Nel corpo di una ragazzina si reincarna l'anima della cuginetta, morta qualche anno prima in circostanze drammatiche e decisa a vendicare le colpe della propria madre, infedele verso il marito.
Negli anni '70 si provava a uscire dai soliti binari e cercare di non scopiazzare dai capolavori destinati ad essere il marchio di fabbrica del sotto genere horror appartenente alle case infestate e alle possessioni. Che fossero di bambini o di oggetti come in questo caso un bambolotto maledetto almeno abbastanza sinistro e alcune scene decisamente forti per il taglio dell'epoca e perchè ad essere protagonista fosse una bambina urlante che con una mano si scrolla le sanguisughe e con l'altra si copre le tette durante il "blood-bath".
Sottospecie di BALLATA MACABRA dei poveri di origine canadese, se da una parte si fa apprezzare per la caratteristica vibe grezza da low-budget dell'epoca, nonché per l'intuitivo utilizzo di una bambola (all'occorrenza pure semovente) come chiave di volta perturbante, dall'altra sprofonda nel ridicolo a causa di uno script destrutturato (eventi che si susseguono senza un vero senso di progressione psicologica, personaggi che appaiono e scompaiono di scena secondo le necessità), interpretazioni scadenti (in particolare i genitori di Cathy) e infine un montaggio grossolano. Quite trash.
