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lunedì 20 aprile 2020

Ladro di giorni


Titolo: Ladro di giorni
Regia: Guido Lombardi
Anno: 2019
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Vincenzo, piccolo delinquente pugliese, esce di galera dopo sette anni e si imbarca fino al Trentino, dove il figlio Salvo, che non lo vede da quando ne avevo quattro, vive serenamente con gli zii ma di fatto soffre la sua assenza, tanto da aver ricordato proprio in quel giorno, neanche a farlo apposta, l'ultima mattinata passato con lui in un tema che lo ha portato a guadagnarsi, a scuola, la coccarda di 'primo della classe'.

Ladro di giorni è uno dei quei film italiani che cerca di mettere radici sul sociale con i contorni del noir. Un dramma contemporaneo, una vicenda reale senza bisogno di sensazionalismi, ma creando un solido rapporto padre figlio. Scamarcio ormai è cresciuto da tempo, abbandonando ruoli spesso banali per commedie ridicole, passando ad analizzare ruoli più complessi e sfaccettati.
Lombardi scrive e poi dirige, c’è tanto pathos nel film, nell’atmosfera, una sensazione di vivere quelle stesse immagini che come dicevo non si discostano dalla realtà ma creano un profondo legame che passa attraverso la perdita e il sacrificio.
Ladro di giorni cerca di puntare su un combinato mix di generi, oltre quelli sopracitati, inserendo ovviamente il road movie, il coming of age del piccolo Salvo (ma a tratti anche di Vincenzo).
Il film riesce a dare le parti migliori nel rapporto tra i due, mentre inciampa quando incalza il genere nella parte criminale