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martedì 14 luglio 2020

Uomini d'oro


Titolo: Uomini d'oro
Regia: Vincenzo Alfieri
Anno: 2019
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Luigi il Playboy è un autista di furgoni portavalori che vede sfumare i propri sogni quando il governo aumenta l'età pensionabile di dieci anni. L'uomo perde la pazienza e pianifica una avventurosa rapina insieme ad altri tre spiantati.

Dopo alcuni tentativi maldestri, Alfieri si affida ad un manipolo di buoni attori per il suo heist movie, noir, una crime comedy cruda.
Un film con un gran ritmo in grado di raccontare un episodio infelice che svanisce i sogni di gloria per chi dopo l'epoca Craxi e Berlusconiana cercava una scappatoia per riuscire ad arricchirsi in fretta e far sparire le tracce. Così l'episodio di cronaca già portato sulla scena da Tavarelli nel 2000, riesce nel difficile compito di raccontare una storia tutt'altro che semplice, da tre punti di vista differenti, lasciando aperto per alcuni versi uno schema quasi corale e allo stesso tempo funzionale per far capire realmente gli intenti e gli interessi dei suoi complici.
Se ne facessero un film comincerebbe come I SOLITI IGNOTI di Monicelli e finirebbe come LE IENE di Tarantino”. Così il giornalista Meo Ponte, dalle pagine del quotidiano La Repubblica, descriveva nel 1996 il caso di una rapina a un furgone portavalori messa a segno proprio dagli uomini che lo guidavano tutti i giorni, due impiegati alle Poste di Torino.
Alfieri avendo a disposizione un manipolo di attori molto affiatati si concentra sulle cause, sui sogni nascosti di ognuno di loro, tra partite e dispute calcistiche, nuclei familiari da mantenere e ragazze squillo con cui sognare un'altra vita arrivando a perdere la dignità e ribellandosi imbracciando un'arma.