Titolo: Mummia(1999)
Regia: Stephen Sommers
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Egitto, anni venti: alla ricerca del
tesoro della Città dei Morti, un gruppo di americani risveglia la
mummia di un temibile sacerdote dell’antichità.
La Mummia è un forte film
d'intrattenimento dove l'avventura non cede mai il passo alle scene
d'azione, dove il ritmo è concitato e i personaggi come i mostri e i
momenti comici sono tutti dosati in buona maniera e con grande piglio
registico. Forse la farsa e la comicità troppo spicciola che
riflette l'avvio dell'epoca piatta hollywoodiana è uno dei momenti di
puro marketing e imbecillimento del pubblico studiato apposta per
potere rendersi funzionale ad ogni tipo di target. Ci troviamo
assieme a Deep Rising ai film migliori di un regista come Sommers che
ha attraversato l'avventura con alti e bassi allucinanti.
Due ore dove non c'è mai un momento
debole o dove non succeda qualcosa, dove i ribaltamenti, gli
inseguimenti e i combattimenti sono una galleria incessante, dove
l'intro sulla storia egizia e vari altri momenti riescono a creare un
certo interesse senza mai prendersi troppo alla leggera, dove lo
stile accademico di Lucas e Spielberg si respira appieno anche se a
differenza dei citati qui l'obbiettivo è l'intrattenimento con
effetti speciali straordinari e l'onnipresente presenza della magia.
Il contesto in cui questo si svolge
ossia i primi anni ’20 del XX secolo. Sono anni molti importanti
per l’egittologia poiché vedono il compiersi dei grandi scavi
archeologici avviati alla fine del secolo precedente da gente come
Victor Loret, a cui si deve la riscoperta della Valle dei Re, ma
anche l’avvio delle prime fotografia aeree delle piramidi e dei
siti parzialmente scoperti, come fu nel caso del pioniere Theodor
Kofler a partire dal 1914. Il film riesce a trasmettere esattamente
l’entusiasmo di questo tempo ma anche la passione della scoperta
dei luoghi ancora ignoti.