Titolo: Zinzana
Regia: Majid Al Ansari
Anno: 2015
Paese: Emirati Arabi
Giudizio: 4/5
Intrappolato in una cella senza luce,
in una remota stazione della polizia, un uomo è tormentato dai
ricordi della moglie e del figlio. Per poter uscire dalla prigione si
trova costretto a fingersi pazzo.
Trovarsi estasiati di fronte
all'ennesimo film sconosciuto proveniente dagli Emirati Arabi mi
lascia come sempre sgomento per cosa mi sono perso, ma dall'altro la
gioia di riuscire con il dovuto ritardo a guardare un film così
maledettamente ispirato e di genere.
Zinzana conosciuto anche come Rattle
the Cage, è il film che non ti aspetti. Un thriller teso e tutto
d'atmosfera, girato in un'unica location (una prigione) e con due
attori e una piccola galleria di personaggi secondari che entrano ed
escono dalla stanza, ognuno con i propri segreti e misteri.
Il film è l'esordio di Majid Al
Ansari, un regista molto in gamba che mette subito in chiaro cosa
abbia in mente con un film pulito, tecnicamente di grande livello,
teso, semplice, claustrofobico, folle e violento.
Anche se ci sono alcuni aspetti che non
convincono e in cui la sospensione d'incredulità deve essere messa
da parte con una certa difficoltà e mi riferisco all'intento che
spinge l'antagonista a giocare a guardia e ladri con la vittima, così
come la scena della coperta e altri stratagemmi che sembrano
utilizzati per avere quel gioco forza di cui il regista ha bisogno
per mandare avanti la storia.
Ali Suliman, il villain, sembra il
sosia ebreo di Michael Fassbender e anche come mimica gli assomiglia
molto. Guardando Zinzana ci si accorge come non siamo affatto
distanti dal cinema europeo, orientale o americano. La pellicola pur
non avendo una sceneggiatura memorabile e dei dialoghi che a volte
risultano macchinosi, ha un ritmo incredibile e il cast così come la
messa in scena ritorno a dire che fanno il resto.
Un film costato poco che ancora una
volta rivela le mille facce della settima arte e i risultati ottimi
che possono arrivare quando si hanno le idee chiare su ciò che si
vuole fare.