Visualizzazione post con etichetta Safe Neighborhood. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Safe Neighborhood. Mostra tutti i post

domenica 11 dicembre 2016

Safe Neighborhood

Titolo: Safe Neighborhood
Regia: Chris Peckover
Anno: 2016
Paese: Usa
Festival: TFF 34°
Sezione: After Hours
Giudizio: 3/5

Deandra e Robert Lerner vivono in un quartiere residenziale con il figlio tredicenne Luke. Durante le festività natalizie decidono di passare una serata fuori con gli amici e affidano il ragazzo ad Ashley, la giovane babysitter che da anni lo segue e che è in procinto di lasciare la città. Luke, deciso a cogliere la palla al balzo, è pronto come non mai a dichiarare il suo amore, che tiene nascosto ormai da tempo, alla bella Ashley. La nottata, però, prenderà una piega imprevista quando qualcuno, armato e risoluto, farà di tutto per irrompere nella casa dei Lerner.

L'opera seconda assolutamente indie dello sconosciuto Peckover seppur non così originale, oltre ad essere un gioiellino d'intrattenimento ha il pregio di giocare e mischiare molti elementi del classico horror natalizio e ammiccando al teen movie anche se ne prende presto le distanze.
Contamina proprio bene l'atmosfera grazie ad una divertentissima sceneggiatura che abbraccia la commedia, lo slasher movie, le atmosfere anni '90, alcuni aspetti dichiaratamente grotteschi e infine il lato perfido dei bambini che ormai, sembra dire il regista, stanno diventando sempre più stronzi e pericolosi.
Il film ha dei buoni colpi di scena, una struttura che devia completamente direzione depistando il pubblico e portandolo a guardare l'altra faccia della medaglia di MAMMA HO PERSO L'AEREO.
Il film è spassoso e confeziona diverse scene interessanti che non gridano mai allo splatter dichiarato o al gore ma mostrano comunque una attenta dose di tensione, atmosfera e violenza psoicologica importante e notevole. Sul finale mi trovo d'accordo con chi è rimasto colpito dalla morale discutibile del regista soprattutto contando la nota d'intenti e lo humor nero e la componente sadicamente ironica a volte davvero pesante che di fatto sembra preso un po troppo alla leggera a dare sostanza e contributo ad un messaggio che spero non venga frainteso.

Alla fine sotto un'altra analisi sembra una guerra tra sessi dove un bambino appena adolescente e vergine vuole farsi la baby-sitter anch'essa vergine. Ci riuscirà?