sfratto incombente, Ellie è una mamma single - il marito se n'è appena andato via - che si arrabatta per tirare su i suoi tre figli: Danny, Bridget e la piccola Kassie. Beth, sorella di Ellie e tecnica delle chitarre per un gruppo rock, si è accorta di essere incinta e viene a far visita alla sorella per trovare consiglio. Pessima scelta del momento, però. Una scossa di terremoto di 5.5 gradi di magnitudo apre un buco sul pavimento del garage e permette a Danny di trovare una cassetta di sicurezza contenente alcuni dischi misteriosi oltre a un involto con un antico libro. L'edificio era infatti una banca e quanto Danny ha trovato è propedeutico alla liberazione di un'entità malvagia che prende possesso di Ellie con conseguenze terribili di cui non tardano ad accorgersi i malcapitati figli e la sorella, subito coinvolti in un sanguinoso turbinio di orrore.
 
Ennesimo remake che dopo quello di Alvarez, merita di nuovo un'insufficienza nonostante rimanga un pregevole lavoro tecnico da mestierante. Purtroppo la struttura è quanto di peggio si potesse immaginare. Spoilera fin da subito il finale del film solo per mostrare la catapecchia al lago e citare così i capolavori di Raimi. Interessante il background e la scelta di portare tutto in chiave post contemporanea dentro un appartamento e diramare lì tutta la vicenda ma la scena del terremoto e del ritrovamento con libro e vinile appresso è davvero troppo, così come la scelta del fanciullo di ascoltarlo. Anche qui un prete che al tempo stesso svela la frase propiziatoria per la possessione e poi subito dopo se ne pente dicendo che i monaci stanno morendo è quanto di più sbagliato in termini di drammaturgia. Nel finale poi con la trasformazione del demone e figli associati in quell'ibrido che sembra uscire direttamente dalle schifezze di RESIDENT EVIL e la motosega che per forza di cose viene inserita in maniera non lecita così come il camion per triturare i corpi anche lui fermo nel parcheggio ad aspettare lo scontro finale.

giovedì 2 marzo 2023

World apartment horror


Titolo: World apartment horror
Regia: Katsuhiro Otomo
Anno: 1991
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

A un pesce piccolo della Yakuza, il magnaccia Ita, viene affidato il compito di scacciare da un appartamento alcuni intrusi stranieri nel giro di una settimana. Ma la dimora è infestata da spiriti maligni.
 
Al suo primo live action, l'outsider nipponico padre di alcuni dei più importanti lungometraggi d'animazione della storia del cinema, si addentra in un condominio con un soggetto scritto dall'amico Satochi Kon, per analizzarlo in tutte le sue dicotomie.
Ita, infatti per continuare la sua ascesa nella yakuza deve cacciare i condomini e per farlo ricorre ad ogni tipo di strategia, manomettendo luce e gas, scopando con una prostituta con la porta aperta, girando con lo stereo al massimo volume, provando addirittura a dare fuoco a parti del palazzo.
Il concetto è ancora una volta una critica verso tutte quelle fasce medio basse che per vivere sono costrette a pagare salari altissimi e vivere in condizioni critiche (i cinesi sono addirittura quattro in una stanza). Il film a parte qualche incertezza e qualche momento in cui il ritmo latita o si ricorre a inseguire qualcosa di già visto, è un bel bilanciamento tra ironia e soprattutto nel finale un'atmosfera macabra quando subentra lo stregone e infine il tema del revenge movie.
Un j horror che però a differenza di Nakata e Shimizu non si prende così tanto sul serio, ricordando per certi aspetti una politica d'autore più simile a quella onirica e grottesca di Miike Takashi.