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venerdì 13 gennaio 2017

Where the dead go to die

Titolo: Where the dead go to die
Regia: Jimmy ScreamerClauz
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un gruppo di bambini disturbati che vivono nello stesso quartiere sono perseguitati da un cane parlante di nome Labby che li porta in diverse dimensioni e gli fa compiere atti orribili.

Se per un attimo mettiamo da parte i reparti più malati del cinema tedesco e austriaco verso il gore più totale o la bizzarra guinea pig nipponica o l'indie americano più estremo fino ad arrivare ai fake di snuff e tanta altra roba ancora. Se devo pensare a qualcosa di perverso e malato oltre ogni immaginazione e umana comprensione, beh, il film allucinato ed esoterico di "ScreamerClauz" è un esempio che non capita di vedere spesso.
Al di là del bene o del male, di cosa possa piacere o no, di chi non ama l'animazione davvero grezza fatta con pochi e semplici strumenti (sembra di vedere i videogiochi della prima playstation) ma che invece punta tutto sulla cattiveria dei temi presenti portati tutti agli estremi esagerandoli.
Partiamo col dire che lo stesso regista, Jimmy ScremaerClauz, ha ammesso di aver assunto sostanze durante la realizzazione del film (e a giudicare dal prodotto finale, penso che di sostanze ne abbia assunte anche troppe).
Questo è davvero cinema estremo dotato di senso. Sicuramente molti lo riterranno spazzatura o meglio qualcosa di così iper-violento da punire e censurare, ma ai giorni nostri il pubblico se lo ritiene necessario può e deve avere la libertà di poter scegliere anche a costo di stare male o prendersi dei pacchi assurdi.
Considero il film un'esperienza agghiacciante, da provare in totale stato di astinenza per entrare ancor di più nell'orrore che queste tre malatissime storie sembrano e vogliono comunicarci.

Un trip infernale dove l'indole sfrenata del regista lo porta a infrangere svariati tabù relativi a ciò che è normalmente considerato lecito mostrare su schermo con una naturalezza disarmante.