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domenica 20 marzo 2011

Be kind rewind-Gli acchiappafilm

Titolo: Be kind rewind-Gli acchiappafilm
Regia: Michael Gondry
Anno: 2007
Durata: Usa
Giudizio: 4/5

Mentre cerca di sabotare la centrale elettrica che è convinto gli stia bruciando il cervello, Jerry si ‘magnetizza’, e finisce per cancellare involontariamente tutte le cassette del vecchio videoshop in cui lavora il suo migliore amico, Mike. Per non deludere i pochi clienti, Jerry e Mike decidono di girare un remake di uno dei film cancellati, nel cortile di Jerry. Con loro grande sorpresa, quella singolare versione del film è un successo. Ben presto, prima Mike e Jerry poi anche gli amici del quartiere si ritroveranno impegnati a tempo pieno a girare nuove versioni dei film più amati, da Ghostbusters a King Kong, dando nuovo impulso non soltanto agli affari del negozio ma alla vita dell’intera comunità.

L’ultimo film di Gondry oltre ad essere un omaggio al cinema è una critica alle major, i blockbuster e i diritti “d’autore”.
Saggiamente comico e satirico, l’ultimo inosservato film conferma innanzitutto una forma estetica originale e personale del regista, una capacità di smontare e ridicolizzare svariati film con parodie a dir poco travolgenti (indimenticabili quelle di Ghostbuster, 2001 Odissea nello spazio, A spasso con Daisy) grazie anche alla verve di un attore più che mai adatto al ruolo come Jack Black.
Il film ha la sua fase migliore proprio nella costruzione della parodia e nella fantasia dei due disperati protagonisti che per non far fallire una videoteca devono ingegnarsi costruendo loro con i mezzi che hanno i film senza scoraggiarsi o limitando la scelta del film in base al budget che non hanno.
Nella sua furba semplicità Gondry affronta il problema del cinema indipendente della difficoltà di sopravvivere alle esigenze sempre più marcate da un pubblico rigoroso nella messa in scena di effetti speciali e scene esteticamente sempre più perfette dal punto di vista tecnico ma che rispondono meno ai criteri logici con cui si dovrebbe scegliere un film in base al soggetto.
Qui proprio perché di perfetto non vi è alcuna traccia il regista fa centro dimostrando con un happy ending finale strappalacrime per i nostalgici, un esempio di idea semplice ma geniale che va al di là della forma tecnica seppur comunque splendida del film.